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Monopattino sequestrato: viaggiava a 60 km/h, oltre i limiti di legge

Intensificati i controlli per garantire sicurezza e rispetto delle norme

Monopattino sequestrato

Monopattino sequestrato: viaggiava a 60 km/h, oltre i limiti di legge (foto di repertorio)

In un momento storico in cui la mobilità sostenibile è un tema centrale del dibattito pubblico, il caso di un monopattino elettrico sequestrato a Collegno, in provincia di Torino, solleva interrogativi sulla sicurezza e sulla legalità di questi mezzi. Il 10 gennaio 2025, la polizia municipale ha fermato un giovane di vent'anni, di origini nordafricane, alla guida di un monopattino capace di raggiungere i 60 chilometri orari, una velocità ben oltre i limiti consentiti dalla legge.

Il monopattino sequestrato era equipaggiato con due motori da 1.000 kW ciascuno, superando di gran lunga la potenza massima consentita di 500 kW. Questo lo rendeva non solo illegale, ma anche potenzialmente pericoloso per l'incolumità del conducente e degli altri utenti della strada. L’operazione, parte di un’intensificazione dei controlli sulle strade di Collegno, ha l’obiettivo di contrastare i comportamenti scorretti che possono causare infortuni gravi.

Secondo i dati forniti dal Comune di Collegno, negli ultimi due anni sono state emesse circa trenta sanzioni per infrazioni legate all'uso improprio dei monopattini elettrici. Solo nei primi giorni del 2025, sono già state accertate tredici violazioni, evidenziando un fenomeno in crescita. Questi numeri confermano la necessità di regolamentare e monitorare con maggiore attenzione l’utilizzo dei mezzi di micromobilità.

A Collegno, la circolazione di dispositivi di micromobilità come monowheel, segway e hoverboard è vietata, a meno che non siano state adottate ordinanze specifiche. In assenza di tali ordinanze, chi viola il divieto rischia sanzioni amministrative che vanno da 200 a 800 euro. Queste regole mirano a garantire che la mobilità alternativa non comprometta la sicurezza pubblica.

Il sindaco di Collegno, Matteo Cavallone, ha sottolineato l’importanza di bilanciare l’innovazione tecnologica con la sicurezza: “Il nostro intento è di conciliare e incentivare la fruizione di mezzi per la mobilità alternativa e sostenibile, ma altrettanto sicuri per chi li guida e per gli altri utenti della strada.” Le dichiarazioni di Cavallone riflettono un approccio che non demonizza la micromobilità, ma che richiede un uso responsabile e regolamentato.

La tecnologia offre straordinarie opportunità per ridurre l’impatto ambientale, ma deve essere accompagnata da un rispetto rigoroso delle normative e da un forte impegno verso la sicurezza stradale. La strada verso una mobilità davvero sostenibile non si basa solo sull’adozione di nuovi mezzi, ma anche su un cambiamento culturale che coinvolga istituzioni e cittadini.

Oltre ai controlli intensificati, è essenziale promuovere una maggiore educazione e consapevolezza tra i cittadini. Solo attraverso una combinazione di informazione, sanzioni e normative rigorose, sarà possibile garantire un futuro dove la mobilità alternativa sia davvero sostenibile e sicura per tutti.

Il sequestro del monopattino elettrico a Collegno è un esempio concreto di come le autorità locali possano intervenire per garantire il rispetto delle regole. Coniugare sostenibilità e sicurezza è una sfida cruciale per le città italiane, ma con il giusto mix di regolamentazione e educazione, è possibile costruire un futuro più verde e sicuro per tutti.

Secondo i dati forniti dal Comune di Collegno, negli ultimi due anni sono state emesse circa trenta sanzioni per infrazioni legate all'uso improprio dei monopattini elettrici

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