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12 Febbraio 2025 - 19:24
Guido Castelli
La città si stringe nel dolore per la scomparsa di Guido Castelli, venuto a mancare a fine gennaio all’età di 78 anni. Se ne è andato un uomo speciale, uno di quelli che lasciano un segno profondo nel cuore della comunità. Gentile, comunicativo e generoso, sempre pronto a tendere una mano a chi ne avesse bisogno, Guido era una figura rassicurante, un riferimento per tanti.
La passione per la ristorazione gli scorreva nel sangue, ereditata dalla madre Carlotta. Fu lei a trasmettergli l’amore per l’accoglienza e per la cucina genuina, e insieme alla moglie Rita, Guido rese l’Antica Trattoria La Crota di San Maurizio Canavese un vero e proprio punto di riferimento per la gastronomia piemontese. Un luogo dove il cibo si mescolava alle storie, dove ogni cliente era accolto con un sorriso e servito con un’attenzione d’altri tempi.
Se Rita, con mani esperte e instancabili, preparava prelibatezze della tradizione, Guido si occupava delle sale, sempre pronto ad assecondare i desideri dei clienti, anche i più insoliti. Chiunque mettesse piede alla Crota sapeva di poter contare su di lui: sapeva ascoltare, raccontare, far sentire tutti a casa. Nemmeno la richiesta più stravagante lo sorprendeva, come quella volta in cui un cliente chiese di portare da casa il proprio vino biologico.
Rosy, dal 2020 guida il ristorante
Dopo la perdita della sua amata Rita, Guido trovò conforto nei suoi affetti più cari e nella sua trattoria. Ma il tempo passava, e nel 2000 decise di affidare la gestione del locale alla signora Rosy, senza mai allontanarsene del tutto. La Crota rimaneva parte di lui: ogni tanto faceva capolino tra i tavoli, si fermava a chiacchierare con gli ospiti, continuava ad essere l’anima di quel luogo che aveva costruito con tanto amore.
Oltre alla ristorazione, Guido aveva un’altra grande passione: le moto. Il rombo del motore, la libertà della strada aperta, l’adrenalina dei raduni con gli amici del Moto Club Martinelli. In sella alla sua BMW, partecipava con entusiasmo agli incontri motociclistici, spesso culminati attorno a un tavolo della trattoria, tra racconti di viaggio e brindisi carichi di allegria.
Oggi, chi lo ha conosciuto lo ricorda con affetto e gratitudine. I suoi amici motociclisti, gli avventori della trattoria, i conoscenti che con lui hanno condiviso una chiacchierata, un sorriso, un pezzo di strada. La città intera si stringe attorno alla sua famiglia, condividendo il dolore e il vuoto lasciato dalla sua scomparsa.
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