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Costume e società
05 Marzo 2025 - 00:22
È in trasferta per la prima volta a Torino una parte del cast di Un posto al sole, la serie televisiva più longeva d’Italia. In onda ogni sera su Rai 3 dal 1999, la soap si avvicina ormai al traguardo del suo trentesimo anniversario, confermandosi un pilastro della televisione italiana e un appuntamento fisso per milioni di spettatori.
Da domenica scorsa fino a venerdì, sotto la Mole si muovono alcuni volti noti della fiction, in particolare le gemelle Cirillo, interpretate da Gina Amarante, le cui vicende porteranno scompiglio nella vita dei loro cari. Per esigenze narrative, i personaggi di Manuela e Micaela si sono temporaneamente allontanati da Napoli, innescando nuove dinamiche che il pubblico scoprirà nei prossimi mesi. Ad accompagnarle in questa parentesi torinese ci sono la sorella maggiore Serena, interpretata da Miriam Candurro, il marito Filippo (Michelangelo Tommaso) e l'avvocato Niko Poggi (Luca Turco).
La regia di queste puntate ambientate a Torino è affidata a Fabio Sabbioni, produttore creativo della serie. Le riprese, realizzate con il supporto di Film Commission Torino Piemonte e in collaborazione con il Centro di Produzione Rai di Torino, si estendono su cinque episodi. Alcune scene chiave andranno in onda il prossimo 25 aprile, data simbolica che vedrà la fiction entrare nel Museo della Resistenza per un momento narrativo significativo. Tra le altre suggestive location scelte per le riprese figurano il Museo del Risorgimento, Palazzo Carignano, la Chiesa della Gran Madre, piazza San Carlo, piazza Castello, il belvedere dei Cappuccini e il Parco del Valentino, luoghi iconici che daranno alla soap un'impronta visiva ancora più cinematografica.
Per Gina Amarante, che interpreta le due gemelle, l’esperienza torinese rappresenta una novità assoluta: "Per me è la prima extralocation, è come una gita scolastica. Anche se è lavoro, ci divertiamo. Siamo amici anche fuori dal set, facciamo le vacanze insieme". Un entusiasmo condiviso anche da Fabio Sabbioni, che aggiunge: "C’è anche un bel sole, siamo stati fortunati. I primi due giorni li abbiamo passati nei musei, poi siamo passati agli esterni. È una storia romantica, importante, perché rappresenta il compimento di qualcosa che ci siamo trascinati per tanto tempo. Non posso dire di più, ma Torino porta luce a una storia d’amore".
La scelta di Torino come nuova tappa per le riprese non è casuale. La città, con il suo patrimonio storico e architettonico, si presta perfettamente alle esigenze narrative della fiction. "Noi giriamo un po' in tutta Italia, siamo stati a Bologna, Firenze, in Trentino. Torino ci mancava", prosegue Sabbioni. "È una capitale, molto monumentale, una gran bella città. Ha una scenografia bellissima. Ci piace raccontare l’Italia attraverso le sue città".
L’essenza di Un posto al sole, d'altronde, è proprio questa: raccontare il quotidiano con autenticità, attraverso un linguaggio diretto e coinvolgente. "È un prodotto popolare, con una narrazione realistica che entra nelle case di tutti, ogni giorno", spiega Sabbioni. "Le nostre storie sono il più vicine possibile alla realtà, in modo che il pubblico possa identificarsi. Chi ci segue? Principalmente donne sopra i 50 anni, ma stiamo vedendo un aumento del pubblico giovane, il che è un segnale molto positivo".
Un’esperienza, quella torinese, che aggiunge un tassello inedito al lungo racconto di Un posto al sole, confermando il suo ruolo di specchio della società italiana, sempre in evoluzione.
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