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Riceviamo e pubblichiamo
07 Febbraio 2025 - 19:38
Gli assessori Francesco Comotto e Massimo Fresc
Quando oramai tutto sembrava essersi quietato sulla nota vicenda della cava di San Bernardo, un fulmine a ciel sereno ha ributtato i sanbernardesi nello sconforto.
Poco prima della scadenza decennale, prevista ad inizio dicembre 2024, ecco implacabile la domanda di rinnovo presentata dalla ditta Cogeis alla Città Metropolitana di Torino.
L’istanza ha comportato l’attivazione degli uffici regionali e comunali competenti a cui sono stati richiesti i consueti pareri e nulla osta per chiudere la partita entro fine marzo.
Peccato che l’informazione sia rimasta in un cassetto per quasi due mesi senza che la popolazione interessata ne fosse informata e chissà cosa sarebbe successo se qualcuno non l’avesse scoperto per puro caso….
Ma adesso che ci penso, l’assessore competente non è quel Fresc che 10 anni fa aveva bloccato il traffico e condotto un popolo di grillini di fronte al municipio di Ivrea con tanto di tamburi e bandiere per bloccare la cava? Possibile?
E l’altro assessore non è lo stesso Comotto che a suon di mozioni e interrogazioni consiliari aveva cercato in tutti i modi di ostacolare l’opera? Ma no dai…
Dieci anni fa
Intanto pare che la prima scadenza di fine anno per chiedere integrazioni sia già trascorsa senza che il comune abbia battuto ciglio.
Forse la scadenza era troppo vicina all’uscita del Generale e non si può chiedere all’amministrazione di occuparsi di tutto……
O forse era già tutto chiaro, d’altronde stiamo parlando di un imprenditore che ha avuto un ruolo determinante nell’operato di tutte le amministrazioni comunali di Ivrea degli ultimi 50 anni.
E poi adesso con il nuovo ospedale alle porte non vorrai mica impedire di portare un po' del materiale della ex Montefibre in un bel buco scavato a San Bernardo?
Stiamo comunque parlando di una cava modernissima, una cava 2.0 che i bambini delle scuole potranno visitare in gita scolastica. Un buco di 250.000 mc che, seppur vicinissimo alle case, sarà contornato da un muro alto 5 m che assomiglierà a quello che Trump costruirà al confine con il Messico.
Il buco sarà poi riempito con un egual volume di scavi della ditta Cogeis, ma non solo, perché al banchetto potranno unirsi anche le altre ditte della zona, pagando il giusto.
Chissà da dove proverranno i materiali; ex Montefibre, TAV, nessuno lo sa……
Intanto i sanbernardesi devono rassegnarsi a 10 anni di camion di cava sfreccianti su una Via Torino già utilizzata da qualcuno come un’autostrada, a rumori e polveri costanti per il mero profitto dell’imprenditore di Borgofranco.
Ma di cosa si lamentano?
Hanno avuto in cambio il tetto nuovo dell’ex bocciodromo! Sì, quello ceduto ora in concessione dalla curia al comune per costruire un salone pluriuso che nessuno vuole…… nemmeno la Pro loco.
Meno male che a San Bernardo, almeno, hanno le cipolle per piangere, … quelle ripiene.
Lo sfogo di un cittadino di San Bernardo
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