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Crisi agricola: i campi in ginocchio e le messe non bastano più

Sant'Antonio Abate a Caluso tra preghiere, benedizioni e una filiera abbandonata. Giovani priori e animali domestici uniti per salvare le tradizioni. Ma il futuro resta incerto

Festa di Sant'Antonio Abate a Caluso

Il momento di incontro tra il Comune,la Ninfa, Don Loris e la comunità agricola

Il 2024 non è stato per nulla un anno semplice per gli agricoltori. Ci sono stati scontri in molte città italiane, compreso il Canavese, per richiedere un sostegno reale a una filiera che si è trovata abbandonata di fronte a una crisi climatica ed economica, in cui la vittima principale è risultata essere il consumatore.

Domenica 19 gennaio, a quasi un anno dallo sciopero generale degli agricoltori canavesani, si è svolta a Caluso la tradizionale Festa degli agricoltori di Sant'Antonio Abate. Il momento più solenne è avvenuto con la messa delle ore 11, presieduta da Don Loris. Affianco a lui, una comunità unita e sostenuta dalla sindaca Maria Rosa Cena, insieme alla Ninfa Albaluce Giulia Giuliano Albo, alcuni suoi delegati, tra cui Luca Chiaro, vicesindaco e assessore alle politiche agricole e vitivinicole, i due priori e alcune rappresentanze del mondo agricolo.

Un momento molto sentito è stato quello che ha visto protagonisti Marco Bertolino e Daniele Gatto, i due priori, che sono riusciti a emergere grazie al loro impegno giovanile per la causa. “Un sentito ringraziamento ai nostri priori per l'impegno e la dedizione che hanno saputo dare per questa giornata speciale”, ha sottolineato successivamente la sindaca Cena.

Insieme alla benedizione dei mezzi agricoli, c’è stata anche quella dedicata agli animali domestici, rafforzando così il legame tra l'agricoltore e il suo fedele compagno di viaggio. Tra i partecipanti, diversi cani hanno presenziato con pazienza e compostezza.

“Domenica è stata una giornata davvero meravigliosa, tutta dedicata al settore agricolo”, ha dichiarato la Ninfa Albaluce, evidenziando l'importanza di coinvolgere di più i giovani nelle tradizioni locali. “Credo sia una realtà molto interessante e importante che dovrebbe essere più conosciuta anche dai giovani. Sono un po' di parte, ammetto, visto che la mia famiglia lavora anche in questo settore e ne vado molto fiera, perché l'agricoltura è un punto di forza del nostro territorio”.

La Ninfa si è detta particolarmente soddisfatta dell'impegno dei giovani priori, che potranno preservare e condividere le tradizioni locali con i loro coetanei. “Sono molto contenta che i priori siano due ragazzi giovani che portano avanti questa tradizione, in un momento di immensa convivialità e unione, come è stata questa giornata”.

Infine, la festa è continuata al Ristorante Mago di Caluso con un pranzo ricco, dove i priori, gli agricoltori e gli appassionati si sono ritrovati a condividere il valore del settore agrario in un’atmosfera di festa.

“Risulta sempre un momento di forte senso di comunità e tradizione che ci unisce ogni anno”, ha concluso la sindaca Cena, valorizzando l'impegno di tutti e sottolineando l'importanza dei luoghi calusiesi come tasselli di tradizione che resistono ai cambiamenti del tempo.

Insomma, c'è da augurarsi che il settore agricolo possa attraversare un periodo migliore, poiché la vita stessa e il valore del nostro territorio passano imprescindibilmente dal benessere delle nostre terre.

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Il momento di incontro tra il Comune, la Ninfa, Don Loris e la comunità agricola 

Un ulteriore momento di confronto con la benedizione ai trattori  

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