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Il Carnevale di Ivrea ha 800 anni! La scoperta che può cambiare tutto!

Un documento del 1246 dimostra che il Carnevale eporediese esisteva già nel Medioevo. Ora si aprono scenari inediti: più fondi, più turismo e un nuovo riconoscimento storico

Franco Quaccia e Danilo Zaia

Franco Quaccia e Danilo Zaia

Una scoperta che potrebbe riscrivere la storia di Ivrea, del suo Carnevale e rivoluzionare la percezione di una delle tradizioni più iconiche d'Italia. Danilo Zaia e Franco Quaccia, storici e ricercatori già noti per i loro studi sulla manifestazione eporediese, hanno scovato un documento che dimostra come del "Carnem levare" se ne parlava già nel 1246, ben cinque secoli prima di quanto finora ufficialmente riconosciuto.

Il documento, conservato nell’Archivio Diocesano di Ivrea, è un contratto d'affitto tra un contadino e il Vescovo Corrado, datato ai primi di dicembre del 1246, con l'impegno di dissodarlo per l'appunto "in diem carnem levare" (prima del Carnevale ndr).

Questo significa che a Ivrea si parlava già di questo 779 anni fa, sfatando l’idea che la festa sia nata nel 1808.

Che poi, in verità si è sempre detto così perchè è dal 1808 che si è cominciato a scrivere il "libro dei verbali".

La scoperta non è solo una curiosità storica, ma potrebbe avere conseguenze concrete. Il Ministero della Cultura assegna i finanziamenti ai Carnevali storici in base alla loro anzianità documentata. Per fare un confronto, il Carnevale di Santhià, forte dei suoi 600 anni di storia certificata, ha ottenuto di recente 191 mila euro di contributi, mentre quello eporediese, con i suoi "appena" 216 anni riconosciuti, si è dovuto accontentare di 58.181 euro. Ma se l’antichità del Carnevale di Ivrea fosse finalmente ufficializzata, il quadro potrebbe cambiare radicalmente, portando alla città più fondi e maggiore prestigio.

scarlo

La questione è già diventata un caso politico. L’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Matteo Chiantore, infatti, opo le nostre sollecitazioni di una mozione firmata da Barbara Manucci (PD), Andrea Gaudino (Laboratorio Civico) e Vanessa Vidano, ha deciso di coinvolgere storici e professionisti, finanche le Università di Torino, per verificare ulteriori documenti che possano certificare ufficialmente l’anzianità del Carnevale.

Zaia, nel suo libro "Dalla paura alla vanità. Storia del Carnevale di Ivrea", aveva già ipotizzato che la festa avesse origini medievali. Le ricerche confermano che nel XIII secolo i giovani eporediesi partecipavano a cavalcate sfrenate, in un contesto di festeggiamenti che oggi identifichiamo con il Carnevale.

"Il problema è che il Carnevale è una festa in continua evoluzione. Quello eporediese ha una base storicamente documentata, mentre molte altre città raccontano favole su una tradizione ininterrotta lunga secoli", sottolineava con noi Zaia qualche tempo fa.

Se questa scoperta venisse riconosciuta ufficialmente, potrebbe ridisegnare la storia del Carnevale di Ivrea e aprire nuove opportunità per la città: più fondi, più turismo, più attenzione mediatica.

Ora la palla passa alla Fondazione dello Storico Carnevale che dovrà farsi portavoce di una riscrittura ufficiale della storia. 

Poi toccherà al Ministero della Cultura prenderne atto.

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