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09 Febbraio 2025 - 12:38
In sala operatoria
Un intervento senza precedenti, una svolta nella medicina e un nuovo spiraglio di speranza per chi ha perso l’udito. Per la prima volta al mondo, una donna completamente sorda ha riacquistato l’udito grazie a un’operazione combinata, eseguita all’ospedale Molinette di Torino, che ha previsto l’asportazione di un tumore e il contestuale impianto di elettrodi cerebrali (ABI - Auditory Brainstem Implant).
La paziente, la cui identità non è stata resa nota, ha visto insorgere la sordità a partire dai 25 anni, a causa di una forma aggressiva di otosclerosi all’orecchio destro. Nonostante l’utilizzo di protesi acustiche e un precedente intervento per cercare di migliorare l’udito, la malattia ha continuato a progredire fino a privarla completamente della capacità di percepire le parole. La situazione si è aggravata ulteriormente con la diagnosi di un grosso tumore benigno del nervo vestibolare, un neurinoma dell’acustico, in fase di accrescimento sull’orecchio sinistro. Questo tumore non solo ha peggiorato la sua condizione uditiva, ma ha anche provocato forti vertigini e una progressiva perdita di equilibrio.
Per contrastare questa situazione debilitante, i medici delle Molinette di Torino hanno adottato un approccio chirurgico pionieristico. La prima fase dell’intervento ha previsto il posizionamento di un impianto cocleare nell’orecchio destro, eseguito dal professor Andrea Canale, specialista della Otorinolaringoiatria universitaria dell’ospedale, diretta dal professor Giancarlo Pecorari.
Successivamente, la paziente è stata sottoposta a una complessa operazione neurochirurgica per la rimozione del neurinoma dell’acustico nell’orecchio sinistro, un intervento estremamente delicato eseguito dal dottor Francesco Zenga, responsabile della Chirurgia del Basicranio ed Ipofisaria. L’operazione, della durata di 10 ore, ha permesso di rimuovere completamente il tumore, preservando al contempo le funzioni neurologiche degli altri nervi cranici, spesso compromessi in operazioni di questo tipo.
Ma la vera rivoluzione è avvenuta nel corso dello stesso intervento: in un approccio mai tentato prima, i chirurghi hanno deciso di impiantare direttamente nel tronco encefalico un elettrodo ABI per stimolare i nuclei cocleari. Questa parte della procedura è stata eseguita con la collaborazione della neurofisiologa Carola Junemann, che ha identificato con precisione il punto esatto in cui collocare l’elettrodo, garantendo così il massimo livello di efficacia.
L’intervento ha avuto un esito straordinario. La paziente, che fino a pochi giorni fa viveva nel silenzio più assoluto, ha riacquistato la capacità di percepire i suoni ed è ora in grado di sostenere una normale conversazione. Inoltre, grazie alla stimolazione uditiva bilaterale con impianto cocleare a destra e impianto ABI a sinistra, ha ottenuto un significativo miglioramento nell’equilibrio, un problema che aveva gravemente compromesso la sua qualità di vita.
Questo risultato rivoluzionario rappresenta una pietra miliare nella chirurgia otorinolaringoiatrica e neurochirurgica, dimostrando l’efficacia della stimolazione bilaterale elettrica bimodale e aprendo la strada a nuove possibilità di trattamento per pazienti con sordità completa.
L’Assessore alla Sanità Federico Riboldi, commentando il successo dell’operazione, ha dichiarato: “Questo intervento è un esempio di come alla Città della Salute, nonostante i recenti fatti di cronaca giudiziaria, l’attività di eccellenza prosegue in maniera incessante. Un plauso a tutti gli operatori che hanno permesso questo miracolo”.
Anche il Direttore Generale facente funzioni della Città della Salute di Torino, Emanuele Ciotti, ha elogiato il lavoro dei medici e del personale sanitario: “Questo intervento conferma ancora una volta quali siano le potenzialità della Città della Salute di Torino. Ringrazio tutti i nostri dipendenti che ogni giorno, anche nei momenti di difficoltà, permettono che ci possano essere questi tipi di interventi così come ogni tipo di attività quotidiana”.
L’intervento eseguito alle Molinette non è solo un caso di successo individuale, ma rappresenta un traguardo scientifico epocale. La possibilità di combinare la rimozione di un tumore con l’impianto simultaneo di un sistema di stimolazione cerebrale potrebbe diventare un nuovo standard chirurgico per affrontare la sordità totale in casi complessi come questo.
Grazie all’innovazione e alla collaborazione tra specialisti, la medicina ha dimostrato ancora una volta la sua capacità di superare limiti considerati invalicabili, regalando alla paziente un futuro fatto di suoni e parole, dopo anni di silenzio assoluto.
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