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"Ognuno" davanti alla Morte: la sacra rappresentazione che interroga la coscienza

Nella chiesa parrocchiale di Favria va in scena l’adattamento di Everyman: un viaggio tra allegorie e salvezza, con attori non professionisti e una comunità unita dalla fede e dalla riflessione sul senso della vita.

Ognuno.

Sabato 5 aprile, nella suggestiva cornice della chiesa parrocchiale di Favria, è andata in scena Ognuno, una Sacra Rappresentazione tratta dalla celebre Everyman, moralità inglese del XV secolo, proposta in un adattamento curato e diretto con cura da Michele Genisio. Un’opera intensa, che parla al cuore e alla coscienza, capace di superare le barriere del tempo per offrirci ancora oggi uno spunto profondo di riflessione sul senso della vita, sulla fragilità dell’essere umano e sull’inevitabile fine che accomuna ogni creatura.

La vicenda ruota attorno alla figura allegorica di Ognuno, chiamato improvvisamente a rendere conto della propria esistenza. È Dio stesso, nell’opera, a ordinare alla Morte di condurre Ognuno al suo cospetto per affrontare il giudizio finale. Colto alla sprovvista, Ognuno è travolto dalla disperazione e cerca disperatamente qualcuno che voglia accompagnarlo in questo viaggio senza ritorno. Ma la realtà si rivela amara: l’Amicizia, alla prova dei fatti, si tira indietro; i Parenti si mostrano deboli e inutili; la Ricchezza, alla quale aveva dato valore in vita, si dimostra completamente vana.

Solo Buone Azioni si dichiara disposta a seguirlo, ma è debole, sfinita dai peccati che Ognuno ha accumulato durante la sua vita. Tuttavia, invece di abbandonarlo, Buone Azioni gli indica una via: rivolgersi a Sapienza, che lo condurrà da Confessione. Lì, Ognuno riceve il consiglio di portare con sé anche Forza, Bellezza, Mente e Cinque Sensi, elementi che rappresentano i doni terreni dell’uomo. Ma come ogni bene materiale, anch’essi si riveleranno fugaci e lo abbandoneranno prima della fine del cammino.

Soltanto Buone Azioni, dopo il pentimento e la confessione, ritrova le forze e rimane accanto a Ognuno fino alla tomba, accompagnandolo nella sua ultima destinazione. La rappresentazione si chiude con l’annuncio degli Angeli che proclamano l’ingresso dell’anima redenta nella sfera celeste, seguito dalla voce del Dottore, figura morale che sintetizza il messaggio dell’opera, riaffermando l’importanza della condotta virtuosa.

Il testo originale, scritto da un autore anonimo nel tardo Medioevo, è considerato una delle più significative moralità allegoriche dell’epoca. L’adattamento proposto da Michele Genisio, capace di renderlo accessibile e coinvolgente per il pubblico contemporaneo, ha avuto il merito di valorizzare la spiritualità del testo senza rinunciare alla sua forza narrativa. Gli attori, parrocchiani alla prima esperienza teatrale, hanno saputo interpretare con passione e umiltà i diversi personaggi allegorici, rendendo credibile e viva una storia che parla a tutti, credenti e non.

In Ognuno, ogni figura non è un semplice personaggio, ma un concetto incarnato: Buone Azioni, Confessione, Sapienza, diventano le guide spirituali nel cammino verso la salvezza. L’impostazione culturale dell’opera riflette il pensiero teologico del cattolicesimo romano medievale, secondo cui l’anima può accedere al Paradiso solo attraverso il pentimento, i sacramenti e le opere virtuose. Sapienza, in particolare, incarna la Fede intesa come intuizione profonda della legge divina: una legge presente nell’universo, che illumina le scelte dell’uomo e dà significato alla vita e alla morte.

Ma accanto alla morale cristiana dichiarata, emerge in filigrana un altro insegnamento, più sottile e quasi laico: “Un amico nel bisogno è un amico davvero”. È la cruda realtà delle relazioni umane che si manifesta nel momento della prova, quando chi diceva di essere vicino si dilegua, e resta solo chi non chiede nulla in cambio, ma sceglie semplicemente di esserci. In questo, Buone Azioni non rappresenta solo un concetto astratto, ma anche la concretezza di un gesto gratuito, disinteressato, umano.

Un plauso va a tutta la comunità parrocchiale di Favria per aver reso possibile questo evento. Un ringraziamento speciale a Don Gianni Sabia per aver accolto con sensibilità e apertura l’opera morale all’interno della chiesa, alla Cantoria Parrocchiale e alla Filarmonica Favriese per il prezioso supporto musicale che ha accompagnato la narrazione, donandole pathos e solennità. Un grazie anche alle chiarine e alla Protezione Civile La Fenice, che ha curato le riprese video, permettendo di conservare e condividere questa esperienza con l’intera comunità.

In un’epoca in cui il rumore del mondo rischia di soffocare ogni riflessione interiore, Ognuno ci ricorda che la vera forza dell’uomo non sta nei beni che possiede, né nei legami apparenti, ma nella sincerità delle sue scelte e nella capacità di amare e donare anche quando non conviene. Un messaggio antico, ma sempre attuale.


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