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26 Febbraio 2025 - 10:08
Valentina Bessolo
A Pavone Canavese il concetto di democrazia sembra avere confini mobili, soprattutto quando a parlare è l’opposizione. Valentina Bessolo, consigliera comunale di minoranza, ha denunciato pubblicamente di essere stata allontanata dal sindaco Endro Bevolo mentre cercava di partecipare a un incontro tra insegnanti e amministrazione sui parcheggi di via Vignale. L’incontro, che si è tenuto il 21 febbraio, riguardava proprio una questione che la consigliera aveva sollevato mesi fa in Consiglio comunale, e alla quale il Comune aveva risposto con soluzioni poco chiare e, a detta della Bessolo, assolutamente inefficaci.
L’invito all’incontro era arrivato direttamente dalle insegnanti della scuola dell’infanzia, che la consigliera rappresentava e che, per mesi, hanno cercato una soluzione ai problemi legati alla sosta nei pressi della scuola.
Ma il sindaco ha deciso che la presenza della consigliera fosse sgradita, e lo ha fatto con una motivazione che sembra uscita da un manuale di cavilli burocratici: il titolo della sua interrogazione – “Lettera del personale della scuola dell’infanzia” – non corrispondeva all’oggetto della convocazione – “Disagi scuola-infanzia”.
Da qui, la decisione di escluderla dall’incontro. Una questione di sfumature, o piuttosto una scusa per mettere a tacere una voce scomoda?
Quando la consigliera ha chiesto che venissero chiamati i vigili per formalizzare il suo allontanamento, il sindaco ha preferito evitare ulteriori complicazioni e ha pensato bene di spostare la riunione in un’altra stanza pur di non farla partecipare. In altre parole, la politica del confronto e della trasparenza si applica solo quando fa comodo.
La questione dei parcheggi di via Vignale è tutt’altro che nuova. Il 30 ottobre 2024, la consigliera aveva sollevato il problema chiedendo perché le insegnanti non potessero utilizzare il parcheggio comunale riservato ai dipendenti. Da allora, la segnaletica è stata modificata più volte, ma senza una soluzione definitiva, e le multe sono state comminate con criteri che la consigliera definisce “discrezionali”. Una situazione che avrebbe richiesto una risposta chiara da parte dell’amministrazione, e invece si è trasformata in una serie di interventi inefficaci e contraddittori.
Secondo Valentina Bessolo, quel parcheggio non dovrebbe essere riservato a una ristretta categoria di persone, perché l’area era in origine destinata all’asilo. Considerato che il problema della sosta nei pressi della scuola è reale e quotidiano, sarebbe più logico renderla accessibile a tutti. Ma quello che preoccupa la consigliera non è solo il destino di qualche striscia bianca o gialla dipinta sull’asfalto, quanto il metodo con cui il Comune gestisce i problemi e il rapporto con la minoranza.
A suo dire, questa vicenda è solo un tassello di un disegno più ampio. L’amministrazione si dice aperta al dialogo, ma sembra esserlo solo con chi non fa troppe domande. La modifica recente del regolamento del Consiglio comunale, che limita il numero di interrogazioni e domande da parte dell’opposizione, ne sarebbe la dimostrazione più evidente. Un cambiamento che ha un solo obiettivo: ridurre gli spazi di confronto e limitare il dibattito.
Dopo essere stata allontanata, la consigliera non ha fatto scenate né ha alzato i toni. È rimasta fuori dal Comune per due ore, in attesa di conoscere il resoconto dell’incontro direttamente dalle insegnanti. Un gesto che sembra quasi voler sottolineare, ancora di più, l’assurdità della situazione.
A Pavone Canavese, sembra che le regole vengano applicate con una certa creatività: ci sono multe a discrezione, ingressi selezionati agli incontri e un dibattito politico che si fa sempre più simile a un monologo. Chi non è allineato viene prima escluso e poi ignorato. E la domanda sorge spontanea: quanto tempo passerà prima che il dissenso venga sanzionato come un divieto di sosta?
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