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01 Marzo 2025 - 19:03
Sciopero immediato dei tir. Anche i bus a rischio
Da un lato, la richiesta di incontro dei camionisti con il Ministero dei Trasporti e quello del Lavoro, che finora non ha ricevuto «alcun riscontro», come denuncia l'Unione Sindacale di Base (Usb). Dall’altro, la lunga battaglia delle organizzazioni sindacali del trasporto pubblico locale (TPL) – Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna – che hanno annunciato la conclusione «con esito negativo» della prima fase di procedura di raffreddamento e conciliazione preliminare a un nuovo sciopero del settore. Il risultato? Già a inizio marzo si prospetta il rischio di un blocco, con tempi diversi, sia per il trasporto merci che per quello passeggeri.
La mobilitazione degli autotrasportatori sarà «ad oltranza sino all'arrivo di una convocazione da parte dei ministeri competenti», con un'organizzazione che varierà in base all'adesione territoriale, riferisce Usb. Secondo le prime informazioni, oltre la metà dei lavoratori coinvolti sono autisti del settore alimentare, responsabili del trasporto di merci destinate ai supermercati e alle botteghe.
Protesta dei tir
«Da anni la categoria soffre l'abbandono da parte delle istituzioni e la noncuranza delle organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL, il cui ultimo rinnovo non ha garantito nessuna delle tutele richieste», denuncia Usb, sottolineando la necessità di interventi su:
Inoltre, la recente modifica del Codice della Strada avrebbe penalizzato ulteriormente i lavoratori dell'autotrasporto, minando la loro professionalità. «L'introduzione della sospensione breve della patente», secondo il sindacato, «colpisce chi subisce sanzioni a causa delle carenze strutturali del settore e delle infrastrutture dedicate».
Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, bisognerà attendere una conferenza stampa fissata per martedì prossimo, in cui verranno comunicate le tempistiche per la proclamazione del nuovo sciopero. I sindacati del TPL attendono la convocazione al Ministero del Lavoro, necessaria per avviare la seconda fase del confronto, un processo più lento considerando il carattere di servizio pubblico del settore.
«Abbiamo confermato la piena validità delle intese contrattuali sottoscritte senza ulteriori verifiche e condizioni e chiesto di procedere al pagamento di quanto previsto dall'intesa preliminare dell'11 dicembre scorso», dichiarano i sindacati in un comunicato. «Il perdurare del mancato rispetto delle intese comporterà l'avvio di una fase di conflitto, in un contesto di mobilitazione generale, che sta già coinvolgendo l'intero Paese a fronte di eventi di rilevanza nazionale».
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