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Videosorveglianza, cimitero e sicurezza stradale: una nuova associazione in Canavese

Nasce a Salto la “Nuova Unione e Progresso”

Videosorveglianza, cimitero e sicurezza stradale: una nuova associazione in Canavese

Videosorveglianza, cimitero e sicurezza stradale: una nuova associazione in Canavese

È nata a Salto la “Nuova Unione e Progresso”, associazione che si pone in continuità con quella che negli Anni Ottanta dominò la scena politica ed amministrativa nella frazione e nella vicina Priacco.

Tra i soci fondatori molti degli esponenti di quel primo gruppo, come Elio Vidano il cui figlio Marco è stato scelto come presidente, mentre il consigliere comunale Davide Trettene è il vice.

Dopo un primo incontro c’era stata la formalizzazione dell’associazione, che si è data uno statuto, una ragione sociale e si è dotata di Partita Iva. La seconda riunione, tenutasi nel salone dell’oratorio parrocchiale, ha coinciso con la presentazione ufficiale del gruppo. Vidano e Trettene hanno spiegato i motivi della sua nascita e le sue finalità e distribuito un dossier – destinato ad essere consegnato all’amministrazione comunale – sui principali problemi della località e sulle possibili soluzioni. Per ora si parte da qui anche se non è escluso in futuro un dialogo con le altre frazioni “che magari hanno problemi analoghi”. Il logo in effetti raffigura il Ponte Vecchio di Cuorgnè con al di sopra un pannello solare, mettendo assieme un simbolo del passato (un bene culturale importante) ed uno del futuro (l’innovazione energetica).

Anche la politica della nuova associazione sembra oscillare fra il tradizionale particolarismo della frazione ed il senso di appartenenza ad una comunità più ampia. Ascoltando gli interventi dei partecipanti alla riunione (a fortissima predominanza maschile) la tendenza nettamente prevalente è apparsa la prima.

La “Nuova Unione e Progresso” – hanno spiegato presidente e vicepresidente – nasce dall’esigenza di ottenere maggior attenzione per questa parte del territorio comunale che si sente trascurata. “Da anni Salto non è rappresentata” – dice Trettene, che pure siede in consiglio comunale dopo essere subentrato a Giancarlo Vacca Cavalot, deceduto quasi due anni fa. “Sono stato il più votato qui ma chi è in minoranza non conta nulla ed in maggioranza non abbiamo nessuno”.
Per capire bene i termini della questione occorre conoscere un po’ la storia di questa che è la più popolosa tra le frazioni cuorgnatesi. Sebbene sia trascorso quasi un secolo (97 anni per la precisione) da quando il Comune di Salto - insieme a quello confinante di Priacco - venne accorpato a Cuorgnè, i suoi abitanti non hanno mai smesso di considerarsi un’entità a sé stante rispetto al territorio che si estende al di là dell’Orco. Va anche detto che, per essere ritenuti saltesi a tutti gli effetti, non basta risiedere nella frazione, magari da decenni: occorre appartenere ad una famiglia che sia radicata in loco da almeno due o tre generazioni. Per questo gli aderenti alla “Nuova Unione e Progresso” non si sentono rappresentati nell’amministrazione comunale benché in maggioranza sia presente un consigliere che abita a Salto.

Il sodalizio che si è costituito è destinato a partecipare in futuro alla competizione elettorale? “Dopo la morte di Vacca Cavalot si è aperto uno spazio” – ha spiegato Trettene“ma non partiamo con secondi fini. Per contare non è necessario presentare una lista a parte. Vedremo sul momento cosa fare: se ci sarà uno spazio per noi nell’amministrazione saremmo propensi a percorrere quella strada, altrimenti andremo per conto nostro. Non è detto che il rappresentante della frazione debba essere ancora io, il mio nome non è blindato e, dopo vent’anni di presenza in Comune, potrebbe anche esserci un altro volto. Vedo qui facce vecchie e nuove, anche qualcuno che in passato ha fatto parte di schieramenti diversi come Dario Gaspardo. Sono contento che tu sia qui”.

Quello che conta, per gli esponenti della “Nuova Unione e Progresso” è “cercare per le prossime elezioni un candidato nostro, senza che venga qualcuno da Cuorgnè a prendere voti qui. La gente deve capire che il candidato locale è di tutti, ci piaccia o no la persona scelta. L’importante è che abbia alle spalle una struttura, un gruppo, che lo supporta. In questo modo è più facile avere peso”.

