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22 Gennaio 2025 - 13:32
Canavese sotto shock: due mucche abbattute, la vicenda arriva in Consiglio
Non finirà facilmente nel dimenticatoio la questione delle due mucche abbattute a Sparone il giorno dopo l’Epifania. Molti sparonesi si sono mostrati sconcertati o quantomeno perplessi per quanto accaduto e si pongono delle domande. Anche i gruppi consiliari di minoranza vorrebbero vederci chiaro.
Silvia Leto, la rappresentante della Lista Civica “Futura” ha dichiarato: «Siamo profondamente colpiti e indignati per questo episodio eticamente molto discutibile, che lascia aperti numerosi interrogativi sulle modalità e sulle decisioni prese. Come gruppo consiliare, ci stiamo attivando per approfondire la vicenda, fare luce sull’accaduto e capire le responsabilità coinvolte. È doveroso che venga garantita piena trasparenza da parte delle autorità competenti e che si accertino le cause e i presupposti di questa tragica scelta. Continueremo a seguire la situazione e a lavorare affinché episodi come questo non si ripetano. La tutela degli animali e il rispetto delle procedure sono principi che non devono mai essere trascurati».
Insieme agli esponenti dell’altro gruppo di opposizione, quello di “Continuità per Sparone” composto dall’ex-sindaco Laura Nugai e da Valentino Boetto, la Leto ha presentato una richiesta di Accesso agli Atti ma per la risposta c’è tempo fino a 30 giorni, quindi per eventuali interpellanze occorrerà attendere. Non si parlerà dunque dell’accaduto nel consiglio convocato per giovedì 23 gennaio, salvo che il sindaco decida di farlo nell’ambito delle sue Comunicazioni.
Silvia Leto, consigliera comunale
In assenza di informazioni precise è inevitabile che gli abitanti di Sparone, ma anche coloro che dall’esterno si sono appassionati alla vicenda, si sbizzarriscano nelle ipotesi. Come si erano smarrite le due mucche: erano sparite durante la discesa a valle o non l’avevano proprio iniziata? Appartenevano ad una mandria portata in alpeggio per produrre formaggi e quindi regolarmente accudita dagli allevatori o erano invece lasciate allo stato brado come sempre più spesso accade? Negli ultimi anni si sono moltiplicati i casi di bovini ed ovini morti precipitando nei burroni o dispersi chissà dove perché lasciati troppo a lungo incustoditi.
Forse – pensa qualcuno – non è stato possibile catturarle nonostante i numerosi tentativi proprio perché si erano disabituate al contatto con gli esseri umani? Magari, dopo settimane di vagabondaggio in un periodo dell’anno in cui la ricerca del cibo non è propriamente agevole, avevano reagito con aggressività perché provate dal freddo e dalla fame…
Sono tutte domande che tornano nei discorsi della gente. Forse in una cittadina di pianura la sensibilità delle persone sarebbe stata toccata in misura inferiore ma a Sparone l’affetto per i bovini – oggi di rilevanza economica marginale ma un tempo fondamentali per la sopravvivenza delle popolazioni di montagna – resta vivo. Lo dimostrano le reazioni di qualche anno fa quando un’ordinanza aveva vietato il transito delle mandrie nel centro del paese durante la transumanza: assistere al loro passaggio era una tradizione alla quale nessuno intendeva rinunciare.
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