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Cossato hard: riapre il cinema a luci rosse. Altro che Netflix & chill

Il giovane Flavio Tromboni sfida lo streaming e riporta il porno sul grande schermo. Poltrone comode, luci soffuse e pubblico affezionato: il Play Movie riapre i battenti con 200 posti e tanta nostalgia

A Cossato riapre il cinema a luci rosse: una scommessa controcorrente

foto archivio

In un mondo in cui il porno viaggia a giga al secondo, comodamente nascosto tra una mail di lavoro e una lista della spesa su Amazon, c’è chi osa fare il contrario. A Cossato, ridente cittadina del Biellese nota per… beh, per essere Cossato, riapre le porte il cinema a luci rosse Play Movie, chiuso dal 2020 causa pandemia e riaperto nel 2025 grazie alla visione (è il caso di dirlo) di Flavio Tromboni, imprenditore 25enne e paladino del grande schermo osé.

Siamo sinceri: se vi aspettavate un incubatore di startup o un laboratorio di intelligenza artificiale, siete fuori strada. Cossato punta tutto sul vintage: niente NFT, niente Metaverso, solo pellicole vietate ai minori e clienti over 50, che magari hanno smesso di combattere con la fibra lenta e la pubblicità di siti poco raccomandabili. E così, nel regno dello streaming, ecco rispuntare la sala buia, le tendine rosse e l’imbarazzo condiviso tra sconosciuti. Una vera esperienza sociale, che nessun algoritmo potrà mai replicare.

foto archivio

Il Play Movie si trova in via Trieste 1 e può accogliere fino a 200 spettatori. Le proiezioni si terranno il sabato e la domenica dalle 15 fino a mezzanotte, con la possibilità di estendere l’orario in base alla domanda. E a quanto pare la domanda c’è. Dopotutto, chi non vorrebbe un pomeriggio alternativo con aria condizionata, nostalgia e un film anni ’90 con titoli improbabili?

Tromboni, che gestisce anche il mitico “Roma Blu” di Torino (sì, ce n’è ancora uno anche nel capoluogo), è convinto: “Cossato può attrarre spettatori da tutto il Nord Italia”. D’altronde, con solo due cinema porno in tutto il Piemonte e il prossimo disponibile a Piacenza, è lecito aspettarsi una migrazione di appassionati, magari in car sharing.

Ma attenzione, perché qui non si parla solo di eros: si parla di economia, identità territoriale e sviluppo culturale. Ristrutturazione completa, posti comodi, impianti audio nuovi. Non è un investimento solo per chi cerca brividi erotici fuori catalogo, ma per tutta la comunità. Come dire: valorizzazione del territorio attraverso il desiderio. Una nuova forma di turismo esperienziale? Forse. Un’idea coraggiosa? Sicuramente. Una mossa folle? Dipende dal punto di vista.

E mentre Cossato si prepara a diventare la nuova Mecca del cinema vietato ai minori, Flavio Tromboni rilancia: “La gente ha bisogno di ritrovare l’esperienza collettiva, anche nel piacere. Il digitale è comodo, ma freddo. Qui si vive davvero il momento”.

Certo, non mancheranno le critiche: chi parlerà di arretratezza, chi storcerà il naso per benaltrismo, chi dirà che un altro tipo di cultura sarebbe stato più adatto. Ma tra una sala vuota con dibattiti sul Kant postmoderno e una sala piena con titoli come “La supplente fa l’orale”, è facile capire quale delle due porterà più indotto.

Insomma, a Cossato il futuro è tornato indietro. E lo ha fatto con classe, luci soffuse e forse qualche pacchetto di fazzoletti in più.

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