Cerca

Attualità

Borgaro Torinese dice no alla mafia: un incontro che lascia il segno

Le testimonianze di Marisa Garofalo e Angelo Corbo educano i giovani alla legalità e al coraggio.

Borgaro Torinese dice no alla mafia: un incontro che lascia il segno

“La mafia teme la scuola più della giustizia”, un’affermazione che riecheggia potente nella mente degli studenti dell’Istituto Comprensivo di Borgaro Torinese.

È proprio con questa consapevolezza che, negli ultimi mesi, la scuola ha intrapreso una serie di iniziative mirate a sensibilizzare i giovani sulle tematiche della legalità e a contrastare la cultura mafiosa, promuovendo valori di coraggio, giustizia e rispetto.

Nel cuore della comunità scolastica, infatti, la lotta contro la mafia non è solo una battaglia teorica, ma un impegno concreto che si fa viva con incontri toccanti e testimonianze dirette. Nei mesi di febbraio e marzo 2025, due figure emblematiche della resistenza alla criminalità organizzata hanno incontrato gli studenti della Scuola Secondaria di primo grado, raccontando storie che scuotono e ispirano.

Il primo incontro si è svolto il 10 febbraio 2025, con la presenza di Marisa Garofalo, sorella di Lea Garofalo, una donna di straordinario coraggio, testimone di giustizia e, purtroppo, vittima della violenza mafiosa. La storia di Lea è quella di una donna che ha deciso di dire no alla cultura dell’illegalità e della sopraffazione, mettendo a rischio la sua vita per difendere la verità e la giustizia.

Lea Garofalo, infatti, fu assassinata nel novembre del 2009 dal suo ex compagno, Carlo Cosco, un esponente della 'ndrangheta a Milano. Marisa Garofalo ha raccontato la vicenda di sua sorella con un’intensità che ha lasciato un segno profondo sugli studenti, mettendo in luce la determinazione di Lea nell’affermare i propri diritti e nel proteggere la figlia Denise da un destino segnato dalla criminalità.

L'ICS di Borgaro Torinese dice no alla mafia 

A rendere ancora più significativa la memoria di Lea Garofalo è stato il murales dedicato alla sua figura, realizzato da alcuni studenti dell’ICS nell’ambito del progetto di Educazione alla Legalità “I Giovani Sentinelle della Legalità”. 

Il 12 e 13 marzo 2025, invece, gli alunni dell’ICS hanno avuto l'opportunità di incontrare un’altra figura simbolo della lotta alla mafia: Angelo Corbo, agente di scorta del Giudice Giovanni Falcone, sopravvissuto alla strage di Capaci. Quella tragica giornata del 23 maggio 1992, in cui morirono Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta, è impressa nella memoria collettiva del paese.

Angelo Corbo, insignito della Medaglia d’oro al valor civile, ha raccontato la sua esperienza, ma ha anche condiviso le sue riflessioni sulla vita e sull'importanza della legalità. La sua testimonianza non si è limitata alla narrazione dei fatti drammatici della strage, ma ha spaziato anche sull’importanza del rispetto reciproco, invitando i ragazzi a riflettere su fenomeni come il bullismo, che riproducono, su scala ridotta, le dinamiche mafiose di intimidazione e prepotenza. Corbo ha sollecitato i giovani a non rimanere indifferenti e a prendere sempre posizioni di responsabilità, educandosi alla legalità in ogni piccolo gesto quotidiano.

L'incontro si è concluso con la lettura di una delle frasi più significative del Giudice Caponnetto, che ha sottolineato il potere dell'istruzione: “La mafia teme la scuola più della giustizia, l’istruzione toglie erba sotto i piedi della cultura mafiosa.”

Parole che hanno lasciato il segno, facendo riflettere i ragazzi sull'importanza di un'educazione solida e sui pericoli di una cultura che fomenta l’illegalità e il disprezzo delle regole.

L'impegno dell'Istituto Comprensivo di Borgaro Torinese nella lotta alla mafia non si ferma alle parole, ma si concretizza in azioni che coinvolgono attivamente gli studenti, i docenti, e le famiglie. La Dirigente scolastica, Dott.ssa Lucrezia Russo, ha sottolineato come questi incontri siano un momento di crescita fondamentale per tutti.

“La nostra comunità scolastica – ha affermato – ringrazia Marisa Garofalo e Angelo Corbo per la loro preziosa testimonianza che sicuramente ha arricchito il percorso di crescita individuale, morale e sociale dei nostri ragazzi.”

Il lavoro che la scuola sta portando avanti non si limita all'educazione teorica, ma si concretizza anche nella creazione di un ambiente scolastico che incoraggia i valori di coraggio, rispetto, e giustizia. In questo modo, i ragazzi sono chiamati a diventare protagonisti di un cambiamento culturale, che rifiuti la violenza e l'illegalità, e abbracci il rispetto dei diritti umani e della dignità di ogni persona.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori