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Doveva essere la Disneyland del Canavese...

Un parco delle meraviglie raggiungibile in bicicletta passando tra gli alberi, il verde, l’ombra delle case...

Doveva essere la Disneyland del Canavese...

Doveva essere la Disneyland del Canavese...

A quale Comune appartiene la frazione Pogliani? Considerato come viene trattata, o meglio ignorata, non si sa. Potrebbe essere una frazione di Causavaca così come un gruppo di case irraggiungibili sui bricchi della Valle dell’Orco. Per il Comune di Chivasso farebbe lo stesso.

Le fognature? Non ci sono. E la grande discarica che, con le sue colline, fa da panorama ai poglianesi, proprio come quello di Courmayeur? Come compensazione Pogliani avrebbe dovuto ricevere un parco giochi attrezzato anche detto polifunzionale, un parco delle meraviglie come Disneyland: le condizioni del parco sono quelle che vedete nelle foto.

Ecco come si presenta il parco giochi dei Pogliani

Intendiamoci: Pogliani è una bellissima frazione. Pochi abitanti, poco più di duecento divisi fra il Comune di Chivasso e quello di Montanaro. Un silenzio surreale in mezzo alla campagna. Da Chivasso è raggiungibile in bicicletta passando tra gli alberi, il verde, l’ombra di via della Carletta. Con qualche colpo di pedale si arriva anche a Montanaro.

Come ci ha ricordato qualche anno fa il dottor Giovanni Bo, i vecchi chivassesi chiamavano Pogliani il “giardino di Chivasso” per la fertilità del terreno che favoriva la coltivazione degli orti. Pogliani era benedetta pure dall’altimetria: è qualche metro sopra il livello del resto di Chivasso e questo la salva dal rischio alluvione. Benedetta pure dal fatto che si trova a monte delle quattro grandi discariche, e perciò le sue acque sono pulite, e non saranno mai contaminate dalle discariche.

Però Pogliani viene trattata come se non esistesse. I residenti attendono le fognature da decenni. Si parla di fognature almeno dal 2010. Parliamo del 2010 perché abbiamo le carte sotto gli occhi, ma la storia era cominciata prima. Durante una riunione in Comune sulle discariche proprio in quel 2010 – ne abbiamo scritto qualche giorno fa – il discorso devia per qualche istante sulle fognature. Interrogato dai poglianesi il sindaco Matola tocca velocemente il problema con una frase poco comprensibile: “è l’allacciamento a data da destinarsi con dorsale già fatta che non risulta possibile, verificheremo la possibilità di chiamare SMAT e verificare con loro”.

Prontamente l’assessore all’ambiente Falbo cambia discorso e lo riporta sulla discarica e parla dei “bip” degli autocarri che fischiano tutto il giorno. Per la verità Falbo è comprensibile: la riunione era sulla discarica e i punti dei quali trattare erano molti.
Nel 2017, l’allora assessore ai lavori pubblici Claudio Castello annuncia sui giornali: “Le fognature in frazione entro la primavera del 2018”. Chi le ha viste nella primavera del 2018? Va dato atto a Castello, un sindaco che non se la tira e sgobba, che qualche anno fa fece posare le tubature fino all’inizio della frazione. Un miracolo, o il frutto della buona volontà. Però le tubature si sono fermate lì, all’inizio della frazione, in via della Carletta, a pochi metri delle prime case. Non sono mai entrate fra le abitazioni, e i residenti continuano a doversi arrangiare con le fosse Imhoff, che richiedono periodico svuotamento della merda e spese di manutenzione.

Quanto al parco polifunzionale, o pluriballe, ha anch’esso una storia lunga e contorta. Nel 2008 la società delle discariche ottenne l’autorizzazione ad un ampliamento. La resistenza di Matola e Falbo fu eroica, quasi morirono per Pogliani: infatti l’ampliamento venne prontamente realizzato nella ammirevole riservatezza del Comune.

Nacque così la “collina” della discarica Chivasso 3: proprio in faccia alle case della sub frazione Crova. Nell’autorizzazione, fra le tante compensazioni e raccomandazioni, la Provincia prescriveva alla società di “definire in accordo con il Comune di Chivasso l’intervento di compensazione, richiesto in sede di Conferenza dei servizi, consistente nella riqualificazione e il ripristino ambientale dell’area già oggetto di autorizzazione allo stoccaggio di inerti”. È il terreno pianeggiante fra la discarica Chivasso 3 e le case di Crova, dove ora si trova il parco polifunzionale e plurimacerie.

Due anni dopo, nel 2010, viene firmata la convenzione tra il Comune e SMC. Dovrebbe attribuire le rispettive competenze di Comune e di SMC. Ma la convenzione non è chiarissima, come a volte i documenti usciti in quegli anni dal “porto delle nebbie” detto Ufficio tecnico comunale. La si può interpretare in un certo modo o anche in un altro. Il “parco polifunzionale” resta lì polidisastrato. SMC non è tanto collaborativa. Il Comune è stufo di attendere che SMC faccia quel che deve fare. Nel 2019 l’amministrazione comunale (sindaco Castello) dice basta, è ora di finirla, e decide che il parco lo completerà in proprio il Comune. E stabilisce di riscuotere la somma di 525 mila euro di fidejussione depositata da SMC. In modo che il Comune abbia i soldi per “l’ultimazione delle opere” nel parco. Ma il parco, siamo nel 2025, è ancora il cumulo di macerie come da fotografie. Resta ovviamente chiuso al pubblico, perché sarebbe pericoloso circolarvi.

Cos’è accaduto nel frattempo? Il Comune è riuscito a riscuotere la fideiussione? L’eventuale riscossione ha fatto decadere la convenzione con SMC? Non lo sappiamo ancora, ma forse un giorno ce lo diranno.

Torniamo alle fognature. L’anno scorso il Comune annuncia che partiranno presto, nella primavera o estate del 2025, i lavori nelle frazioni Borghetto, Mosche e Montegiove. E Pogliani? Mistero. Pogliani, la parte sotto Chivasso, ha troppo pochi voti da offrire? No, perché Borghetto ne ha di meno. Ci sono ostacoli tecnici? La società a capitale pubblico SMAT, contattata da noi, risponde che tocca al Comune muoversi e fare il primo passo.

In un incontro in Comune fra cittadini dei due Comuni e l’amministrazione, il sindaco Castello sussurra: “Le fognature dei Pogliani le completeremo a metà del 2026.

Attenti però: il 2026 è vicino alla metà del 2027, quando scadrà il secondo mandato di Castello.

Basta un ritardo, l’immancabile ritardo, il sindaco cambierà, e quello nuovo che intenzioni avrà?

Da decenni, in campagna elettorale, i candidati a sindaco fanno il giro delle frazioni e promettono, se non le opere almeno l’impegno. Ai Pogliani, a questi incontri, qualche poglianese tace e scuote la testa rassegnato. Qualcuno, più combattivo, pone domande ai candidati: “E le fogne? E il parco polipromesse?”. Ogni tanto finisce in rissa. Al giro più recente, si presenta civilmente la candidata del centrodestra Clara Marta, ascolta, promette che si darà da fare. Ma il pubblico non si fida.

I più temerari incalzano la candidata e i suoi accompagnatori. Uno dei quali perde il controllo e si mette a urlare. Rissa. Il pubblico, parlo per metafora, lancia verso il candidato gli ortaggi pregiati di Pratoregio. Marci, però.

Alcune foto del parco giochi dei Pogliani

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