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28 Marzo 2025 - 23:46
I fratelli Maugeri della Lega
Ricapitolando – per l’ennesima volta, ché ormai abbiamo perso il conto – ma con la giusta dose di ironia, amarezza e indignazione, quella che segue è una storia che sembra scritta da Kafka in collaborazione con Enel Green Power, con la regia "inaffidabile" del Comune di Settimo Torinese.
A Mezzi Po, frazione agricola di Settimo, c’è un progetto: trasformare ettari di terreno coltivabile in un campo fotovoltaico a terra. Avete letto bene: non sopra i tetti degli edifici pubblici, non sulle coperture dei capannoni industriali dismessi, e nemmeno in aree già compromesse o abbandonate. No. Proprio lì, dove si coltiva, si semina e si raccoglie. Lì dove la terra produce ancora vita, lavoro, fatica, reddito. Quella stessa terra che in campagna elettorale viene puntualmente celebrata come “la nostra ricchezza”, “un patrimonio da tutelare”, “le frazioni non devono essere dimenticate”. Frasi da spot, buone per le sagre e per i post sponsorizzati, salvo poi svanire alla prova dei fatti.
E invece no, a Mezzi Po arriva il sole. Ma non quello romantico delle campagne. Qui arriva il sole che acceca e sterilizza, con ettari di pannelli messi lì, a terra, come una colata grigia di modernità mal pianificata.
I cittadini – veri cittadini, non avatar da social – nei giorni scorsi hanno iniziato a raccogliere firme. Una petizione popolare indirizzata alla sindaca e al presidente del Consiglio comunale. Una voce che sale dalla terra, non da qualche influencer ecologista da salotto, per dire un sonoro “NO” alla desertificazione solare. Perché nessuno è contrario alle rinnovabili, ci mancherebbe. Ma c’è modo e modo, luogo e luogo. E questo è proprio il peggiore.
E l’Amministrazione? Silenzio. Totale. Nessun sopralluogo, nessun incontro con i residenti, nemmeno una comparsata col giaccone da sindaca green o la foto in posa col melograno in mano. Solo un vuoto istituzionale, come quelli che si spalancano tra una conferenza stampa e l’altra, tra un’inaugurazione e l’ennesimo comunicato autocelebrativo.
A dare manforte ai cittadini, sono arrivati i fratelli Maugeri, consiglieri della Lega – che, va detto, non se lo sono fatti ripetere due volte: hanno subito presentato un’interpellanza e l’hanno annunciata pubblicamente, sui giornali. E la sindaca? Di nuovo silenzio.
Poi, come nei migliori racconti rurali, è arrivata anche Coldiretti. Con la prudenza di chi guarda il cielo prima di decidere se seminare, ma con un comunicato stampa chiarissimo, che contiene – tra le righe – una notizia interessante: un recente incontro con la sindaca Elena Piastra proprio su questo tema. E cosa ne è seguito? Indovinate un po’? Silenzio. E siamo a tre.
Oggi, finalmente, Elena Piastra, la sindaca del 75%, ha parlato. Ovviamente su Facebook, ché ormai le piazze si fanno lì. Con la solita postura da maestrina (sa tutto lei, sigh), ha cominciato a spiegare il quadro normativo e la rava e la fava... Una lezione non richiesta, considerando che la domanda era semplice: “Ma tu cosa ne pensi?”. Risposta:Sì! No! Non so!
Ma siccome è pronta a dire che è tutta colpa di qualcun altro, della Regione o del "nonno in carriola", ha già messo le mani avanti. Sempre la stessa musica. Buche? Colpa di Abaco. Trasporti? Colpa di Gtt. Erba alta? Colpa di 3bmeto. Topi? Colpa dei gatti che fanno la bella vita! Luce? Colpa dell'ora solare! Eccetera...
Niente risposte, solo cavilli. Nessun accenno al fatto che i cittadini si sono organizzati. Nessuna parola sull’assenza dell’Amministrazione. Dormiva? Era in letargo? Era in tutt'altre faccende affaccendate? Quando è arrivata la richiesta in Comune che ha detto? Che si è fatto? Chi se n'è occupato? Nessuna assunzione di responsabilità. Solo una giustificazione tecnica a copertura dell’inerzia politica. Come se bastasse leggere le leggi per governare una città.
A questo punto, una verità è ormai evidente: a sollevare il caso non è stata l’Amministrazione, ma l’opposizione leghista. Per quanto surreale possa sembrare, la Lega ha battuto la sindaca sul tempo. E questo, se si conosce la velocità con cui la sindaca Elena Piastra affronta i problemi nel secondo mandato non sorprende più nessuno. Troppo impegnata a farsi fotografare mattonella dopo mattonella nei cantieri, a viaggiare per l’Italia da un convegno all’altro, a rilasciare interviste alla radio del Comune e a litigare sui social con gli scienziati sui Data Center. Tant'è!
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