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31 Marzo 2025 - 22:27
Il sindaco Chiantore insieme al Prefetto Cafagna
Controlli rafforzati, unità cinofile, pattugliamenti straordinari e, soprattutto, la possibilità concreta di attivare un provvedimento simile al Daspo urbano. La città di Ivrea si prepara a una svolta sul fronte della sicurezza, almeno nelle intenzioni. Lo ha annunciato oggi la Prefettura di Torino con un comunicato ufficiale diramato dopo la riunione del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduto dal Prefetto Donato Cafagna.
Al centro dell’incontro, svoltosi nella giornata di lunedì 31 marzo, c’è stata la situazione di crescente allarme registrata nel centro cittadino, in particolare nelle zone della stazione ferroviaria, del Movicentro e delle aree limitrofe agli istituti scolastici. Il confronto ha visto la partecipazione del sindaco di Ivrea Matteo Chiantore, del questore Paolo Sirna, del comandante provinciale dei Carabinieri Generale Roberto De Cinti e del comandante provinciale della Guardia di Finanza Generale Carmine Virno.
Nella nota diffusa alla stampa, la Prefettura fa riferimento a “reiterate condotte moleste perpetrate da gruppi di giovani e da persone senza fissa dimora, per lo più provenienti da altri contesti territoriali”. Una presenza che è stata segnalata ripetutamente dai residenti e dai commercianti della zona, sempre più esasperati da episodi di disturbo, bivacchi, minacce, degrado, risse e presunta attività di spaccio, che compromettono la vivibilità e la percezione di sicurezza in un’area strategica della città. Si è aggiunta oggi anche la denuncia di una violenza sessuale ai danni di una ragazzina di 16 anni
Il piano d’azione deciso dal Comitato prevede una serie di misure coordinate di controllo del territorio, che coinvolgeranno in prima linea il Commissariato di Pubblica Sicurezza e la Compagnia dei Carabinieri, supportati dal Reparto Prevenzione Crimine, e con il contributo operativo della Guardia di Finanza, anche attraverso l’impiego di unità cinofile.
La Polizia Ferroviaria, inoltre, presidierà la stazione in specifiche fasce orarie, considerate più critiche.
Ma il passaggio più rilevante è quello legato all’adozione di un’ordinanza prefettizia per istituire una zona a “vigilanza rafforzata”, proprio nelle aree più sensibili: stazione, Movicentro e scuole. In base a tale ordinanza, le forze dell’ordine e la polizia municipale avranno a disposizione lo strumento dell’allontanamento dei soggetti ritenuti pericolosi, ovvero persone con precedenti per reati contro la persona, contro il patrimonio o per spaccio di droga.
Una misura che, senza citarla esplicitamente, ricalca i contenuti del cosiddetto Daspo urbano.
Il Daspo urbano – acronimo che richiama il Daspo sportivo, introdotto per limitare l’accesso agli stadi ai tifosi violenti – è una misura di prevenzione introdotta in Italia nel 2017 con il Decreto Minniti, poi modificata e ampliata da successivi interventi normativi. Tecnicamente si tratta di un divieto di accesso o stazionamento in determinate aree pubbliche, che può essere disposto nei confronti di chi si è reso responsabile di comportamenti pericolosi per l’ordine pubblico, come atti vandalici, aggressioni, spaccio o molestie.
Il Daspo urbano è stato pensato per rispondere alle esigenze di sicurezza delle città e viene spesso attivato in zone ad alta frequentazione: stazioni, terminal dei bus, mercati, aree scolastiche, parchi, centri storici. Chi viola il divieto può essere punito con sanzioni amministrative e, in caso di recidiva, anche penali.
A Ivrea, l’ordinanza prefettizia che si sta valutando non usa il termine “Daspo”, ma gli effetti sarebbero pressoché identici: consentire l’allontanamento di individui segnalati per reati o condotte pericolose, restituendo tranquillità a luoghi oggi percepiti come insicuri.
Una proposta, questa, che solo poche ore prima della comunicazione ufficiale era stata lanciata pubblicamente dal consigliere comunale Massimiliano De Stefano, che aveva chiesto esplicitamente l’adozione del Daspo urbano per Ivrea. La sua richiesta – evidentemente in sintonia con l’orientamento della Prefettura – ora trova un riscontro concreto nella direzione intrapresa dalle istituzioni.
“È un primo passo – commenta De Stefano – ma ora bisogna fare sul serio. Serve un presidio costante e la volontà politica di dire basta al degrado. Il Daspo urbano non è una panacea, ma può diventare uno strumento utile per arginare situazioni che, se tollerate, esplodono.”
Il comunicato della Prefettura arriva dunque come un segnale chiaro, non solo alla cittadinanza, ma anche agli enti locali: la soglia di sopportazione è stata superata, e ora si passa all’azione.
Resta da capire se le misure previste saranno davvero efficaci e soprattutto continuative, o se si tratterà dell’ennesimo intervento emergenziale destinato a sgonfiarsi con il passare dei giorni. Intanto, almeno sulla carta, Ivrea si prepara a cambiare passo.
Tag: Ivrea, Daspo urbano, Prefettura di Torino, Donato Cafagna, Massimiliano De Stefano, Matteo Chiantore, sicurezza urbana, stazione Ivrea, Movicentro, ordinanza prefettizia, zona a vigilanza rafforzata, Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, ordine pubblico, decreto Minniti, spaccio, degrado.
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