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11 Gennaio 2025 - 14:41
Gian Mesturino aveva 82 anni
Il sipario è calato per l'ultima volta su Gian Mesturino, un uomo che ha dedicato la sua vita al teatro, lasciando un'impronta indelebile nel panorama culturale torinese. Nato nel 1942, Mesturino è scomparso il 10 gennaio 2025, ad 82 anni, appena tre settimane dopo aver calcato il palcoscenico nei panni di "Gelindo", il pastore piemontese simbolo del Natale torinese. Un destino che sembra scritto dalle stelle: lasciare questo mondo con il suono degli applausi ancora nelle orecchie, come un ultimo atto d'amore verso il suo pubblico.
L'incontro con Germana Erba, sua moglie e compagna di vita, fu un momento cruciale. Insieme, hanno dato vita a progetti straordinari come la reinvenzione del Teatro Alfieri e del Teatro Gioiello. Ma non si fermarono qui: la creazione della "Cittadella della Danza" rappresentò un passo avanti nell'innovazione teatrale, trasformando il complesso del Teatro Nuovo in un centro coreutico frequentato da giovani talenti e star internazionali.
Gian Mesturino con la moglie Germana Erba
E fu proprio grazie a sua moglie Germana e al Teatro Nuovo che, 43 anni fa nacque a Ciriè la Scuola Comunale di Danza.
Commosso il saluto della sindaca Loredana Devietti: "Si chiude il sipario sulla vita di una persona che ha scritto un capitolo fondamentale di storia del teatro e della danza a Torino e in Piemonte. Con la moglie Germana Erba, mia mentore e per sempre nel mio cuore, hanno dato vita a progetti e iniziative, spettacoli e eventi, uno tra i primi licei coreutici poi preso ad esempio in tutta Italia, scuole di danza, e soprattutto un Polo della Danza al Teatro Nuovo che, anche con Vignale Danza, per decenni ha rappresentato il fulcro della danza in Piemonte, ma anche in Italia e fuori dai confini. Grazie a Germana e Gian e al Teatro Nuovo 43 anni fa nasceva anche a Ciriè la Scuola comunale di Danza, che ancora oggi è un fiore all’occhiello e che non ha mai cessato la collaborazione con i tanti docenti e insegnanti di questa grande fucina che oggi si è trasformata in Fondazione Germana Erba. Grazie, Gian, di tutto ciò che hai fatto per la cultura, il teatro, la cultura, la bellezza nella tua vita e salutaci Germana. Tutto ciò che avete creato e inventato continuerà a danzare sulle gambe delle generazioni di ragazzi che avete formato e negli spettacoli cui avete dato vita. Oltre che nei nostri ricordi affettuosi e riconoscenti per il percorso fatto insieme.Un abbraccio a Miriam, Eva e Irene e ai vostri cari nipoti".
Fin da bambino, Gian Mesturino ha mostrato una passione innata per il teatro. A soli cinque anni, fu scelto come siparista in un piccolo teatro di Casale Monferrato, un'esperienza che segnò l'inizio di un amore eterno. Crescendo, decise di studiare architettura, unendo così la sua formazione accademica alla passione per il palcoscenico. Questa combinazione unica di competenze lo portò a diventare un architetto dei teatri, un pioniere nella creazione, reinvenzione e ristrutturazione di spazi teatrali.
Gian Mesturino non era solo un architetto e un direttore artistico, ma anche un talentuoso scenografo e docente. Ha ideato e diretto festival leggendari come Vignaledanza e rassegne come "Il Gesto e l'Anima", "Festa sul Po", "Isola di Pasqua", "Torino Danza", "Sportdance", "Natale Bimbi" e "Torino Effetto Punto". Questi eventi non solo hanno arricchito il panorama culturale torinese, ma hanno anche attirato l'attenzione internazionale, consolidando Torino come una città di riferimento per le arti performative.
Mesturino era un uomo dai molti talenti. Oltre a essere un architetto e scenografo, era anche un appassionato di letteratura classica, di cui è stato traduttore e adattatore. I suoi adattamenti plautini hanno registrato il tutto esaurito, dimostrando la sua capacità di rendere i classici accessibili e coinvolgenti per il pubblico moderno. Non meno importante è stato il suo contributo al genere del giallo teatrale, con produzioni di successo come "Verso l'Ora Zero" e "Forbici Follia", quest'ultima festeggiando i 25 anni di repliche a Torino.
Gian Mesturino lascia un'eredità che continuerà a vivere nei teatri che ha creato e nelle generazioni di artisti che ha ispirato. Il suo funerale si terrà il 14 gennaio presso la Chiesa Madonna Addolorata a Torino, un ultimo saluto a un uomo che ha dedicato la sua vita a trasformare il teatro in un'esperienza indimenticabile per tutti.
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