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Distretti del commercio: ASCOM chiede tempi rapidi per il nuovo bando regionale

Barbara Ferro: “Speriamo in un nuovo bando per i distretti del commercio prima del 2028”

Distretti del commercio: ASCOM chiede tempi rapidi per il nuovo bando regionale

Distretti del commercio: ASCOM chiede tempi rapidi per il nuovo bando regionale

Barbara Ferro, dirigente dell’associazione commercianti ASCOM, si occupa dell’area di Chivasso. Abbiamo parlato dei distretti del commercio. Per prima cosa le abbiamo chiesto se - a quanto le risulta - la Regione emetterà un nuovo bando, dopo quelli del 2020 e del 2024: un nuovo bando che consenta ai Comuni che non hanno partecipato ai bandi precedenti di costituire anche loro il proprio “distretto del commercio”.

“La decisione spetta alla Regione. Noi come ASCOM seguiamo con attenzione la questione, perché i distretti sono una importante risorsa per i commercianti e per le comunità locali. Ma sarà la Regione a decidere”.

Fra il primo bando (2020) e il secondo (2024) sono trascorsi quattro anni. I Comuni dovranno aspettarne altri quattro, fino al 2028?

“No, speriamo di no. Confidiamo che un nuovo bando non si faccia attendere, e che esca ben prima del 2028. È vero che fra il primo e il secondo bando sono passati quattro anni, ma sono stati anni complicati: prima il Covid e poi le elezioni regionali, che hanno inevitabilmente rallentato la formazione dei provvedimenti. Ma ora non dovrebbero esserci rilevanti ostacoli alla pubblicazione di un nuovo bando”.

Nei singoli Comuni come opera ASCOM?

“I nostri interlocutori sono le amministrazioni comunali, cioè sindaci e assessori. È importante che vi siano unità e collaborazione fra tutti, maggioranze, minoranze, e altri soggetti interessati, per cogliere l’opportunità offerta dai distretti del commercio”.

I commercianti come dovrebbero muoversi? Dovrebbero unirsi in associazioni?

“È utile che i commercianti si uniscano in una associazione, e che in tal modo interloquiscano più efficacemente con le loro amministrazioni comunali. Possono farlo in due modi: o fondare una associazione locale, oppure creare una associazione che faccia riferimento a sua volta a una associazione di categoria di dimensione nazionale, come ASCOM e altre. Noi siamo completamente disponibili a interagire con i commercianti quale che sia la loro scelta”.

Ma quale è la scelta migliore?

“Premetto che sono i commercianti del posto a dover fare la scelta. Sono due soluzioni che hanno entrambe i loro vantaggi. Spesso le associazioni locali sono molto legate al territorio, tanto che a volte vengono quasi confuse con le Pro Loco, e organizzano eventi comunitari come feste, fiere e altre iniziative apprezzate dai cittadini. Mentre le associazioni nazionali, come ASCOM, presentano il vantaggio di fornire costantemente ai loro associati le informazioni utili (la normativa, le scadenze, ecc.) e li tengono in contatto con i colleghi degli altri Comuni. E offrono consulenza ai soci. Anche i commercianti che si appoggiano già a un loro professionista, e vi si trovano benissimo, possono comunque rivolgersi a noi per un parere”.

L’otto aprile dell’anno scorso la Regione ha organizzato a Torino il “Distretto Day”, al quale hanno partecipato ASCOM, la Fondazione Compagnia San Paolo, Unioncamere. In rete si trovano le immagini dell’evento, con numerosi amministratori, fra i quali il sindaco di Chivasso.

“Lo scopo dell’evento era fare un bilancio dei primi quattro anni di distretti. Vi hanno quindi partecipato soprattutto gli amministratori dei Comuni che avevano concorso al primo bando, quello del 2020, ma può darsi che siano venuti ad informarsi anche sindaci o assessori in attesa del secondo bando, che è poi uscito pochi mesi dopo in ottobre”.

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