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20 Febbraio 2025 - 15:07
La sindaca di Traves
Ciao ciao, me ne vado! Potrebbe essere questo il ritornello della decisione presa dal Comune di Traves, che ha ufficialmente abbandonato l’Unione Montana Alpi Graie per tornare sotto il cappello dell’Unione Montana Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone. Una scelta che, sebbene fosse nell’aria già dall’elezione della nuova sindaca Francesca Giuliano, sancisce un cambio di rotta rispetto alla precedente amministrazione guidata da Mario Cagliero.
Una decisione che ha sollevato più di una perplessità e che, secondo alcune voci di corridoio, sarebbe stata dettata da motivazioni più politiche che strategiche. Il nodo della questione? L’ingresso della consigliera di maggioranza Liliana Molino nella Giunta dell’Unione Alpi Graie, ipotesi che si è scontrata con le rigidità statutarie dell’ente. Secondo lo statuto, infatti, in Giunta possono entrare solo i sindaci, non semplici consiglieri. Un dettaglio che ha portato Traves a fare dietrofront, con una mossa interpretata da alcuni come un “capriccio” più che una scelta ponderata.
Sul tema è intervenuta anche la presidente dell’Unione Montana Alpi Graie, Daniela Majrano, sindaca di Viù, che non ha risparmiato una stoccata alla decisione di Traves: «Fino a che la legge regionale lo consente, ognuno è libero di fare ciò che vuole. Un posto in Giunta c’era, ma non per un consigliere: il nostro statuto non lo permette. Nessuno ha voluto modificarlo e quindi si va avanti così».
Con l’uscita di Traves, l’Unione Montana Alpi Graie vede ora la presenza di sette Comuni: Ceres, Groscavallo, Lemie, Mezzenile, Rubiana, Usseglio e Viù. Il rimpasto di poltrone ha portato al passaggio di testimone nella Giunta dell’Unione, con la sindaca Giuliano che ha lasciato il suo posto a Giuseppe Giacomelli, primo cittadino di Groscavallo. Contestualmente, anche il consigliere di minoranza Mario Cagliero ha ceduto il passo, sostituito dalla consigliera di opposizione di Mezzenile, Silvia Martini.
Il nuovo organigramma dell’Unione Montana Alpi Graie vede quindi alla presidenza Daniela Majrano, affiancata dal vicesindaco di Rubiana, Luca Fabbroni. La Giunta è composta dai sindaci Sergio Pocchiola Viter (Mezzenile), Davide Eboli (Ceres), Andrea Poma (Usseglio), Daniele Gabriele (Lemie) e, appunto, Giuseppe Giacomelli(Groscavallo). In minoranza siedono Silvia Martini (Mezzenile) e Mimmo Dellisanti (Lemie). Le deleghe sono state così ripartite: Pocchiola Viter ai rapporti con le associazioni, Eboli al settore socio-assistenziale e comunicazione, Poma a turismo e sport, Gabriele a telecomunicazioni, innovazione digitale e bilancio, Giacomelli ai servizi scolastici.
La decisione di Traves riporta alla luce le fragilità strutturali delle Unioni Montane, spesso vittime di una governance incerta e di continui cambi di assetto. Sul tema è intervenuto il presidente nazionale di Uncem, Marco Bussone, che ha lanciato un monito sulla necessità di riformare il sistema: «I Comuni montani condividono destini e cercano di lavorare insieme, ma le norme statali e regionali non danno perimetri chiari. Il sistema è fragile e necessita di riforme. Il Piemonte ha una legge montagna tra le più avanzate d’Italia, ma l’organizzazione istituzionale è carente e va rivista».
Un dibattito che non si esaurisce qui: martedì a Torino si discuteranno nuove strategie per rafforzare le Unioni Montane, con l’obiettivo di evitare ulteriori frammentazioni e garantire una governance più solida per i territori alpini. Il caso Traves, insomma, potrebbe essere solo la punta dell’iceberg.
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