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10 Marzo 2025 - 17:15
strisce pedonali
C’è una città che quando si inizia a viverla ti sembra di essere a teatro, con tanto di comici, comparse, ballerini e saltimbanco. Eh sì. A Settimo Torinese non ci si annoia mai. Ogni giorno è una sorpresa, una scoperta, un colpo di scena. Dopo aver celebrato (correva il 2024) con tanto di torta e candeline il compleanno delle transenne in via Torino angolo via della Costituzione (ormai una tradizione locale, quasi come la festa di San Giuseppe), ecco il sequel che tutti aspettavamo: Il mistero delle strisce pedonali scomparse.
Ebbene sì, perché dopo mesi e mesi di convivenza forzata con quelle elegantissime transenne, una mattina qualcuno ha deciso di fare i lavori che si dovevano fare e portarle via.
Tatatà! Efficienza pura, un intervento rapido e deciso. Se non fosse che, nel bel mezzo di questo scatto di operatività, nessuno si è ricordato di ripristinare le strisce pedonali. O meglio, sono lì a metà: partono con entusiasmo e poi si dissolvono come promesse elettorali a ridosso delle urne.
Il risultato? Un’opera d’arte, degna di una mostra contemporanea, in perfetto stile “Patrimonio Città di Settimo Torinese” con tanto di firma dell’Amministratore delegato Nino Daniel e la supervisione dell'assessore Alessandro Raso, anche soprannominato "il parrucchiere", che è poi lo stesso dell'erba tagliata a ciuffi nei parchi, un po' qua e un po' là per preservare la biodiversità e salvare il pianeta dalla deforestazione e pure quello che agli alberi ha applicato il principio della selezione naturale e, infatti, al Berlinguer, senz'acqua ne sono sopravvissuti pochi.
Tornando alle strisce.
Il pedone si avvicina, osserva e si chiede se sia un’illusione ottica o un test per la propria reattività. “Attraverso o non attraverso?”. Si guarda a destra e a sinistra e passa. Ma c’è anche chi saltella, immaginando si tratti di una versione aggiornata del vecchio “campana”, ma con il brivido aggiunto delle auto in corsa.
I cittadini hanno segnalato il problema? Sì, certo. Ovviamente la reazione dell’amministrazione è stata fulminea… nel voltarsi dall’altra parte. La verità è che non hanno tempo da perdere con le strisce, tra un convegno, un post celebrativo sui social, le dirette radio, i “mi piace” i “non mi piace”, le visite con foto ai cantieri del Dado, della nuova scuola e della caserma dei vigili.
Insomma la questione delle strisce è scivolata in fondo alla lista. “Le rifaremo… prima o poi” sembra essere il motto. Così come per le buche, i lampioni spenti, i marciapiedi scassati, i topi che ballano, le manutenzioni fantasma.
“Prima o poi”, perché a Settimo il tempo ha un valore relativo, e le tempistiche dei lavori pubblici seguono una logica quantistica: possono avvenire in qualsiasi momento, ma non si sa mai esattamente quando.
Di sottofondo le solite truppe cammellate.
Quelle che guai a fare notare delle cose che non vanno! Quelle che guai a lamentarsi della sindaca. Quelle che crederebbero a tutto, l’importante è che a dirlo sia la sindaca Elena Piastra. Potrebbe tranquillamente sostenere che a Settimo ci sono più strisce pedonali che in tutta la Svezia, e una schiera di sostenitori sui social la difenderebbe a spada tratta. “Ma cosa volete? Pensate ai problemi veri!”, “Eh ma quando c’era la vecchia amministrazione…”, “Sempre a lamentarvi, e poi non fate nulla per la città!”
Insomma, oltre al rischio di essere investiti per le strisce pedonali che non ci sono a Settimo c’è anche quello di essere travolti dal branco di indignati, sempre pronti a smontare qualunque critica con argomentazioni degne del teatro di cui parlavamo in premessa.
Qualcuno suggerisce di ripetere l’iniziativa delle transenne: un bel compleanno per le strisce pedonali fantasma, con tanto di cori e taglio della torta. Del resto, se per avere una manutenzione decente a Settimo bisogna organizzare feste, tanto vale abbracciare la tradizione.
Chissà, magari un giorno le strisce torneranno… prima o poi.
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