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Terremoto in Myanmar, Italia in prima linea: già curati 250 feriti

la ong italiana MedAcross: “Mancano farmaci, acqua e sacchi per i cadaveri”

Terremoto in Myanmar

Terremoto in Myanmar (foto da web)

A meno di 24 ore dall’avvio delle operazioni, la ong italiana MedAcross è già riuscita a prestare soccorso e cure a circa 250 persone nelle zone devastate dal terremoto che ha colpito il Myanmar venerdì scorso. L'organizzazione è attiva da ieri a Mandalay e nei villaggi limitrofi, con una clinica mobile che si muove tra macerie, mercati distrutti e popolazione allo stremo.

"Siamo operativi a pochi chilometri dall’epicentro del terremoto", scrive MedAcross in una nota ufficiale. "Abbiamo messo a disposizione dei volontari che operano sul territorio le prime risorse, che saranno materialmente trasferite nelle prossime ore, compatibilmente con le distruzioni che hanno colpito anche il sistema bancario birmano, già precario."

Il primo bilancio dell’intervento è drammatico: "Dopo aver reso agibile la sede della nostra organizzazione partner, nelle prime 24 ore sono state soccorse e curate circa 250 persone, una ventina delle quali bambini in tenera età."

 

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Il team medico mobile è composto da due medici, tre volontari e un logista, e opera grazie a un’ambulanza che si è spostata in tre aree chiave: la zona del crollo e incendio del mercato di Mingalar, l’area del Karawait Cafe nel centro di Mandalay e la township di Patheingyi, nella zona di Mingalar Yankin. La maggioranza dei pazienti curati è rappresentata da donne (tra il 70 e l’80%), seguite da bambini (circa il 10%).

Il personale sanitario ha fornito assistenza medica generale e trattato ferite leggere, mentre i casi più gravi sono stati indirizzati agli ospedali locali, già al limite della tenuta.

MedAcross lancia però un allarme durissimo: "La situazione resta di piena emergenza. Mancano farmaci, anche quelli pediatrici, cibo in scatola a lunga conservazione, acqua potabile e persino sacchi in plastica per i cadaveri."

 

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L’organizzazione, abituata ad operare in condizioni estreme, sottolinea l’urgenza di ricevere supporto internazionale: l’emergenza sanitaria si somma al collasso logistico, con trasporti interrotti, comunicazioni intermittenti e un sistema bancario paralizzato.

Mentre la terra continua a tremare e la popolazione cerca di sopravvivere tra le rovine, MedAcross rappresenta uno degli ultimi baluardi di assistenza sul campo, con l’obiettivo di salvare vite e portare speranza nel cuore del disastro.

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