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Aviaria a Chivasso: pollo e uova sono sicuri?

Coldiretti spiega perché non ci sarebbe "alcun rischio per i consumatori"

Aviaria a Chivasso: pollo e uova sono sicuri?

Aviaria a Chivasso: pollo e uova sono sicuri?

Nessun allarme. Il caso di influenza aviaria a Chivasso è sotto controllo. Lo sostiene Coldiretti Torino, che esprime solidarietà all’allevatore colpito e rassicura i consumatori.

«I nostri allevamenti sono monitorati costantemente», dice il presidente Bruno Mecca Cici. Il virus non si trasmette all’uomo con carne o uova. «Si può acquistare senza timore».

L’influenza aviaria a Chivasso non deve generare allarmismi. Il presidente dell'associazione di Consumatori ha voluto ribadire un concetto chiave: «Proprio il rinvenimento dell’animale positivo al virus ci conferma ancora una volta quanto i nostri allevamenti siano assolutamente monitorati in modo costante dai servizi veterinari pubblici». Insomma, il sistema di sorveglianza ha funzionato, garantendo la sicurezza della filiera e dei consumatori.

Bruno Mecca Cici presidente di Coldiretti Torino

Uno dei punti su cui Coldiretti Torino insiste è la necessità di evitare la diffusione di paure infondate: l’aviaria non si trasmette all’uomo attraverso il consumo di carne di pollo o di uova. «I consumatori possono continuare tranquillamente ad acquistare pollo e uova senza timore», sottolinea Mecca Cici. Piuttosto, situazioni come questa dovrebbero spingere a una riflessione più ampia: «Non solo l’allevatore colpito non lavora, ma la filiera alimentare non riceve i suoi prodotti. Una conferma di quanto i problemi dell’agricoltura riguardino tutti». Il settore primario è il primo anello della catena alimentare, e qualsiasi crisi lo colpisca ha ripercussioni dirette su tutta la collettività.

A livello di controlli, gli allevamenti avicoli italiani ed europei sono tra le attività più sorvegliate, con l’obbligo di rispettare rigorosi protocolli di biosicurezza. Gli standard imposti dall’Unione Europea garantiscono la qualità e la sicurezza del prodotto finale, e sempre più allevamenti stanno aderendo a Classifarm, il sistema di controllo di benessere animale e salute indicato dal sistema sanitario europeo. «Ma questo accade in Italia e in Europa», puntualizza Coldiretti. «Non succede lo stesso nei Paesi extra UE, dove non sono in vigore gli stessi sistemi di controllo e di gestione degli allevamenti». Questo aspetto solleva un tema fondamentale: i consumatori devono poter pretendere gli stessi standard di qualità per le carni e le uova importate.

I numeri confermano il peso economico del settore. In provincia di Torino si contano 3.800 aziende agricole che allevano polli e galline, spesso in contesti di piccole dimensioni e associati ad altre attività. Le aziende avicole vere e proprie sono 250, per un totale di 1,4 milioni di animali allevati. In Piemonte, il settore avicolo è ancora più ampio, con 700 aziende specializzate e 18 milioni di capi. Una produzione che non solo soddisfa il fabbisogno locale, ma rifornisce anche i grandi marchi della filiera italiana del pollo.

I consumi continuano a crescere. La carne di pollo è la più richiesta in assoluto anche a Torino, con un consumo medio di 14 kg pro capite all’anno in costante aumento. Anche la domanda di uova è in crescita, soprattutto nel settore industriale. In questo contesto, il Piemonte e l’Italia sono autosufficienti: la produzione interna è in grado di coprire l’intero fabbisogno nazionale.

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