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Festival di Sanremo

Sanremo 2025, Fedez si prende la scena: tra i più votati con Giorgia, Cristicchi, Achille Lauro e Lucio Corsi

Il rapper sorprende e si inserisce tra i favoriti della serata, mentre Giorgia incanta, Cristicchi emoziona e Achille Lauro spacca. Standing ovation per Damiano David, ospite speciale

Fedez

Fedez

La seconda serata del Festival di Sanremo 2025 ha scosso il Teatro Ariston con un mix di emozioni, sorprese e conferme. Il voto, qaffidato per il 50% al televoto e per il restante 50% alla Giuria delle Radio, non ha riservato particolari sorprese. I cinque artisti più apprezzati della serata: Giorgia, Simone Cristicchi, Achille Lauro, Lucio Corsi e Fedez. Se i primi quattro erano già stati tra i più votati della prima serata, Fedez si è inserito prepotentemente tra i favoriti, dimostrando che questa edizione è tutt’altro che scontata.

L’esibizione di Giorgia è stata, come prevedibile, una lezione di tecnica e cuore. Il suo brano La cura per me, scritto da Blanco, Mahmood e Michelangelo, ha messo in risalto ogni sfumatura della sua voce, trasformando l’Ariston in una cattedrale del suono. Non c’è un’intonazione fuori posto, non una scelta vocale banale: Giorgia è l’artista che prende una melodia e la eleva a qualcosa di più grande, di più intenso. La sua interpretazione non ha lasciato dubbi sul fatto che, al di là delle classifiche, questa resta la voce più straordinaria della scena italiana.

Se Giorgia ha emozionato con la perfezione, Simone Cristicchi ha colpito dritto al cuore con la sua capacità unica di raccontare storie in musica. Quando sarai piccola è un brano che non si limita a essere cantato, ma viene vissuto parola dopo parola. Il racconto intimo dedicato alla madre malata ha lasciato l’Ariston sospeso in un silenzio carico di emozione, seguito da una standing ovation più che meritata. Cristicchi è un artista che non ha bisogno di effetti speciali: la sua forza sta tutta nella capacità di evocare immagini, sentimenti, ricordi.

Il colpo di scena, o forse no, è arrivato con Achille Lauro, che continua a essere uno degli artisti più divisivi e innovativi della scena italiana. Incoscienti giovani non è solo una canzone, è un manifesto, un viaggio tra generi diversi, un’esplorazione sonora che mescola pop, rock ed elettronica con una costruzione musicale che sfida le regole. Sul palco, Lauro è stato, come sempre, un performer totale: teatralità, presenza scenica, un’estetica studiata nei minimi dettagli. Si può amarlo o detestarlo, ma è impossibile ignorarlo.

Lucio Corsi si conferma la vera perla nascosta del Festival. Il suo stile, sospeso tra l’eredità cantautorale e una vena creativa fuori dagli schemi, lo rende un’anomalia meravigliosa nel contesto sanremese. La sua musica ha il sapore delle cose rare, di quelle che non si consumano in un ascolto distratto. Anche lui, come Lauro, ha il pregio di non somigliare a nessuno, e questa è una qualità sempre più rara in un panorama musicale spesso ingabbiato nelle stesse dinamiche commerciali.

La vera sorpresa della serata è stata l’ingresso tra i primi cinque di Fedez. Se molti lo aspettavano al varco per capire se il suo percorso artistico fosse all’altezza della sua sovraesposizione mediatica, il rapper ha risposto con un pezzo che ha convinto pubblico e giuria. La sua presenza scenica è stata magnetica, e il riscontro ottenuto dimostra che, piaccia o no, è un nome che nel Festival sta giocando da protagonista.

