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25 Gennaio 2025 - 11:51
Inaugurazione Anno Giudiziario (foto d'archivio)
In un clima politico sempre più teso e polarizzato, le parole di Edoardo Barelli Innocenti, presidente della Corte d'Appello del Piemonte, risuonano come un monito e un invito alla riflessione. Durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario a Torino, Barelli Innocenti ha affrontato un tema cruciale: il delicato equilibrio tra politica e giustizia. "Se è vero che i giudici non devono fare politica, nel senso che non devono parteggiare per nessuna parte politica, i politici non devono fare i giudici", ha dichiarato, sottolineando l'importanza di mantenere distinti i ruoli e le responsabilità di ciascun potere dello Stato.
Nel suo discorso, Barelli Innocenti ha evidenziato come ci troviamo in un "difficile momento storico", in cui è fondamentale ribadire l'autonomia e l'indipendenza della magistratura. "La magistratura è un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere dello Stato: non è un contro potere, ma un potere a tutela dei diritti di tutti gli esseri umani. E dico esseri umani, non cittadini", ha affermato. Questa distinzione è significativa, poiché sottolinea che la giustizia deve essere al servizio di tutti, senza distinzioni di nazionalità o status.
La questione sollevata da Barelli Innocenti non è nuova, ma è di estrema attualità. La separazione tra politica e giustizia è un principio cardine delle democrazie moderne, ma spesso viene messo alla prova da eventi e dichiarazioni che sembrano voler confondere i confini tra i due ambiti. La tentazione di utilizzare la giustizia come strumento politico è forte, così come quella di politicizzare le decisioni giudiziarie. Ma cosa accade quando i politici si trasformano in giudici, e viceversa? Il rischio è quello di minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, creando un clima di sospetto e sfiducia.
Il presidente della Corte d'Appello Edoardo Barelli Innocenti
La magistratura, come ha sottolineato Barelli Innocenti, non è un "contro potere", ma un potere che deve garantire i diritti fondamentali di ogni individuo. In un'epoca in cui i diritti umani sono spesso messi in discussione, il ruolo della magistratura diventa ancora più cruciale. Essa deve agire come un baluardo contro gli abusi di potere e le ingiustizie, mantenendo la propria indipendenza e imparzialità. Questo richiede non solo un forte senso di responsabilità da parte dei giudici, ma anche un rispetto reciproco tra i diversi poteri dello Stato.
Le parole di Barelli Innocenti sono un appello alla responsabilità, rivolto tanto ai politici quanto ai magistrati. In un sistema democratico, ciascun potere deve rispettare i limiti del proprio ruolo, evitando di invadere il campo altrui. Solo così si può garantire un equilibrio che è essenziale per il buon funzionamento della democrazia. La politica deve concentrarsi sul governo e sulla legislazione, mentre la giustizia deve rimanere un arbitro imparziale, al di sopra delle parti.
In conclusione, l'inaugurazione dell'anno giudiziario a Torino ci offre l'opportunità di riflettere su temi fondamentali per la nostra società. Il discorso di Barelli Innocenti ci ricorda che la democrazia si basa su un delicato equilibrio tra i poteri dello Stato, un equilibrio che va preservato con cura e attenzione. Solo attraverso il dialogo e la collaborazione tra politica e giustizia possiamo costruire un futuro in cui i diritti di tutti siano realmente tutelati.
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