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Guerra dei dazi, Stellantis chiude: salta la produzione di minivan e auto elettriche in Canada

Lo stabilimento di Windsor si ferma: "Colpa delle tariffe imposte dagli Stati Uniti"

Tabella dei dazi di Trump

Tabella dei dazi di Trump

La notizia è ufficiale: Stellantis fermerà per due settimane la produzione nello stabilimento Chrysler di Windsor, in Canada. Il motivo? L’impatto diretto delle nuove tariffe imposte dagli Stati Uniti sull’importazione di veicoli. A comunicarlo inizialmente è stato il sindacato Unifor, ma la conferma è arrivata poco dopo dalla stessa multinazionale.

Si tratta di una delle tre fabbriche canadesi del colosso automobilistico, dove si producono due modelli strategici: il minivan Chrysler Pacifica e la nuova Dodge Charger elettrica. Un arresto che segna un punto critico nella catena di montaggio nordamericana e che potrebbe avere effetti a cascata anche su altri impianti nel continente.

"È una delle azioni che dobbiamo intraprendere immediatamente per adeguare la produzione", ha spiegato un portavoce di Stellantis, sottolineando come la decisione non sia isolata, ma parte di una più ampia strategia di adattamento alle nuove barriere commerciali introdotte da Washington.

STABILIMENTO STELLANTIS (foto di repertorio)

L’azienda ha aggiunto in una nota ufficiale: "Stellantis continua a valutare gli effetti delle tariffe statunitensi recentemente annunciate sui veicoli importati e continuerà a collaborare con l’amministrazione statunitense su questi cambiamenti di politica. Le azioni immediate che dobbiamo intraprendere includono la sospensione temporanea della produzione in alcuni dei nostri stabilimenti di assemblaggio canadesi e messicani, che avrà un impatto su diversi dei nostri impianti di propulsione e stampaggio statunitensi che supportano tali operazioni".

Le parole parlano chiaro: lo stop in Canada è solo il primo segnale di una catena industriale che rischia di incepparsi. E mentre Stellantis cerca di assorbire il colpo, lavoratori, fornitori e mercati iniziano a fare i conti con le prime conseguenze concrete della guerra dei dazi a stelle e strisce.

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