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14 Aprile 2025 - 09:29
Strisce blu a Chivasso, arriva la mozione per un abbonamento agevolato ai residenti
A Chivasso il parcheggio è diventato un privilegio. E non solo nel centro storico. Anche i viali residenziali, come viale Vittorio Veneto, sono destinati a diventare una distesa di strisce blu. Pagare per lasciare l’auto sotto casa è la nuova normalità. E spesso, pagare non basta. Perché le multe arrivano comunque, e l’indignazione dei cittadini cresce. “Siamo diventati ospiti a casa nostra”, dice qualcuno. E non è solo uno sfogo. È un grido politico. Un atto di accusa. Ed è quello che ha raccolto la consigliera comunale di minoranza Clara Marta, pronta a portare in Consiglio una mozione destinata a far discutere.
Il documento, che sarà discusso nella prossima seduta del parlamentino cittadino, parte da un presupposto tanto semplice quanto dimenticato da chi governa: “Ogni cittadino ha diritto a vivere la propria città senza sentirsi ospite nella propria casa”. Un principio. Un diritto. Uno di quelli che sembrano smarriti tra le pieghe della burocrazia e i numeri dei bilanci comunali.
La Giunta guidata dal sindaco Claudio Castello ha approvato il 27 marzo 2025 la delibera n. 67, introducendo 82 nuovi parcheggi a pagamento proprio in viale Vittorio Veneto, una delle arterie principali di Chivasso, densamente popolata, ricca di esercizi commerciali, ma già provata da una cronica carenza di posti auto. Il provvedimento è stato giustificato come una misura a favore del commercio, della rotazione, del traffico. Peccato che, nei fatti, penalizzi i residenti. E premi ancora una volta il gestore del servizio, la Gestopark s.r.l., che già controlla oltre 1300 stalli a pagamento in città. Con questo nuovo intervento, il numero delle strisce blu cresce ancora. E con esso gli incassi.
Claudio Castello, sindaco di Chivasso
Nessuno, nella delibera approvata dalla Giunta, ha previsto forme reali di tutela per chi in quei viali ci vive. Niente abbonamenti agevolati. Niente garanzie. Niente posti riservati. Solo un ampliamento dell’esistente, senza alcuna concertazione. E allora, come spesso accade quando il Comune si dimentica dei suoi cittadini, a difenderli ci pensa l’opposizione.
La mozione di Clara Marta è chiara: chiede che venga introdotto un sistema di abbonamento agevolato per i residenti nelle zone soggette alla sosta a pagamento, con tariffe e condizioni sostenibili per le famiglie. Un sistema che già esiste in tante città italiane, dove vivere in un quartiere “a strisce blu” non significa dover scegliere ogni giorno tra pagare il parchimetro o rischiare la multa. “Pagare ogni giorno per lasciare l’auto sotto casa, e spesso ricevere anche multe, rappresenta un’ingiustizia che mina il rapporto di fiducia tra cittadino e istituzioni”, si legge nel testo.
La mozione affronta anche il tema delle sanzioni, che secondo Clara Marta “colpiscono in modo sproporzionato proprio i cittadini che vivono nella zona, mentre chi proviene da fuori e parcheggia senza titolo sfugge facilmente ai controlli”. Un paradosso, che dimostra – se ce ne fosse bisogno – quanto sia ormai sbilanciata la gestione della mobilità urbana. Invece di garantire un servizio, si crea un ostacolo. Invece di semplificare, si complica. Invece di proteggere il residente, si fa cassa sul suo disagio.
Non solo. La mozione impegna il sindaco e la Giunta anche a rivedere le modalità di controllo e sanzione, per garantire maggiore equità e trasparenza nell’applicazione delle multe, e a promuovere una campagna informativa chiara e accessibile, che spieghi le nuove regole e tuteli i diritti di chi abita nelle zone coinvolte.
La frase conclusiva è una dichiarazione d’intenti: “Perché vivere in città non deve mai diventare una battaglia quotidiana. La casa inizia dal parcheggio: giusto, sicuro, accessibile”. Una frase che suona come una denuncia. Perché a Chivasso, oggi, per molti cittadini, vivere in città è proprio questo: una battaglia. Contro i parchimetri, contro le multe, contro un’amministrazione che – almeno su questo fronte – continua a mostrare scarsa sensibilità.
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