Cerca

Attualità

Il francobollo della discordia: onore a una vittima o revisionismo storico?

L’emissione del francobollo dedicato a Marilena Grill riaccende il conflitto sulla memoria della guerra civile italiana, tra accuse di riabilitazione del fascismo e richiami alla pietà umana

Marilena Grill

Marilena Grill

Un semplice francobollo è diventato il nuovo terreno di scontro tra memoria storica e polemica politica. L’emissione, il 7 marzo, di un francobollo dedicato a Marilena Grill, giovane ausiliaria della Repubblica Sociale Italiana, ha acceso un dibattito che va ben oltre la filatelia. Il provvedimento, voluto da Poste Italiane e dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ha sollevato immediatamente critiche e prese di posizione, in particolare dall’ANPI, che accusa il governo di tentare una riscrittura della storia.

Marilena Grill aveva 16 anni quando, nell’aprile del 1945, venne prelevata da un gruppo di partigiani e trattenuta nella caserma di Corso Valdocco a Torino. Nei giorni successivi fu giustiziata. Il francobollo la inserisce nella serie I Valori Sociali, definendola una “vittima della guerra civile italiana”, una scelta che ha suscitato forti reazioni. L'Associazione Nazionale Partigiani ha subito condannato l’iniziativa, ritenendola un tentativo di riabilitazione della RSI e una pericolosa operazione di equiparazione tra chi combatté per la Liberazione e chi, invece, scelse di servire la dittatura fascista. Il nodo della contestazione non è tanto il ricordo della ragazza in sé, quanto l’interpretazione che questa scelta suggerisce: il rischio, per l’ANPI, è quello di riscrivere il passato attraverso il filtro della riconciliazione postuma.

Ad aumentare il livello dello scontro è il fatto che, nella stessa occasione, è stato emesso anche un francobollo in memoria di Marisa Rodano, partigiana, esponente dell’UDI e figura di spicco della politica italiana del dopoguerra. La famiglia Rodano si è dissociata dall’operazione, parlando di una scelta inaccettabile. Equiparare le due figure significa, secondo loro, ridurre il conflitto tra fascismo e Resistenza a una semplice tragedia comune, privandolo del suo significato storico e politico. La critica non è isolata. Anche alcuni storici vedono nella decisione del governo un tentativo di proporre una narrazione più sfumata della guerra civile italiana, inserendo nel dibattito pubblico elementi che possano rivalutare, almeno in parte, il ruolo di chi scelse la RSI. Una strategia già vista con il francobollo dedicato a Italo Foschi, un altro caso che ha suscitato polemiche.

Francobolli

Dall’altra parte, chi difende il provvedimento sostiene che commemorare Grill non significhi rivalutare il fascismo, ma semplicemente riconoscere il dramma umano di una guerra civile. La ragazza non era un soldato, non impugnò mai un’arma e morì in circostanze tragiche. Per i suoi sostenitori, escluderla dalla memoria collettiva significherebbe esercitare una forma di censura ideologica. L’argomento si inserisce in un dibattito più ampio che da anni riguarda la gestione della memoria storica in Italia. Eventi come le foibe o le esecuzioni sommarie del dopoguerra vengono sempre più spesso riproposti in chiave politica, con il rischio che il passato venga letto attraverso le lenti del presente, piuttosto che con il rigore dell’analisi storica.

Il caso del francobollo dedicato a Marilena Grill dimostra ancora una volta come il passato continui a dividere profondamente l’Italia. Da una parte, chi teme che si voglia riscrivere la storia per riabilitare il fascismo. Dall’altra, chi denuncia una gestione selettiva della memoria, in cui alcune vittime vengono ricordate e altre ignorate. A quasi ottant’anni dalla Liberazione, la questione resta aperta. La memoria non è mai neutrale, e ogni tentativo di affrontarla rischia di trasformarsi in un nuovo scontro ideologico. Nel frattempo, il francobollo è stato emesso, ma la polemica intorno al suo significato è tutt’altro che chiusa.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori