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Cronaca

Una vita all'insegna di musica, fede e allegria: l'addio della città alla 18enne Martina Giacobini

Si sono tenuti sabato i funerali della ragazza: una cerimonia molto partecipata

Martina Giacobini

Martina Giacobini. Sullo sfondo Martina in all’arrivo in vetta al monte Chaberton, 3131 m, tra cielo e terra.

Una ragazza solare, ironica e autoironica. Così la ricorda chi ha conosciuto Martina Giacobini, la ragazza sanmaurese di 18 anni scomparsa prematuramente il 23 gennaio a causa di una rara forma di cancro al cervello che l'aveva colpita da marzo 2024.

Tutta la comunità si è stretta intorno ai suoi amici e parenti presenti in gran numero al suo funerale, che si è tenuto sabato 25 gennaio alla chiesa di San Benedetto Abate a San Mauro Torinese. Martina era particolarmente attiva nella vita parrocchiale della città, come animatrice all'oratorio e con la sua passione per la musica, suonando l'arpa e il violino e partecipando al coro parrocchiale.

«Lei è sempre stata molto simpatica, esuberante e alla mano. Con lei ci si divertiva sempre e c'era sempre una parola ironica», così la ricordano dal coro e dall'oratorio.

La chiesa si è riempita velocemente con l'arrivo dei suoi familiari – alcuni dei quali arrivati da Bergamo –, dei suoi compagni di classe e di quelli di suo fratello Davide, e di numerosi conoscenti e cittadini. Le esequie sono state celebrate dallo zio di Martina, don Ezio, arrivato dalla Lombardia insieme ad altri sacerdoti. Sono stati presenti anche don Claudio e don Ilario, ex-parroci della città, oltre che don Stefano, ragazzo sanmaurese diventato poi sacerdote e co-parroco a Rivoli. 

La chiesa di San Benedetto è stata infatti scelta, al posto di quella di Sant'Anna che la ragazza frequentava abitualmente, per via della sua capienza. Era previsto l'arrivo di molte persone.

Infine, numerosi sono stati gli interventi di chi ha voluto ricordare Martina sia in chiesa che in oratorio. Il coro le ha reso omaggio nel corso della funzione, così come significativa è stata la presenza del suo amico violinista.

La città ha quindi salutato la giovane con molta partecipazione e commozione, nel nome delle sue passioni e della fede che l'ha contraddistinta in vita.

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