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11 Gennaio 2025 - 19:51
Treni in ritardo, cancellati o 'spariti'. E lunghe ore d'attesa per capire come e, soprattutto, se fosse possibile tornare a casa. È stato un giorno di passione per i viaggiatori che avevano scelto questo sabato per spostarsi in treno. Chi ieri aveva rimandato lo spostamento per evitare lo sciopero dei lavoratori del Cub trasporti non aveva fatto i conti con il caos scoppiato a Milano.
Quando a metà mattinata è arrivato l'invito di Trenitalia a evitare gli spostamenti in treno, chi era già in viaggio si è ritrovato bloccato in un limbo nelle varie stazioni italiane. A Milano Centrale, Rogoredo, Torino Porta Nuova, Venezia Santa Lucia, Bologna Centrale o Roma Termini è quindi andato in scena un copione praticamente identico. Fatto d'ore di attesa e frustranti - nonché frustrate - ricerche di informazioni.
A Milano Centrale la coda delle persone in fila all'ufficio assistenza clienti di Trenitalia è arrivata a superare una cinquantina di metri. Erano per lo più persone interessate a ottenere il rimborso del prezzo del biglietto per un viaggio cancellato. Tra loro anche Lola, una ragazza francese di Lille in Francia. "Devo chiedere il rimborso per poi prendere un bus e andare a Bergamo all'aeroporto", ha raccontato, visibilmente affranta.
"Mi hanno cancellato il treno, vorrei sapere se ci sono alternative", ha invece spiegato Dalila, in coda agli uffici Trenord.
Molti viaggiatori sono stati costretti a bivaccare per ore nelle stazioni. Come una coppia di ottantenni diretti a Salerno, ferma davanti ai tabelloni delle partenze della stazione Centrale di Milano, senza alcuna assistenza. "Peggio di così non può andare", hanno detto all'unisono sconsolati. "Siamo qui dalle 9 del mattino. Ci hanno cambiato il biglietto e dato un treno che parte alle 14.20. Ma non sappiamo ancora se partirà".
L'uomo ha raccontato di essere stato da poco operato di tumore. "Ero qui a Milano per un controllo", ha detto per giustificare la mascherina chirurgica che indossava. "Non posso ancora mangiare normalmente. Da stamattina ho mangiato solo un cappuccino. Non ne posso più di stare in piedi. Sono stanco". Senza assistenza e senza l'offerta di un buono pasto o di un posto dove sedersi. "Macché", ha detto scuotendo la testa sconsolata la moglie. "Nulla. Peggio di così non può andare".
Non è andata meglio a Rogoredo, la stazione del milanese da cui partono diversi treni Av verso il Centro e Sud Italia. Lì un passeggero diretto a Salerno si è visto letteralmente 'sparire' il treno sotto gli occhi. "Il nostro treno", ha raccontato, "aveva accumulato 240 minuti di ritardo. Poi improvvisamente è scomparso dal tabellone, senza avvisi di cancellazione, come invece per altri. Allora siamo andati a chiedere e ci hanno detto che era stata aggiornata la schermata del tabellone. E il nostro treno?".
Il danno alla linea aerea provocato dal pantografo di un treno in partenza alla stazione Centrale di Milano ha causato un sabato di passione per i viaggiatori italiani. Ma l'ultimo di una lunga scia di disagi - tra scioperi, cantieri, guasti e incidenti - ha dato la stura alle polemiche politiche, tutte con bersaglio il ministro Matteo Salvini, bollato da Elly Schlein come "il peggior ministro dei Trasporti della storia", e difeso invece a spada tratta dalla sua Lega: "Sta risolvendo problemi ereditati".
La giornata nera dei treni inizia poco dopo le 7 quando, stando alle prime ricostruzioni, un convoglio ad Alta Velocità causa col pantografo un guasto alla linea aerea. Quando un altro treno in transito aggancia la linea già danneggiata, il danno si aggrava. La Polfer, stando ai primi accertamenti, esclude il dolo. Da quel momento il caos si propaga a cascata in tutta Italia.
La circolazione ferroviaria viene sospesa sulle linee verso Genova, Venezia e Bologna. A Roma Termini i ritardi superano due ore. A Bologna si sfiorano le tre. Inizia la litania delle cancellazioni. Trenitalia invita a evitare spostamenti e rassicura il rimborso integrale per chi ha rinunciato al viaggio o non è riuscito a viaggiare.
Ai passeggeri non resta che appostarsi sotto ai tabelloni, chiedere informazioni e incrociare le dita. A Milano la coda all'assistenza clienti Trenitalia supera la cinquantina di metri. Non va meglio a Roma, Bologna, Torino o Venezia, dove le scene sono identiche.
Nel primo pomeriggio la circolazione viene progressivamente riattivata. Poco dopo le 15 torna attiva su tutte le linee. Inevitabile chiedersi come un solo treno possa causare un danno simile.
Per Alberto Russo, portavoce dell'Assemblea nazionale dei lavoratori manutentori, "è stato messo in ginocchio il servizio di Pronto intervento". Per il segretario lombardo dell'Orsa, Luca Beccalli, "è l'effetto del combinato disposto di poco personale e congestionamento delle stazioni".
Qualunque sia la causa, i passeggeri sono rimasti bloccati per ore nelle stazioni. Come una coppia di ottantenni diretta a Salerno e costretta dalle 9 del mattino a bivaccare in stazione Centrale a Milano. Lui, appena operato per un tumore. "Ero qui per un controllo", spiega. "Non posso ancora mangiare normalmente. Da stamattina ho mangiato solo un cappuccino. Non ne posso più di stare in piedi. Sono stanco. Peggio di così non può andare", dice assieme alla moglie.
Sulla vicenda interviene direttamente il Ministero dei Trasporti. Il ministro Salvini, spiega il Mit, "è fermamente intenzionato a migliorare la circolazione ferroviaria". Nel 2025, aggiunge, i nuovi treni in circolazione saranno 875, con 46 nuovi Frecciarossa.
In Italia ci sono linee "iper-utilizzate", spiega una nota, con 9mila convogli al giorno solo su rete Rfi. Il Ministero ricorda che Fs ha ufficializzato un piano da 100 miliardi. "Sono attivi più di 1.200 cantieri, con interventi attesi da decenni come quello di Firenze dal valore di 2,7 miliardi", ricorda la nota. "Il primo progetto risale addirittura agli anni Novanta. Solo ora c'è la piena determinazione a superare un imbuto che rischia di ingolfare la circolazione: il problema non è mai stato preso di petto, nemmeno quando un premier fiorentino raccolse le deleghe del Mit".
Una stoccata a Matteo Renzi, il primo in mattinata ad attaccare Salvini sul caos treni. Il leader di Italia Viva replica a stretto giro: "Trovo scandaloso che per giustificare il guasto di stamattina a Milano, che segue di qualche mese l'ormai celebre chiodo di Roma, il Ministero faccia una nota ufficiale per parlare del nodo di Firenze. E per attaccare me citando la mia esperienza di dieci anni fa. Siamo ormai all'avanspettacolo".
Ma è un po' tutta l'opposizione ad attaccare Salvini. Per il leader del M5s, Giuseppe Conte, "Salvini si è perso con lo sguardo per aria, alla ricerca dei satelliti di Musk da sponsorizzare".
Treni e bus fermi altre 20 volte da qui a fine mese. La pagina del ministero dei Trasporti pullula di nuove agitazioni grandi e piccole che, se aggiunte ad eventuali incidenti tecnici, porterebbero a nuove giornate di caos come quella registrata dopo l'incidente odierno al nodo ferroviario di Milano.
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