Ha aggiunto Trettene: “L’associazione non ha colore, anche se nelle nostre riunioni parliamo pure di politica, visto che per amministrare un comune bisogna relazionarsi con gli enti superiori. Ciascuno ha le sue posizioni.

IL DOSSIER DELLA “NUOVA UNIONE E PROGRESSO”

Come ribadito più volte nel corso dell’incontro, la “Nuova Unione e Progresso” non intende contrapporsi all’amministrazione comunale in carica bensì instaurare con essa un rapporto di collaborazione e a questo mira il documento messo a punto: un vero e proprio dossier, chiaro, ben impostato, suddiviso per temi e con un ottimo reportage fotografico.

Come indicato nella premessa, “l’obbiettivo principale è quello di rendere un contributo informativo all’amministrazione comunale individuando gli interventi più urgenti da mettere in atto e realizzabili attraverso le risorse economiche attualmente disponibili”.
Si parte dal cimitero, nota dolente della quale si era discusso in più occasioni in consiglio comunale: ammaloramenti delle strutture, infiltrazioni d’acqua, distacco d’intonaco dai pilastri e distacco dei pluviali. Viene anche rimarcata la presenza di “sacchi abbandonati da mesi e contenenti materiali derivati da esumazioni dalla terra nuda. Li hanno fotografati addossati all’interno di uno dei muri che delimitano l’area del cimitero.

Se la descrizione dei problemi è precisa e dettagliata, lo sono altrettanto i suggerimenti per porvi rimedio. Viene anche ipotizzata la creazione di un “Luogo del Ricordo” in cui disperdere le ceneri dei defunti.
La seconda richiesta è quella di installare un sistema di videosorveglianza nei punti cruciali di accesso all’abitato ed in quelli maggiormente soggetti ad atti vandalici e criminosi. I punti suggeriti per il posizionamento delle telecamere sono stati scelti accuratamente – ha spiegato Vidano – sia per la loro posizione strategica sia per la presenza di lampioni sui quali posizionarle e della fibra ottica nelle vicinanze. “Nel centro storico di Cuorgnè – ha aggiunto Trettene – ne è stato collocato un bel numero; qui nulla. I fondi ministeriali ci sono: cerchiamoli!”.

In tema di sicurezza stradale si è poi parlato di dissuasori, di attraversamenti pedonali rialzati, di guard-rail sulle strade strette ed in forte pendenza ma prive di protezioni laterali come quella che porta a Nava e Navetta.
Un intervento localizzato che viene richiesto è quello per rimuovere il tetto in eternit dell’ex-lavatoio pubblico di Località Moriane Superiore, che versa in pessime condizioni.

Vengono poi suggeriti interventi di pulizia e di manutenzione sui rii minori – che le numerose fotografie scattate di recente mostrano essere in pessime condizioni – anche coinvolgendo gli operatori forestali della Regione. Problema analogo riguarda i fossi che fiancheggiano le arterie comunali, fondamentali per consentire il corretto deflusso delle acque, che andrebbero peraltro convogliate proprio verso questi fossi per un corretto drenaggio dei suoli agricoli e per prevenire i fattori di rischio idrogeologico. Si chiede anche il ripristino della spazzatura meccanica delle strade comunali, servizio che veniva effettuato dalla Teknoservice e che “ci risulta essere stato sospeso”.

Il documento si conclude con una nuova sottolineatura della volontà “ferma e piena” di collaborare con l’amministrazione in carica nella speranza “di poter inserire all’interno del budget comunale una somma tale da poter risolvere almeno in parte le criticità ad oggi segnalate”.

Un primo risultato, per suggerimenti precedenti al documento di cui parliamo, lo si è avuto con l’inserimento della pulizia dei rivi collinari nei P.M.O. Nessuna risposta invece alla petizione, sottoscritta da 70 residenti e protocollata lo scorso 6 dicembre, che chiedeva di potenziare (sarebbe meglio dire di ri-potenziare) l’illuminazione pubblica, diventata insufficiente dopo l’introduzione delle lampade a led: lo stesso problema denunciato a Cuorgnè-città dal gruppo consiliare di “Cuorgnè C’è”.
Non ci sono invece stati contatti tra “Nuova Unione e Progresso” ed i consiglieri di frazione eletti alla fine del 2023.

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