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Gambino: “L’Unione NET è un modello di collaborazione che cresce nel tempo”

Dopo 17 anni di attività, l’ente continua a rafforzarsi, affrontando sfide e accogliendo nuovi comuni per un futuro più coeso e strategico.

Gambino: “L’Unione NET è un modello di collaborazione che cresce nel tempo”

Era il 2008 quando sette comuni dell’area Nord Est di Torino unirono le forze per dare vita a una nuova realtà amministrativa: l’Unione dei Comuni NET.

Inizialmente costituita dai comuni di costituita dalle amministrazioni di Borgaro, Caselle, Settimo, San Mauro, San Benigno e Volpiano,  ai quali nel 2015 si è aggiunto anche Leini, l'Unione rappresenta un modello di collaborazione nato per ottimizzare risorse, gestire servizi in modo più efficiente e affrontare le sfide imposte dalla riforma della pubblica amministrazione.

Oggi, a distanza di 17 anni, l’Unione è diventata un riferimento per il territorio, consolidando il suo ruolo e ampliando le sue funzioni.

Claudio Gambino, sindaco di Borgaro e attuale presidente pro tempore dell’Unione, si è espresso per fare il punto sulla crescita dell’ente e sulle prospettive future. 

Alla sua nascita, l’Unione NET era animata da una forte volontà di cambiamento. Lei, che ai
tempi era assessore, cosa ricorda di quei primi anni?

“La nascita dell’Unione - spiega Gambino -  è stata una grande sfida dei sindaci dell’epoca. Inizialmente l’obiettivo era focalizzato sulla gestione unificata della polizia locale e l’intenzione era quella di creare un comando di polizia locale per oltre 100.000 persone, quindi una struttura molto importante. Poi per differenze di abitudini, di dimensioni e di organizzazione dei singoli comuni, questo progetto non è andato avanti, però lo spirito iniziale è rimasto immutato e oggi stiamo continuando l’azione di chi allora ebbe quell’intuizione".

Nel tracciare un quadro lucido di quello che era il contesto in cui l'Unione NET iniziò a sorgere, Gambino ha affermato: " Il contesto storico-politico di allora, in qualche modo, imponeva ai comuni di accentrare alcune funzioni per generare economie di scala, risparmi sui bilanci, che erano fortemente stressati dalla spending review, e dalle manovre del Governo che tendeva a limitare la spesa degli enti locali. Mi piace ricordare che NET, nel suo genere, è stata una delle prime esperienze create sul nostro territorio e che oggi molte altre amministrazioni hanno seguito quell’esempio e hanno capito che
effettivamente l’Unione dei comuni fa la forza e aiuta tutti a crescere”.

Quali sono stati i passaggi più importanti vissuti dall’Unione in questi 17 anni?

“Sicuramente la progressiva creazione dell’area omogenea che oggi vede l’Unione come unico interlocutore nei confronti della Città Metropolitana di Torino. In termini di rappresentanza del territorio, importanti sono state anche le elezioni in Consiglio Metropolitano prima dell’ex sindaco di Borgaro Vincenzo Barrea, e poi dell’ex sindaco di Volpiano Emanuele De Zuanne. Altro passaggio chiave, avvenuto in tempi recenti, è la costituzione di un organo tecnico interno all’Unione che ha permesso di gestire in maniera eccellente i finanziamenti del PNRR che hanno portato a realizzare opere importanti su tutto il territorio di NET”.

I sindaci dei comuni dell'Unione NET

Qual è l'attuale mission di NET? Quali i suoi punti di forza?

“Insieme si condividono esperienze di cui tutti i comuni, soprattutto quelli più piccoli, possono beneficiare. La capacità tecnica di Settimo, che in maniera generosa si mette a disposizione dell’Unione, è un fattore fondamentale. Così come il fatto che in questi anni l’ente sia riuscito a darsi una struttura ben definita che, come nel caso dei servizi sociali per i comuni di Settimo, Volpiano, Leini e San Benigno, ha permesso la creazione di un settore che funziona bene e che dà delle risposte ai cittadini che hanno più bisogno. All’epoca, l’Unione ereditò questa gestione da un consorzio in forte crisi economica e oggi il suo
sistema è diventato uno dei fiori all’occhiello. Importante è anche la struttura del SUAP, lo Sportello Unico per le Attività Produttive, che esercitato in forma associata permette ai singoli comuni di avere grandi professionalità a disposizione. Altro punto di forza, è la possibilità per i sindaci, al di là dei colori politici, di confrontarsi e di rapportarsi con l’esterno in maniera unitaria”.

Parlando invece delle economie di scala; principalmente, in cosa risparmia ogni comune?

“Più che di risparmio parlerei di benefici, perché in effetti il SUAP, piuttosto che la Centrale Unica di Committenza per la stesura di progetti per la partecipazione ai bandi di finanziamento, sono strutture che ogni singolo comune farebbe fatica ad organizzare da solo al proprio interno e soprattutto avrebbe un costo notevole e probabilmente vorrebbe dire anche sottrarre risorse in termini personali ed economiche ad altri settori amministrativi”.


Cosa c'è in serbo per il futuro di NET?

“Oggi come oggi, diciamo che stiamo consolidando la struttura e sono state fatte in questo senso nuove assunzioni per acquisire professionalità proprie dell’Unione. Dal punto di vista territoriale e forse anche politico, un’operazione necessaria sarebbe l’ingresso in NET del comune di Mappano, Dopo tanti anni, forse è venuto il momento di accantonare le discordie e pensare a lavorare insieme per il bene dei cittadini”.

Così, diciassette anni dopo la sua nascita, l’Unione NET continua a dimostrare come la collaborazione tra comuni possa essere un modello vincente per la gestione efficiente delle risorse e dei servizi. Seppur con sfide e cambiamenti lungo il percorso, l’ente ha saputo evolversi, rafforzando il proprio ruolo e ampliando le opportunità per i territori che ne fanno parte. 

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