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05 Febbraio 2025 - 00:47
Il castello di Strambino
Il Castello Villanova di Strambino ha trovato un nuovo proprietario. La storica dimora, che per secoli ha fatto parte del patrimonio nobiliare dei conti di San Martino, sarebbe stata venduta a un ricco ereditiere svizzero, ma c'è chi dice si tratti di un "russo" con il doppio passaporto.
Secondo indiscrezioni, la transazione sarebbe avvenuta lo scorso dicembre, ma la cifra esatta dell’acquisto resta ancora avvolta nel mistero. Inizialmente il maniero era stato messo in vendita sul mercato immobiliare del lusso per una cifra di 3,2 milioni di euro, ma non è dato sapere se l’affare si sia chiuso a quel prezzo o se sia stata pattuita una somma inferiore.
L’atto definitivo non sarebbe ancora stato perfezionato, in quanto la Soprintendenza ai Beni Artistici, Architettonici e Paesaggistici di Torino potrebbe esercitare il diritto di prelazione per tutelare il valore storico della dimora. Qualora l’ente decidesse di intervenire, l’acquisto del facoltoso privato potrebbe essere revocato, lasciando spazio a una gestione pubblica che garantirebbe una maggiore accessibilità al castello.
La residenza vanta una lunga e affascinante storia. Alla metà dell’Ottocento, il ramo dei San Martino si estinse per mancanza di eredi diretti e l’ultima contessa, donna Belletrutti di San Biagio, decise di donare la dimora a Don Giovanni Bosco.
Tuttavia, il santo piemontese, rendendosi conto dell’impossibilità di gestire un immobile di tale portata, nel 1875 lo cedette al conte Edoardo Scarampi di Villanova. Da allora la proprietà passò di generazione in generazione fino a giungere alla contessa Anna Barattieri di San Pietro, moglie del marchese Vittorio Sallier de La Tour.
Negli ultimi anni, la famiglia della contessa aveva dimostrato una particolare sensibilità verso la comunità locale, aprendo le porte del castello per eventi culturali, manifestazioni artistiche e concerti, permettendo così alla cittadinanza di godere di uno spazio esclusivo e suggestivo. Ora, con la vendita al magnate svizzero, molte associazioni del territorio temono di perdere l’accesso a questo gioiello architettonico, che rischia di trasformarsi in un’enclave privata, sottratta al tessuto sociale strambinese.
Il Castello Villanova, di recente è stato anche un set cinematografico di prestigio. Gli spettatori di Rai1 hanno avuto modo di ammirarne le sale interne grazie alla fiction Il Conte di Montecristo, trasposizione televisiva del celebre romanzo di Alexandre Dumas padre. La serie, realizzata in coproduzione internazionale tra Italia, Francia e Regno Unito, ha visto la partecipazione di attori noti come Lino Guanciale, Michele Riondino e Gabriella Pession. Le riprese si sono svolte tra il 14 e il 19 settembre, con una vasta troupe della società di produzione Palomar che ha occupato non solo gli interni del maniero, ma anche il grande piazzale del mercato e il parco circostante. Il Comune di Strambino, ritenendo l’evento un’ottima opportunità di promozione, aveva concesso il patrocinio gratuito e l’esenzione dalla tassa di occupazione del suolo pubblico, favorendo la diffusione delle immagini della dimora a livello internazionale.
La trasmissione della serie su Rai1 e la sua distribuzione in Francia e Regno Unito hanno portato il Castello Villanova all’attenzione di un pubblico vastissimo, facendo conoscere le sue bellezze architettoniche ben oltre i confini del Canavese.
Accanto al Castello Villanova sorge un’altra prestigiosa residenza storica, Castelvecchio, anch’essa utilizzata in passato per iniziative culturali e scientifiche.
L’attuale proprietario, il conte Guido Marchetti di Muriaglio, ha più volte concesso l’uso della dimora per eventi di rilevanza nazionale, come la settima edizione di Strambinaria - Folle di Scienza, che ha visto la partecipazione di duecento divulgatori scientifici provenienti da tutta Italia.
A differenza del Castello Villanova, che ora rischia di chiudersi alla comunità, Castelvecchio ha continuato a rappresentare un punto di riferimento per la vita culturale del paese.
Questa differenza di approccio preoccupa non poco le associazioni locali e i cittadini, che temono di vedere definitivamente chiuso l’accesso a una dimora che, fino a oggi, ha rappresentato un patrimonio condiviso. Se la Soprintendenza non eserciterà il diritto di prelazione, il castello potrebbe diventare una proprietà esclusiva, destinata a un uso privato senza più alcuna funzione pubblica.
Mentre le telecamere della fiction Rai trasmettono al mondo la magnificenza del Castello Villanova, la realtà locale appare ben diversa. La comunità strambinese attende con il fiato sospeso l’esito delle procedure burocratiche, sperando che la dimora possa ancora rappresentare un punto di incontro e non solo il rifugio di un magnate svizzero.
Se da un lato il fascino della storia e del cinema lo rendono una perla di rara bellezza, dall’altro c’è il concreto rischio che il castello diventi inaccessibile, privando il paese di un pezzo del proprio passato. La parola, ora, spetta alla Soprintendenza.
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