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Bretella Ivrea-Santhià: l'incubo continua. Lavori prorogati fino al 30 aprile 2025

Disagi e restrizioni per gli automobilisti tra cantieri infiniti e promesse disattese

Bretella Ivrea-Santhià: l'incubo continua. Lavori prorogati fino al 30 aprile 2025

La bretella autostradale Ivrea-Santhià si conferma un incubo per pendolari e automobilisti. Con l’ordinanza n. 5/2024 firmata dall’ingegnere Pasquale Dolgetta, Direttore di Esercizio della società concessionaria IPT - Ivrea Torino Piacenza, i lavori di adeguamento del viadotto Camolesa proseguiranno almeno fino al 30 aprile 2025, portando con sé il corollario di limitazioni e disagi che ormai da mesi caratterizzano questa arteria autostradale fondamentale.

L’ordinanza, che fa riferimento a interventi complessi di manutenzione e sicurezza, conferma la chiusura della carreggiata sud (direzione Ivrea-Santhià) e l’utilizzo di un doppio senso di circolazione sulla carreggiata nord, con l’aggiunta di stringenti divieti per i mezzi con massa a pieno carico superiore alle 3,5 tonnellate, autobus e veicoli di larghezza superiore ai 2,40 metri.

La diramazione provvisoria

Il documento stabilisce una serie di misure volte a garantire la sicurezza durante l’esecuzione dei lavori, tra cui la chiusura della carreggiata sud con scambio di carreggiata attraverso varchi predisposti ai km 15+370 e 16+450, consentendo il doppio senso di marcia sulla carreggiata nord, suddivisa da delineatori flessibili.

Sono inoltre previsti divieti di transito per mezzi pesanti e autobus in entrambi i sensi di marcia, tra gli interscambi di Pavone e Santhià, oltre a restringimenti temporanei su svincoli chiave, come quello di Albiano e l’interscambio di Santhià, per reindirizzare i mezzi pesanti verso percorsi alternativi.

La carreggiata sud sarà parzializzata con restringimenti mirati a rallentare i veicoli in avvicinamento ai tratti più critici.

Ordinanza

Queste misure, come indicato nell’ordinanza, saranno mantenute fino all’apertura al traffico della deviazione provvisoria, un’opera considerata dal Ministero delle Infrastrutture “immediatamente cantierabile” e per la quale non è necessaria una valutazione di impatto ambientale nella fase attuale.

L’intervento sul viadotto Camolesa rientra in un più ampio piano di manutenzione e adeguamento che sembra non avere mai fine. Da anni, lavori e restringimenti causano code chilometriche e disagi, amplificati dall’impossibilità di utilizzare percorsi alternativi efficienti. Ora, la nuova proroga aggiunge altri quattro mesi di sofferenza per gli utenti della bretella, trasformando questa tratta in un simbolo delle inefficienze che affliggono molte infrastrutture italiane.

Secondo l’ordinanza, la gestione del traffico è affidata a una rete complessa di subappaltatori: SELCA S.r.l., responsabile della posa e manutenzione della segnaletica, e S.I.Co.Gen S.r.l., incaricata del presidio h24 nei punti di restringimento.

Nonostante queste misure, l’effetto pratico per gli utenti rimane invariato: tempi di percorrenza dilatati e incertezza continua.

Le restrizioni più severe riguardano i mezzi pesanti, gli autobus e i veicoli di dimensioni maggiori. Per questi ultimi, il divieto di transito obbliga a deviazioni che incrementano costi di carburante e tempi di viaggio.

IPT promette che la deviazione provvisoria porterà sollievo, consentendo la rimozione dei divieti più stringenti una volta completata. Tuttavia, la fiducia degli utenti è ormai ai minimi storici. Le proroghe si sono susseguite con cadenza regolare, trasformando un problema temporaneo in una situazione di disagio cronico.

Il completamento dei lavori, originariamente previsto per la fine del 2024, è slittato di diversi mesi. E mentre la società concessionaria si difende parlando di un intervento necessario per la sicurezza, gli automobilisti si chiedono se il termine del 30 aprile 2025 sarà davvero rispettato o se si assisterà all’ennesima proroga.

Insomma, la bretella Ivrea-Santhià si conferma un esempio di come la gestione delle infrastrutture possa trasformarsi in un lungo calvario per utenti e operatori economici. I prossimi mesi saranno decisivi per valutare se le promesse di IPT si tradurranno in risultati concreti o se si dovrà fare i conti con ulteriori disagi e rinvii.

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