A infiammare ancora di più la serata è stato il ritorno sul palco sanremese di Damiano David, super ospite della serata. Il frontman dei Måneskin ha regalato un’esibizione da brividi, dimostrando che il suo carisma è rimasto intatto anche dopo il successo mondiale. La sua voce graffiata, l’energia animalesca e la capacità di tenere il palco con una naturalezza da rockstar hanno confermato che il Festival non è solo una gara, ma anche uno spettacolo che vive di momenti irripetibili.

Sanremo 2025 sta entrando nel vivo e con il televoto aperto le carte in tavola potrebbero ancora cambiare. Se le prime due serate hanno dimostrato qualcosa, è che quest’anno la qualità musicale è alta, gli artisti in gara hanno qualcosa da dire e il pubblico è più coinvolto che mai. La corsa alla vittoria è ancora lunga, ma una cosa è certa: il Festival sta finalmente regalando canzoni che rimarranno.

Sanremo 2025, Damiano David incanta l’Ariston con un omaggio da brividi a Lucio Dalla

Cosa rende un’esibizione musicale davvero memorabile? È la capacità di toccare corde emotive profonde, di evocare ricordi, di creare un legame indissolubile tra artista e pubblico? Se queste sono le caratteristiche che definiscono un momento indimenticabile, allora l’omaggio di Damiano David a Lucio Dalla durante la seconda serata del Festival di Sanremo 2025 ha scolpito un’emozione indelebile nei cuori degli spettatori.

damiano david

La serata del 12 febbraio ha riportato sul palco dell’Ariston 15 big in gara dopo la parentesi dedicata a Sanremo Giovani, ma nessuno poteva immaginare l’intensità dell’esibizione del carismatico frontman dei Måneskin. Annunciato con grande enfasi dal direttore artistico, l’omaggio a Lucio Dalla si è trasformato in un momento di pura magia. Le luci si sono abbassate, il palco si è tinto di bianco e nero e, mentre le delicate note di pianoforte introducevano Felicità, il pubblico ha capito di trovarsi di fronte a qualcosa di unico.

A rendere ancora più speciale la performance è stata la presenza a sorpresa di Alessandro Borghi, seduto su una panchina con il figlio Vittorio, dietro Damiano. Un’immagine di intimità e tenerezza che ha aggiunto un livello emotivo ancora più profondo all’esibizione. Borghi, noto per la sua intensità attoriale, ha abbracciato il piccolo Vittorio in un gesto spontaneo e sincero, un dettaglio che ha toccato il pubblico nel profondo.

La scelta di Felicità non è stata casuale. Questa canzone, che esplora il senso della ricerca e del desiderio di gioia, è stata interpretata da Damiano con una profondità e una sensibilità che hanno reso giustizia al genio di Dalla. Nessuna forzatura, nessuna spettacolarizzazione eccessiva, solo una voce che sapeva raccontare, trasportare, far sentire il peso di ogni parola. L’esibizione si è conclusa con un momento che resterà tra i più iconici del Festival: Borghi che stringe a sé il figlio, mentre Vittorio, visibilmente emozionato, si rifugia dietro la gamba del padre.

Il conduttore della serata, Carlo, ha scherzato con Borghi, ricordando le loro solite apparizioni ai David di Donatello, e l’attore ha risposto con parole piene di gratitudine, sottolineando come questo omaggio a Dalla gli avesse regalato l’opportunità di vivere dal vivo il talento di Damiano. "E poi Vittorio è la persona giusta per rappresentare questo stato di passaggio dalla sonnolenza verso la ricerca della felicità. Questa è davvero una canzone dedicata ai giovani", ha dichiarato Borghi, rimarcando la bellezza senza tempo del brano.

L’esibizione di Damiano David a Sanremo 2025 non è stata solo un tributo a Lucio Dalla, ma una celebrazione della musica nella sua forma più pura, quella capace di unire generazioni e restare nel tempo. In un panorama musicale sempre più frenetico e spesso prigioniero della produzione di massa, momenti come questo ci ricordano perché la musica è e sarà sempre arte, emozione e memoria collettiva.

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