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Sui Data Center la sindaca non ha studiato e ha sparato tante "sciocchezze". Lo dice un quasi "Premio Nobel". Che figuraccia!

Nel dibattito è intervenuto Marco Armoni. Con oltre trent’anni di esperienza nel settore, è oggi riconosciuto come una delle figure di riferimento per l’innovazione tecnologica applicata alla sicurezza informatica e alla protezione dei dati

Sui Data Center la sindaca non ha studiato e ha sparato tante "sciocchezze". Lo dice un quasi "Premio Nobel". Che figuraccia!

Elena Piastra

Alla fine di una discussione infinita su ciò che la sindaca Elena Piastra avrebbe detto o non detto sui data center, arriva lui: Marco Armoni, una di quelle figure che, se si legge il curriculum, si rischia di rimanere senza fiato.

CEO e Founder di Studio Armoni & Associati, coordinatore del gruppo Cybersecurity presso ASSO DPO, vicepresidente del Museo degli Strumenti per il Calcolo di Torino, con esperienze da MIT a British Telecom, passando per SKF, IBM, Associazione Informatici Professionisti e, giusto per non farsi mancare nulla, anche una laurea in Biologia Molecolare negli Stati Uniti.

Insomma, non proprio l’ultimo arrivato in materia di tecnologia, anzi, per dirla tutta, un quasi "Premio Nobel".

E cosa dice sotto un post del PD, che accusa la Lega di diffondere fake news sulle dichiarazioni della sindaca rilasciate al Corriere della Sera?

"Francamente non so se la Sindaca abbia mai proferito la frase 'I Datacenter fanno la differenza' - stigmatizza Marco Armoni - sta di fatto che sul Corriere della Sera e su altre testate circola l'informazione relativa all'altra frase, ovvero che i datacenter consumano più energia della Francia, assorbono molta acqua e forniscono pochi posti di lavoro... Ovviamente non voglio scendere in diatribe politiche che non mi riguardano, bensì vedo le cose tecnicamente e poiché mi occupo di Datacenter e AI in grandi contesti... mi spiace vedere che una Sindaca del territorio a me vicino parli senza sapere di cosa parla...".

 

E qui arriva la stroncatura, la fine di una discussione, lo stop alle elucubrazioni di una sindaca che vive di "visioni".

Armoni infatti smonta pezzo per pezzo l’idea della Piastra, spiegando che i nuovi data center non solo non sottraggono energia, ma la autoproducono e cedono il surplus al territorio. Quanto all’acqua, anche qui la sindaca avrebbe preso un granchio: da almeno vent’anni i data center riciclano l’acqua in un circuito chiuso, senza depredare le falde acquifere. Infine, il colpo di grazia: altro che pochi posti di lavoro, la realizzazione di un data center richiede numerose figure professionali, dalla progettazione all’edilizia, fino alla gestione operativa su tre turni.

Il tutto mentre il PD di Settimo tentava di difendere la sua sindaca, attaccando la Lega per aver diffuso una presunta fake news"Siamo costretti ad aggiungere l’ennesimo capitolo a quella che ormai sta diventando una rubrica su questa pagina: 'Le bufale della Lega Settimo Torinese' - scrivono i dem - La frase “I data center fanno la differenza” attribuita alla sindaca Elena Piastra non è infatti mai stata pronunciata…”

Peccato che, mentre il PD gioca a fare il fact-checking su una frase attribuita o meno alla Piastra, Armoni si sia concentrato sul merito della questione, facendo a pezzi l’intero impianto del ragionamento della sindaca.

Insomma, il punto non è se Piastra abbia detto esattamente “I data center fanno la differenza” o qualcos’altro di simile, peraltro nel 2024. Il problema è quello che ha dichiarato, l'altro ieri, al Corriere della Sera, sui data center. E sono tante sciocchezze tutte  tecnicamente sbagliate. Insomma non ne ha azzeccata una...

Ma d’altronde, perché documentarsi quando ormai a Settimo si dà per scontato che la sindaca sia "tutto" anche un po' ingegnere, un po' architetto, un po' commercialista, quindi 'insegnante' per mestiere? Perchè non darsi un tono quando in questa città è in corso, ed è in uno stadio già molto avanzato, un rimbambimento collettivo che genera solo applausi sui social?

"Bene! Brava! Bis! Sindaca continua così! Non ti curar dei fascisti!". E lei va avanti...

Marco Armoni

Marco Armoni: l’esperto di cybersecurity e IA
che ha conquistato il mondo accademico e industriale

Un nome sempre più noto nel panorama della cybersecurity e dell’intelligenza artificiale, Marco Armoni vanta un curriculum che attraversa il mondo accademico, la consulenza strategica e la ricerca scientifica. Con oltre trent’anni di esperienza nel settore, Armoni è oggi riconosciuto come una delle figure di riferimento per l’innovazione tecnologica applicata alla sicurezza informatica e alla protezione dei dati. Oltre a ricoprire il ruolo di Associate Professor in Cybersecurity Innovation & Cloud presso la New York University (NYU), Armoni è anche Senior Trainer in Intelligenza Artificiale per MUSA FORMAZIONE. Un doppio incarico che gli permette di coniugare la ricerca con la didattica, contribuendo alla formazione di una nuova generazione di esperti in sicurezza digitale e IA.

La sua formazione accademica è di alto livello: laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni al MIT di Boston, ha successivamente conseguito due master, uno in Business Administration presso la School of Economic di Bruxelles e l’altro in Ingegneria Gestionale e Controllo di Processo al British Institute of Engineering di Londra. Questa solida base gli ha permesso di fondare nel 1989 lo Studio Armoni & Associati, una società con sedi a Torino, Milano, Firenze e Roma, specializzata in privacy, protezione dei dati e proprietà industriale e intellettuale.

Nel corso della sua carriera, Armoni ha lavorato con giganti della consulenza come KPMG e Capgemini, sviluppando progetti strategici per aziende multinazionali e agenzie governative, tra cui la National Security Agency (NSA). Un’esperienza che lo ha reso un punto di riferimento per le strategie di difesa digitale e per l’implementazione di tecnologie avanzate nel settore della cybersecurity. Oltre al mondo della sicurezza informatica, il suo interesse per l’intelligenza artificiale in ambito medico lo ha portato a collaborare con istituzioni di ricerca come la University of Tennessee Medical Center e il MIT, concentrandosi su sistemi intelligenti per l’assistenza diagnostica.

Nonostante il suo impegno internazionale, Armoni mantiene un forte legame con l’ambiente accademico italiano. Ha insegnato presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, la Bologna Business School e la Scuola di Management dell’Università di Torino, formando centinaia di studenti nei settori della cybersecurity e dell’intelligenza artificiale.

Nel 2023, il suo nome è stato inserito tra i candidati al Premio Nobel per la Fisica, grazie a una ricerca innovativa sul tema The Photon Non Linear Motion. Un riconoscimento che, sebbene ancora lontano dall’essere ufficializzato, testimonia l’ampio raggio di interesse e competenza di Armoni, capace di spaziare dalla sicurezza digitale alla fisica quantistica.

Marco Armoni continua a essere una figura chiave nell’ecosistema tecnologico globale, con un impatto che si estende dal mondo della ricerca all’industria, passando per l’alta formazione.

Un percorso che dimostra come l’innovazione e la conoscenza possano essere il vero motore del cambiamento in un’epoca sempre più dominata dalla trasformazione digitale.

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