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Colpo di scena in Canavese: la scuola dell’infanzia resta dov’è. Troppo alti i costi del trasferimento

Salta il progetto del polo scolastico: vince la linea del buonsenso

Colpo di scena in Canavese: la scuola dell’infanzia resta dov’è. Troppo alti i costi del trasferimento

Colpo di scena in Canavese: la scuola dell’infanzia resta dov’è. Troppo alti i costi del trasferimento

La scuola materna di Pont non verrà spostata. Di conseguenza anche il salone polivalente resterà al suo posto. Lo ha annunciato il sindaco Coppo nel corso delle sue «Comunicazioni» durante la seduta di consiglio di giovedì 20 marzo.

Il motivo è semplice quanto prevedibile: i costi per adattare gli ambienti alle nuove funzioni sarebbero stati enormi.

L’amministrazione, convinta della necessità di completare il «polo scolastico», aveva inserito nel suo programma elettorale il trasferimento della scuola dell’infanzia in quello che oggi è il salone adibito a feste e convegni, che al piano seminterrato ospita un micronido. Il micronido è privato ma supportato dal Comune con ingenti contributi. Lì vicino sorgono l’ex scuola media costruita negli Anni Sessanta ed il nuovo edificio scolastico, voluto dalla seconda amministrazione Coppo per trasferirvi la primaria. Si era poi deciso di invertire le destinazioni: la primaria nel vecchio edificio, la secondaria di primo grado in quello nuovo.

Quando, mesi fa, uno studio commissionato dal Comune verificò che il fabbricato dell’Asilo – un bel fabbricato d’epoca che sorge al centro del paese – aveva bisogno di ingenti lavori di messa in sicurezza, l’amministrazione aveva colto la palla al balzo per mettere in atto il trasferimento ma ha dovuto fare retromarcia.

Paolo Coppo sindaco di Pont Canavese

«Ci è stato consegnato il progetto» – ha detto il sindaco – «e prevede lavori strutturali notevoli. Tutti i muri interni dovranno essere rivestiti su entrambi i lati con opere di sostegno di spessore variabile: dai 4 ai 7 ai 14 centimetri. La veranda verrà demolita, ricostruita ed ampliata. Si dovranno affrontare disagi non indifferenti in tutto l’edificio e il costo dell’intervento ammonterà a 2 milioni di euro. Si potrebbe risparmiare qualcosa riducendo le dimensioni della veranda, che era stata studiata per il salone polivalente. In fase di Progetto Esecutivo sarebbe possibile però non è questo che incide perché l’importo per la parte esterna dell’edificio ammonta a 400.000 euro: si scenderebbe magari di 50.000 ma null’altro».

Ed ecco la rivelazione: «Siamo stati indotti ad una riflessione ed abbiamo deciso di lasciare l’asilo dov’è: anche se va contro il nostro programma, l’interesse dell’ente è predominante».

Naturalmente i lavori strutturali andranno eseguiti e i bambini spostati temporaneamente altrove: «Sarà coinvolto l’intero edificio per un anno ma si sa che spesso i tempi si allungano. Dovremo trovare una sistemazione e non sarà facile».

Per il momento, tuttavia, occorre attendere i finanziamenti. «Siamo fiduciosi» – ha detto Coppo«L’edilizia scolastica ha la priorità. Intanto procediamo con la progettazione così, quando verrà emesso un bando, saremo pronti. Il Preliminare è all’esame della Soprintendenza: avremo un incontro giovedì prossimo e sembra che sarà un Sì. In quel caso, potremo pensare al Progetto Esecutivo».

Dalle minoranze non sono arrivate critiche a questa decisione, visto che erano contrarie al cambio di sede. Raffaele Costa, di «Noi per Pont», ha invece evidenziato che sarebbe stato impossibile ottenere i soldi necessari a ristrutturare l’attuale Scuola dell’Infanzia con fondi ad hoc e poi cambiarne la destinazione d’uso.

Sebbene dovuta a motivazioni puramente economiche, quella assunta dalla maggioranza è una saggia decisione. Per la seconda volta in poche settimane, l’amministrazione di Pont torna sui suoi passi rispetto ad uno spostamento: era già successo per la Biblioteca Civica, ospitata da sempre nei locali della Società Operaia di Mutuo Soccorso.

Era un chiodo fisso di Coppo trasferirla in un edificio del Comune ed aveva individuato nella scuola elementare costruita una quarantina d’anni fa ed ora in dismissione i locali adatti: anche quel progetto si era però rivelato troppo costoso. È naturale che il sindaco si rammarichi (non fa mai piacere dover rinunciare ad un obiettivo che ci si era prefissati), ma la decisione è apprezzabile.

Questo terzo mandato segna forse un cambio di passo rispetto ai due precedenti, quando procedeva dritto per la strada intrapresa senza ascoltare nessuno? Sarebbe una buona cosa. Del resto è possibile presumere che non saranno poi tanti gli elettori della maggioranza delusi dal dietrofront… mentre molti pontesi si sentiranno sollevati: i negozianti del centro, gli affezionati alla sede storica dell’asilo, coloro che non vedevano di buon occhio questi scambi incrociati, alquanto costosi e privi di ricadute positive sulla languente economia del paese.

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