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20 Gennaio 2025 - 18:20
Un nuovo grido d’allarme arriva dal Sindacato Italiano Appartenenti Polizia (Siap) sulla situazione del commissariato di Ivrea e Banchette. Oggi i rappresentanti sindacali hanno incontrato il Prefetto di Torino, ribadendo quanto già denunciato in una lettera inviata nei giorni scorsi. Il quadro emerso è quello di una struttura sempre più in difficoltà, schiacciata tra la riduzione di personale e l’aumento delle richieste di intervento.
Il sindacato descrive una situazione preoccupante.
“In dieci anni il commissariato ha perso oltre il 10% del personale, mentre le richieste di intervento da parte dei cittadini sono aumentate del 20%”, scrive il segretario generale provinciale Pietro Di Lorenzo.
Attualmente, gli agenti in servizio effettivo sono 47, un numero che include anche il Dirigente e il Vice Dirigente. La forza operativa giornaliera, tuttavia, oscilla tra le 35 e le 38 unità, principalmente a causa di aggregazioni permanenti presso la Procura di Ivrea e delle inidoneità temporanee per malattia.
La riduzione del personale ha avuto un impatto devastante sui servizi forniti. Le volanti, che un tempo erano due per turno, sono state ridotte a una sola. Inoltre, il servizio del “poliziotto di quartiere”, che garantiva una presenza costante e vicina alla cittadinanza, è stato sospeso da oltre nove anni, lasciando un vuoto significativo nel controllo del territorio.
La mole di lavoro del commissariato di Ivrea e Banchette è impressionante.
Oltre ai normali compiti di prevenzione e repressione dei reati, il presidio ha competenze amministrative su 206 comuni per il rilascio di passaporti e su 103 comuni per licenze amministrative.
Complessivamente, deve gestire un’area di oltre 2.000 chilometri quadrati, con una popolazione superiore ai 300.000 abitanti. Con un rapporto di un poliziotto ogni 6.000 residenti, il territorio si trova ben al di sotto della media nazionale di uno ogni 250, una differenza che rende quasi impossibile garantire una presenza capillare.
Il sindacato denuncia che “nonostante l’attenzione politica e le mozioni approvate dai Comuni del Canavese, le assegnazioni di personale sono state numericamente insufficienti”.
La situazione rischia di peggiorare ulteriormente nei prossimi mesi con l’arrivo di nuovi pensionamenti, lasciando vaste aree senza né volanti della Polizia né gazzelle dei Carabinieri.
Nonostante l’attenzione ricevuta negli anni, la situazione del commissariato di Ivrea non è mai migliorata. Sono state approvate mozioni all’unanimità nei Consigli comunali del Canavese per sollecitare il Ministero dell’Interno, ma le risposte ricevute si sono rivelate insufficienti.
Il Siap ricorda come nel 2014 e nel 2024 siano state promosse due iniziative pubbliche per denunciare la carenza di personale, ma anche in quell’occasione le assegnazioni di nuovi agenti non sono state in grado di colmare il vuoto creato dai pensionamenti. “Le promesse fatte negli anni dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza sono rimaste sulla carta”, sottolinea il sindacato.
Un altro problema cruciale riguarda la redistribuzione del personale all’interno della provincia. Il Questore di Torino non può disporre trasferimenti forzati verso Ivrea senza prevedere incentivi economici per gli agenti, un’opzione complessa e che richiede un intervento diretto del Ministero.
Il sindacato ha chiesto al Prefetto di farsi portavoce di questa emergenza presso il Ministero, con l’obiettivo di ottenere un incremento significativo dell’organico.
L’unica soluzione praticabile, secondo il Siap, è destinare una quota adeguata dei nuovi agenti in uscita dai corsi di formazione al commissariato di Ivrea. “È necessario ristabilire il giusto rapporto tra competenze territoriali e numero di operatori. Senza un intervento immediato, il diritto alla sicurezza sarà sempre più compromesso”.
La situazione viene definita “kafkiana”, una parola che ben descrive le contraddizioni di una struttura chiamata a garantire la sicurezza in un’area tanto vasta con risorse così limitate.
Il sindacato conclude con un appello: “Confidiamo che ciascuno, per i propri ambiti di competenza, faccia la propria parte per risolvere una crisi ormai insostenibile”.
Questa denuncia del Siap non riguarda solo il commissariato di Ivrea, ma solleva interrogativi più ampi sulla gestione della sicurezza nel territorio.
In una territorio complicato per estensione e densità abitativa, l’assenza di interventi strutturali rischia di esacerbare le criticità. Sarà il Prefetto di Torino a raccogliere questa richiesta di aiuto?
O ancora una volta le promesse resteranno disattese? Per ora, ai cittadini di Ivrea e del Canavese non resta che affidarsi alla professionalità degli agenti in servizio, pur sapendo che stanno lavorando ben oltre i limiti delle loro possibilità.
In occasione della visita del Prefetto di Torino a Ivrea
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