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Per chi suona la campana

Monsignor Salera a San Benigno e Chivasso: prime celebrazioni e decisioni di governo

Il nuovo vescovo di Ivrea celebra l'Eucarestia nell'abbaziale di San Benigno e nel duomo di Chivasso, avviando il rinnovamento con nuove elezioni per i consigli presbiterale e pastorale

Monsignor Daniele Salera

Monsignor Daniele Salera

La seconda giornata da vescovo di Ivrea, dopo l'ingresso di sabato 15 febbraio, monsignor Salera ha voluto, come da programma, celebrare l'Eucarestia presso la parrocchia di San Benigno, sotto le volte della sua splendida chiesa abbaziale e all'ombra del millenario campanile di Guglielmo di Volpiano.

Nel pomeriggio, ripercorrendo l'itinerario compiuto da San Giovanni Paolo II, è stato accolto nel duomo di Chivasso dall'infaticabile prevosto don Davide Smiderle e dai suoi collaboratori, dove ha celebrato la seconda Messa, offrendo, come a San Benigno, una solida riflessione sulla Parola, che era quella del giorno prima ma che egli ha affrontato da diversi punti di vista.

Come atti di governo, si segnalano la permanenza degli attuali assetti curiali fino a giugno, ma anche l'indizione di nuove elezioni per il consiglio presbiterale e pastorale. Secondo i canoni, il nuovo vescovo poteva rinviare le elezioni di un anno, ma ha giustamente voluto costituire nuovi consigli al fine di avviare il rinnovamento che ha in animo di compiere.

Intanto, ha dato il via a un'intensa serie di visite a tutte le parrocchie, dove la novità del nuovo pastore sarà accolta certamente con manifestazioni di affetto. Vedremo, intanto, se ci saranno e di quale tipo saranno gli interventi di monsignor Salera sulle questioni di natura sociale e pubblica, sui quali i suoi predecessori non hanno mai mancato di prendere posizione.

Salera

Sappiamo che è un estimatore dei teologi francesi e, in questi giorni, abbiamo ripreso in mano un testo del grande teologo e cardinale gesuita Jean Daniélou (1905-1974), uscito nel 1970, dal titolo «La fede cristiana e l'uomo d'oggi»"Il mondo ha bisogno oggi non di una maggiore organizzazione sociale, ma di un Salvatore; l'uomo di oggi ha bisogno di qualcuno che risponda ai problemi fondamentali della sua esistenza, ai quali nessuna struttura sociale è mai stata in grado di rispondere. E sarebbe una vera e propria follia se, ancora una volta in ritardo di cinquant'anni sul loro tempo, i cristiani inseguissero un cristianesimo che non sarebbe nient'altro che un umanesimo sociale, proprio quando gli uomini di oggi cominciano a scoprirne le deficienze e sentono di nuovo il bisogno di Dio. Sarebbe uno spettacolo fra i più desolanti vedere gli uomini chiedere Dio a una Chiesa che non fosse più in grado di offrirlo."

Parole che sembrano scritte per l'oggi, tanto sono attuali.

In queste ore si sono aggravate le condizioni di salute del Santo Padre. Il cardinale Gianfranco Ravasi, tanto caro ai salotti radical-chic progressisti, ha cominciato a parlare di dimissioni, ipotizzando scenari e analizzando la «plausibilità» della rinuncia.

* Frà Martino

Chi è Fra Martino? Un parroco? Un esperto di chiesa? Uno che origlia? Uno che si diverte è basta? Che si tratti di uno pseudonimo è chiaro, così com’è chiaro che ha deciso di fare suonare le campane tutte le domeniche... Ci racconta di vescovi, preti e cardinali fin dentro ai loro più reconditi segreti. E non è una santa messa ma di sicuro una gran bella messa, Amen

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