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Mazzè piange Livio Barengo: il cuore pulsante della cultura mazzediese, ci lascia un’eredità inestimabile

Con passione e dedizione, Livio Barengo ha ricostruito le radici storiche di Mazzè, regalando alla comunità un patrimonio culturale senza tempo

Mazzè piange Livio Barengo

Mazzè piange Livio Barengo: il cuore pulsante della cultura mazzediese, ci lascia un’eredità inestimabile

Mazzè perde oggi uno dei suoi cittadini più illustri e appassionati: Livio Barengo, 84 anni, un uomo che ha dedicato la sua vita alla valorizzazione della storia e della cultura del territorio. Libero professionista nel settore dell’edilizia, Livio è stato molto più di questo per la comunità mazzediese. Con il suo amore per le radici storiche della sua terra, ha offerto un contributo straordinario alla ricostruzione delle origini del comune, lasciando un’eredità che resterà viva per le generazioni future.

Livio Barengo è stato il fondatore, insieme ad altri appassionati, dell’Associazione Mattiaca, un progetto nato con l’obiettivo di riscoprire le antiche radici di Mazzè. Il nome stesso dell’associazione richiama l’epoca dei Liguri e dei Celti, con testimonianze che hanno contribuito a risalire a un passato remoto e affascinante.

Grazie alle sue ricerche, Livio ha portato alla luce dettagli preziosi sul passato del territorio, pubblicando libri che hanno arricchito il patrimonio culturale locale. La sua capacità di trasformare scoperte storiche in narrazioni coinvolgenti ha acceso l’interesse di molti mazzediesi, rendendo la storia locale un elemento di orgoglio collettivo.

Tra le numerose pubblicazioni curate da Livio Barengo, spiccano opere che hanno saputo coniugare rigore storico e passione per il territorio. Tra queste si ricordano i volumi “Giorgio dei Conti di Valperga” (1998), edito dalla GET di Chivasso, e “Ypa Morrigan Salassa” (2002), pubblicato da Keltia di Aosta, che esplorano le radici storiche del Canavese. Con “La stirpe di Ypa” (2006), edito da Mattiaca, e “Racconti Fantastici” (2010), arricchito dalle illustrazioni di Anna Actis Caporale, Livio ha dato vita a una narrazione capace di unire mito e realtà. Ha inoltre contribuito al volumetto dedicato alla vita del conte Eugenio Brunetta d’Usseaux, pubblicato in occasione delle Olimpiadi Invernali di Torino del 2006, e alla dettagliata guida “Mazzè e il suo territorio” (2009), realizzata con la Pro Loco locale. Le sue opere, insieme ai numerosi articoli di carattere storico e archeologico, rappresentano un lascito culturale di grande valore per il Canavese e non solo.

Livio Barengo

Il ricordo del sindaco e l’eredità culturale

Il sindaco di Mazzè, Marco Formia, in un messaggio commosso, ha ricordato Livio come un uomo “mosso dal fuoco della passione per la storia e per le origini di Mazzè”. Ha sottolineato il suo ruolo fondamentale nel preservare e tramandare un patrimonio di conoscenze di inestimabile valore. “La speranza è che il lavoro svolto dall’Associazione Mattiaca prosegua, e che l’eredità di Livio e degli altri fondatori venga raccolta dai giovani mazzediesi. Livio ha fatto un percorso prezioso per Mazzè e i mazzediesi, e per questo gli saremo sempre riconoscenti.”

Fino a pochi giorni prima della sua scomparsa, Livio era in contatto con il sindaco per condividere nuove scoperte sulla storia del comune, segno di una dedizione che non si è mai spenta. La sua capacità di coinvolgere la comunità e di trasmettere l’amore per le radici storiche di Mazzè è stata un esempio straordinario di cittadinanza attiva e di impegno culturale.

I funerali di Livio Barengo si terranno venerdì 17 gennaio, un’occasione per tutta la comunità di rendere omaggio a un uomo che ha dato tanto a Mazzè. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile, ma il suo lavoro continuerà a vivere nei libri, nelle ricerche e nelle iniziative dell’Associazione Mattiaca, che si impegna a proseguire nel solco da lui tracciato.

La figura di Livio rappresenta un punto di riferimento per chiunque voglia riscoprire e valorizzare la storia locale. Il suo instancabile lavoro ha dimostrato come la conoscenza del passato possa essere un motore per costruire una comunità più unita e consapevole delle proprie origini.

Mazzè perde oggi un custode delle sue radici, ma il suo esempio continuerà a ispirare generazioni di mazzediesi.

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