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Aggressione alla giornalista di Rete4: pioggia di reazioni

Il Pd difende l’assessora Colosso e annuncia un incontro con i residenti. Fratelli d’Italia attacca: “Il campo è una giungla, Chiantore è cieco e muto”. E De Stefano insinua: “Strana coincidenza di date”. Intanto la troupe resta sotto shock

Aggressione alla giornalista di Rete4: pioggia di reazioni

Da sinistra. Francesco Giglio, Fabrizio Lotito, Massimiliano De Stefano e la giornalista di Rete4

Il fatto è noto: una troupe della trasmissione “Fuori dal Coro” è stata aggredita mentre cercava di realizzare un servizio sugli abusi edilizi al campo sinti. La cronista e l’operatore sono stati accerchiati da un gruppo di persone – uomini, donne e bambini – insultati, spintonati e inseguiti per le vie della città. Solo il pronto intervento dei carabinieri ha impedito il peggio. La troupe, ancora sotto shock, ha sporto denuncia e consegnato il materiale girato agli inquirenti.

A poco più di 24 ore dall’accaduto, la città è divisa. Il Partito Democratico, attraverso un comunicato firmato dal segretario cittadino Francesco Giglio, condanna l’aggressione ma cerca di inquadrarla in un contesto più ampio: “Il PD è profondamente indignato per quanto successo ieri mattina nel quartiere San Giovanni, dove una troupe giornalistica è stata minacciata e aggredita da alcune persone che hanno impedito loro, di fatto, di svolgere il proprio lavoro. Siamo a conoscenza della situazione di difficile convivenza presente nel quartiere e riteniamo che la nostra amministrazione stia facendo quanto possibile per affrontare i problemi.”

Giglio ricorda anche che per domani, martedì 25 marzo, era già previsto un incontro tra sindaco e cittadini. 

“A fronte degli sforzi in atto – sottolinea -  fra cui ricordiamo il costante impegno dell’assessora Gabriella Colosso per assicurare la partecipazione attiva ai centri di animazione e ai servizi di sostegno scolastico,  ci auguriamo vivamente che quanto accaduto non blocchi le iniziative in corso, ma sia piuttosto di stimolo nel cercare una soluzione a questi problemi, la cui origine risale a un trentennio fa.”

E aggiunge: “Auspichiamo che i giornalisti aggrediti vengano invitati a un incontro con i residenti e con l’amministrazione della nostra città al fine di permettere loro di completare il lavoro di inchiesta e di documentare le iniziative in atto. Serve più dialogo, non più silenzio.”

Sull’incontro in programma nutre forti dubbi il consigliere comunale Massimiliano De Stefano: “Non è un po' strano che la notizia di un incontro sia diffusa dal Pd e non dall’Amministrazione comunale? Io sono per l’inclusività e per la legalità, ma le coincidenze sono troppe. Ci vogliono far credere che esiste un incontro fissato da tempo un giorno prima della trasmissione Fuori dal Coro, due giorni dopo l’aggressione e nella stessa giornata in cui è in programma il consiglio comunale… Maddai...”

Di tutt’altro tenore la presa di posizione di Fabrizio Lotito, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, che spara a zero contro il sindaco Matteo Chiantore: “Gli eventi di ieri, in cui una troupe della trasmissione ‘Fuori dal Coro’ è stata malmenata e inseguita per chilometri da numerosi sinti, non lasciano spazio a dubbi: la gestione della sicurezza e delle situazioni di comprovato abusivismo da parte del sindaco è totalmente scollegata dalla realtà.”

E rincara: “È giunto il momento di ammettere che, al di là delle dichiarazioni di circostanza, Chiantore si è rivelato incapace di affrontare i gravi problemi di degrado e illegalità che affliggono il nostro territorio. L’ennesima dimostrazione della sua inefficacia politica è quanto accaduto ieri, quando un campo per la sosta temporanea dei nomadi, anziché restare un’area provvisoria, si è trasformato nel corso degli anni in un disastro urbanistico mascherato da ‘quartiere residenziale’. Un luogo dove villette unifamiliari e bifamiliari sono sparpagliate tra roulotte e caravan, senza alcun controllo né pianificazione, in un’area che avrebbe dovuto essere solo temporanea ma che, di fatto, è diventata stabile e fuori controllo.”

Lotito sottolinea come il sindaco, “invece di affrontare queste problematiche, si rifugi nel silenzio e nella rassegnazione, comportandosi come le tre scimmiette: ‘io non vedo, io non sento, io non parlo’. Ma queste situazioni potrebbero essere monitorate e controllate dalla Polizia Locale, che, come avvocato, Chiantore dovrebbe ben sapere, non è un’entità che si limita a fare multe, ma è una vera e propria forza di polizia con l’obbligo di perseguire i reati.”

E chiude con un attacco durissimo: “Se il sindaco si concentrasse meno sulle parole e più sull’azione, potrebbe impiegare gli agenti per affrontare i problemi urgenti, anziché limitarli a compiti burocratici. Prenda esempio da Strambino, dove l’amministrazione ha istituito un nucleo cinofilo per combattere l’illegalità e lo spaccio. Ivrea ha bisogno di sicurezza concreta, non di illusioni. E la Regione Piemonte offre già opportunità di formazione per la Polizia Locale. Il tempo delle parole è finito: ora servono fatti.”

Un attacco frontale che il sindaco Chiantore ha scelto di non alimentare, limitandosi a un commento asciutto: “Mi dispiace molto. Un gesto che condanno fermamente. Mi auguro che forze dell’ordine e magistratura facciano subito chiarezza. Non è accettabile.”

La verità è che nella città che fu di Olivetti, la cronaca ha ormai superato l’ideologia. Non è accettabile, infatti, l’esistenza di un quartiere dove una troupe televisiva, per il solo fatto di voler documentare, viene costretta alla fuga tra le vie della città.

“Faccio questo mestiere da anni – commenta Delia Mauro, la cronista aggredita – ma non mi era mai successo nulla di simile. Urla, minacce, spintoni. Hanno provato a strapparci la telecamera, ci hanno inseguiti trascinando cassonetti in mezzo alla strada. È stato spaventoso.”

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