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Chivasso, il rombo del passato: gli eroi del rally si ritrovano dopo 40 anni

Domenica 16 marzo un salto nei mitici anni ’70 e ’80

Chivasso, il rombo del passato: gli eroi del rally si ritrovano dopo 40 anni

Chivasso, il rombo del passato: gli eroi del rally si ritrovano dopo 40 anni

Chi si ricorda della scuderia di rally “Chivasso Corse”? Probabilmente chi, oggi, si guarda allo specchio e nota qualche capello bianco. Eppure, basta chiudere gli occhi per ritrovarsi negli anni ’70 e ’80, quando il rombo delle Autobianchi A112 (58 o 70 HP), delle Simca Rally, delle Fiat X1/9 e delle Alfasud risuonava tra le strade di Chivasso e dintorni. Erano tempi di adrenalina pura, di corse combattute curva dopo curva, con il cuore che batteva all’unisono con il motore.

La “Chivasso Corse” non era solo una scuderia: era una famiglia, un punto di riferimento per chi amava lo sport motoristico. Non a caso, negli anni d’oro aveva organizzato un corso per navigatori – perché nel rally il copilota è l’anima della gara – oltre a serate di proiezioni cinematografiche che raccontavano le imprese leggendarie delle Lancia nel campionato mondiale rally. Ma il vero fiore all’occhiello furono le due edizioni del Rally “Città di Chivasso”: la prima corsa il 25 marzo 1979, la seconda il 29 giugno 1980. Due eventi che hanno lasciato il segno nella memoria di tanti appassionati.

E ora, come il rombo di un motore che si riaccende dopo anni di silenzio, quel passato torna a farsi sentire. Domenica 16 marzo, un gruppo di “reduci” di quei tempi epici ha deciso di organizzare un pranzo di ritrovo aperto a ex piloti, navigatori, appassionati e semplici simpatizzanti. Non serve essere stati campioni o aver tagliato il traguardo per sentirsi parte di questa storia: basta averla vissuta, anche solo come spettatori a bordo strada.

Chi non ha ricevuto l’invito, ma vuole partecipare o avere maggiori informazioni, può inviare un messaggio WhatsApp al 3669894188. L’occasione è di quelle da non perdere: un tuffo nel passato – o forse meglio dire un salto carpiato all’indietro – per ritrovare volti amici e ascoltare racconti che sanno di benzina, polvere e passione.

E chissà che tra una chiacchierata e l’altra, qualcuno non tiri fuori una vecchia foto in bianco e nero, scattata magari lungo una prova speciale del Rally “Città di Chivasso”. Perché certe emozioni non invecchiano mai.

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