Cerca

TEATRO

L'Antico Testamento che racconta il nostro tempo

Il regista Gabriele Vacis e gli attori di PoEM al teatro Fonderie Limone di Moncalieri per la Trilogia dei Libri ancora fino a domenica 26 gennaio

L'Antico Testamento che racconta il nostro tempo

Edoardo Roti, Andrea Caiazzo e Davide Antenucci (foto Paolo Ranzani)

Decifrare L’Antico Testamento per gli attori di Potenziali Evocati Multimediali (PoEM) è stato come separare le densità della vita, distillando vicende realmente accadute per poi restituirle trasformate sulla scena. Un lavoro potente e immenso diretto Gabriele Vacis che andrà in scena ancora fino a domenica 26 gennaio (hanno cominciato il 14 gennaio).

E’ la prima parte della Trilogia dei Libri: nel 2026 presenteranno il Nuovo Testamento e nel 2027 il Corano. Ma intanto c’è l’Antico Testamento. Sono quasi due ore di teatro in cui Dio e Famiglia vengono raccontati in due tempi. E poi Patria, il “bonus” di venti minuti (dopo dieci minuti di pausa) per concludere un percorso che germoglia nella coscienza in tutta la sua complessità. Cos’è per te l’Eden? Una domanda in mezzo ad altre, il testo viaggia serrato, gli interventi canori scandiscono scene, accenti e intensità. Sono i PoEM, attori completi che trascinano il pubblico con loro, a luci accese, senza sipario. 

In scena (in ordine alfabetico) Davide Antenucci, Andrea Caiazzo, Pietro Maccabei, Lucia Raffaella Mariani, Eva Meskhi, Erica Nava (anche aiuto regia), Enrica Rebaudo, Edoardo Roti, Kyara Russo, Letizia Russo, Lorenzo Tombesi, Gabriele Valchera. Al centro, il cerchio della vita e del tempo, le immagini proiettate sulle pareti ruvide, con la scenofonia di Roberto Tarasco citata anche sul vocabolario Treccani come neologismo tutto suo. Cercate con google e lo troverete. Il suono è di Riccardo Di Gianni e i cori sono a cura di Enrica Rebaudo.

Da sinistra: Enrica Rebaudo, Lucia Raffaella Mariani, Edoardo Roti, Kyara Russo, Lorenzo Tombesi, Erica Nava, Davide Antenucci (foto Paolo Ranzani)

Ma cosa ci dicono veramente i libri sacri su questi grandi temi? Come usciamo dalle strumentalizzazioni che delle parole, quelle antiche come quelle attuali, fanno le tecnologie di comunicazione?

“Ad Alessandria di Egitto, nel III secolo avanti Cristo, una settantina di sapienti traducono in greco i primi cinque libri della Bibbia - scrive Gabriele Vacis nella sua nota di regia - . Sta finendo l’epoca dei tragici ma l’humus culturale è quello, un ambienti di scambi profondi tra la Grecia e l’Egitto, tutto il Medio Oriente. Un momento che, innegabilmente, ha fondato il nostro modo di stare al mondo, ha modellato il prima e governato il dopo”. Ecco le nostre radici, il codice, la Genesi. L'albero della conoscenza del bene e del male era posto al centro del giardino di Eden. “Uomo, non mangiarne i frutti sennò certamente ne morirai”. Perché? 

Gabriele Vacis (con Eva Meskhi) durante la mattinata all'Enaip di Settimo (FOTO TANCREDI PISTAMIGLIO)

La vita, intesa come vissuto, e la morte sono colonne su cui si snoda la drammaturgia scritta a più mani da Vacis e da questi artisti prodigiosi che moltiplicano estimatori in tutta l’Italia. Dal Pentateuco, i cinque libri che costituiscono l’Antico Testamento, Vacis ha preso domande per sottoporle ai suoi attori. Dio separa per creare. Il cielo dalla terra, il fuoco dall’acqua. E così chiede loro: “Quando hai vissuto una separazione? Cos’è nato da quella separazione?”. E prendendo spunto da Mosè, a cui Dio ha consegnato i Dieci Comandamenti, le tavole delle leggi da sempre trasgredite dall’uomo, chiede: “Quando hai affrontato una migrazione?”. “Rispondendo a queste domande - scrive Gabriele Vacis - gli attori raccontano vicende personali e l’esito è sorprendente”. Da vedere.

I PoEM sono un gruppo selezionato dallo stesso regista settimese su 600 candidati in Italia per la scuola di attori del Teatro Stabile all’epoca diretta proprio da lui. Nel 2021, a dicembre, hanno costituito questa Impresa Sociale mettendo la loro sede a Settimo, aspirando a diventare il prolungamento naturale di quella storia del Laboratorio Teatro Settimo nato in questa città. Sono quasi tutti nati nel 1999. L’energia e la vitalità della giovinezza non mancano, e il legame tra loro è diventato forte, più che fraterno, con tutti i loro pregi e difetti.

"Antico Testamento" di Vacis alle Fonderie Limone

Dal 14 al 26 gennaio, la prima parte per raccontare il nostro modo di stare al mondo

A dicembre 2024 hanno incontrato i ragazzi della scuola professionale Enaip Settimo, sostenuti dalla sponsorizzazione del Rotary Club Settimo e con l’approvazione della direttrice Isabella Del Vecchio. Hanno cominciato proprio così il percorso che li ha condotti sul palco di Moncalieri per la prima nazionale, partendo da un luogo di formazione e coinvolgendo i ragazzi, ormai non più loro coetanei ma comunque contemporanei. Come spiriti guida, gli attori si sono presi cura degli studenti convincendoli a rivelarsi e a vivere una mattinata di profonda consapevolezza, cambiando forse per sempre il loro “stare a scuola” insieme ai loro professori. Un’esperienza che gli alunni hanno chiesto di ripetere.

I soci del Rotary Settimo, con il presidente Marco Morrone e Tommaso Capello come promotori dell’iniziativa, andranno in massa alle Fonderie Limone venerdì 24 gennaio per consolidare il patto di amicizia e di sostegno con questi giovani talenti. Sullo sfondo, l’arte teatrale che non separa ma unisce in una continua Genesi: nasce sempre “qualcosa di nuovo” quando si muovono Loro, i PoEM. Ed è tutto molto Eden.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori