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08 Aprile 2025 - 22:29
Federico Riboldi e Sarah Disabato
Mentre i pronto soccorso piemontesi collassano, le liste d’attesa si allungano come code alla mensa della Caritas, e i medici ospedalieri fuggono come camerieri a fine turno, c’è chi riesce ancora a vedere il bicchiere mezzo pieno. E non è una metafora.
È Federico Riboldi, assessore regionale alla Sanità in quota Fratelli d’Italia, che dal salotto buono del Vinitaly ha pensato bene di occuparsi del cuore pulsante della sanità pubblica piemontese: la difesa del vino rosso. Un settore, a suo dire, sotto attacco da parte di pericolosi “allarmisti dell’alcol”, nemici giurati della dieta mediterranea e del buon senso.
L’occasione è stata la rassegna veronese dedicata all’eccellenza vitivinicola italiana. Ed è lì, davanti a una platea di produttori e calici in degustazione, che Riboldi ha rivelato la sua strategia di prevenzione sanitaria: “Ci sono studi che dimostrano come il vino faccia bene alla salute. Non c'è occasione migliore del Vinitaly per ribadirlo”, ha dichiarato solennemente. E non finisce qui: “Trasmetteremo questi studi ai Dipartimenti di prevenzione delle Asl e ai produttori del Piemonte. In questo modo vogliamo sfatare certe leggende popolari sul vino”.
Insomma, le Asl non avranno medici, non avranno fondi, ma a breve avranno… opuscoli enologici. Chissà se li distribuiranno in sala d’attesa, tra un ecocardiogramma rinviato e una risonanza fissata per l’anno del Giubileo.
Sarah Disabato, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, non l’ha presa benissimo. E come darle torto.
“In Piemonte chiediamo di trovare soluzioni per far fronte ai dazi di Trump, che rischiano di causare la perdita di 9mila posti di lavoro solo nella nostra Regione – spiega – ma sembra che l’assessore di Fratelli d’Italia abbia già trovato la soluzione a tutti i mali: bere di più”. Poi la stoccata: “Un brindisi all’assessore Riboldi per le dichiarazioni pittoresche rilasciate al Vinitaly, dove si è lanciato in una difesa dei benefici dati dal consumo di vino. Dice di voler trasmettere alle Asl gli studi che li dimostrano. Ma forse farebbe meglio a posare il fiasco e tornare a occuparsi dei problemi della sanità”.
Disabato affonda il colpo anche sulle scelte mancate della Giunta regionale: “Quest’anno il centrodestra avrebbe potuto aumentare i tetti di spesa per le assunzioni di personale sanitario, come segnalato anche dal sindacato Anaao-Assomed. Eppure ha deciso di non farlo. Il motivo avrebbe dovuto spiegarlo l’assessore questo pomeriggio in Consiglio regionale, interrogato dal Movimento 5 Stelle. Ma Riboldi, assente, ha perso l’occasione per alzare il livello del dibattito”.
La risposta dell’assessore, puntuale e scontata come il retrogusto del Grignolino, arriva il giorno dopo. E ovviamente conferma tutto, con un ulteriore carico di sdegno istituzionale: “Dispiace constatare come ancora una volta alcune consigliere dell'opposizione abbiano colto l'occasione del mio intervento al Vinitaly per polemiche del tutto fuori luogo, dannose per i nostri produttori di vino e per l'indotto”, dichiara Riboldi, vittima sacrificale del terrorismo anti-Barolo.
Poi il capolavoro, l’arringa da sommelier illuminato: “Il vino rosso è da secoli una bevanda molto diffusa e apprezzata in tutto il mondo. Le proprietà benefiche di un consumo moderato sono riconosciute ampiamente, in particolare per quanto riguarda la riduzione del rischio cardiovascolare e la prevenzione in ambito oncologico, derivata dai polifenoli presenti nel vino rosso, pienamente integrato nella dieta mediterranea”.
E infine il colpo di classe: “La discussione sul vino deve considerare i due aspetti: il possibile pericolo legato al contenuto di alcol, ma anche il ruolo preventivo. In sostanza, ritengo di aver espresso una posizione equilibrata: no all’allarmismo eccessivo, sì a un consumo moderato”.
Moderato, come il numero di infermieri assunti. Come gli investimenti sul territorio. Come le prestazioni specialistiche che i piemontesi aspettano da mesi.
Intanto, nel mondo reale, quello che sta fuori dallo stand istituzionale al Vinitaly, i cittadini piemontesi continuano a vivere una sanità al collasso: visite rinviate, operatori sanitari allo stremo, servizi tagliati. Ma ehi, almeno ora sappiamo che un bicchiere di Barbera potrebbe salvarci dal cancro. A patto di riuscire a berlo prima che la sanità pubblica ci rovini la cena.
Insomma, mentre in Regione si affoga nei problemi strutturali, a Verona si brinda. E la salute pubblica? Si accompagna bene a un buon Dolcetto. O almeno così ci dicono gli studi. Quelli che nessuno ha letto, ma che fanno tanto bene all’immagine.
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