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Rifiuti, spese e telecamere: il grande bluff del “nuovo sistema” a Banchette

Il gruppo di opposizione “Uniti con Voi per Banchette” smentisce punto per punto la narrazione del Sindaco: "Altro che efficienza, è un fallimento costoso". Ecco tutti i numeri che il primo cittadino non ha citato

Rifiuti, spese e telecamere: il grande bluff del “nuovo sistema” a Banchette

Rifiuti, spese e telecamere: il grande bluff del “nuovo sistema” a Banchette

A Banchette, il nuovo sistema di raccolta rifiuti doveva essere il fiore all’occhiello dell’amministrazione. Peccato che, numeri alla mano, rischi invece di diventare un costosissimo boomerang. A lanciare l’allarme – con toni che non lasciano spazio a fraintendimenti – sono i consiglieri del gruppo di opposizione “Uniti con Voi per Banchette”, composto da Maurizio Cieol, Salvatore Pennisi, Alberto Russo ed Emanuele Splendore.

In una dichiarazione pubblicata sui social, i quattro smontano senza troppi giri di parole le recenti affermazioni del sindaco. Tema del contendere? L’analisi di Legambiente sulla gestione dei rifiuti in paese.

“L’analisi di Legambiente è esatta. Quella del Sindaco no, perché ignora i dati più importanti”, scrivono. E passano ai fatti.

Il primo: 380 mila euro. È quanto sarebbe costato il nuovo sistema introdotto da SCS e Comune. Un investimento significativo, che però – sempre secondo i consiglieri – non ha portato ad alcun miglioramento concreto. Anzi: a fine 2023 la raccolta differenziata era al 74%, mentre a fine 2024 è scesa al 73%. E la domanda, retorica ma inevitabile, arriva diretta: “Il Sindaco li legge, i dati, prima di commentarli?”

Non solo. Rispetto al 2023, ci sono due Comuni in più che fanno meglio di Banchette. Ora sono 31, e tutti usano ancora il vecchio sistema. Nessun investimento milionario. Nessuna rivoluzione. Solo buonsenso.

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E il risparmio sbandierato? Anche qui, il gruppo non ci gira intorno. “Il Sindaco parla di 83.000 euro risparmiati in due anni e mezzo: fanno 33.000 euro l’anno. Ma nessuno ha visto sconti sulla bolletta, anzi c’è chi ha avuto aumenti”. Tradotto: un sistema che costa 380.000 euro e “risparmia” (forse) 32.000 euro all’anno, ma non fa scendere nemmeno la Tari.

Come se non bastasse, ogni mattina c’è un operaio incaricato di ripulire i cumuli di rifiuti che restano a terra, nonostante le telecamere, i cassonetti “intelligenti” e la sorveglianza elettronica. A volte, in emergenza, intervengono anche gli operatori SCS o un vigile urbano, che dovrebbe forse occuparsi di altro. Il tutto per tenere in piedi un sistema che non convince, non funziona e – soprattutto – non è replicabile nei tanti altri Comuni che non hanno risorse per telecamere, operai aggiuntivi o vigili multiuso.

Il punto politico è chiaro: Legambiente non fa ideologia, fa numeri. E i numeri dicono che il sistema porta a porta è il più efficace. I consiglieri di “Uniti con Voi per Banchette” ricordano che a fine 2024 hanno pubblicato foto e dati che confrontano i risultati del porta a porta con quelli ottenuti a Banchette. Il confronto? Impietoso.

La conclusione è lapidaria: “Altro che efficienza e risparmi. Qui si è speso tanto per peggiorare i risultati. Altro che rivoluzione, è solo una montagna di rifiuti coperta da una coltre di retorica amministrativa”.

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