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Tensioni al corteo per Ramy: cinque feriti tra gli agenti e attacco alle Istituzioni

Slogan contro le Forze dell’ordine e atti di vandalismo, il bilancio della manifestazione

Tensioni al corteo per Ramy

Tensioni al corteo per Ramy: cinque feriti tra gli agenti e attacco alle Istituzioni

ll corteo organizzato a Torino in memoria di Ramy Elgaml, il 19enne morto a novembre a Milano durante un inseguimento con i carabinieri, si è trasformato in una serata di tensioni estreme e violenze. L’evento, promosso dal Collettivo Universitario Autonomo, vicino all’area antagonista dei centri sociali, ha visto un’escalation di atti violenti contro le Forze dell’ordine e le Istituzioni, culminati con l’assalto a un Commissariato e il ferimento di cinque agenti.

I manifestanti hanno raggiunto la sede della Questura presso le Porte Palatine, lanciando bombe carta, petardi, fumogeni e bottiglie contro gli agenti e imbrattando il Commissariato con scritte cariche di odio. Gli slogan gridati contro i carabinieri presenti in piazza, accompagnati da atti di violenza, hanno portato a uno scontro diretto che ha lasciato sul terreno quattro agenti della Polizia di Stato e un carabiniere feriti.

A seguito degli eventi, il Segretario generale della Fsp Polizia di Stato, Valter Mazzetti, ha condannato fermamente quanto accaduto. “La morte di un giovane è un dramma e merita il massimo rispetto”, ha dichiarato, aggiungendo che “l’assalto a un Commissariato e l’aggressione alle Forze dell’ordine non sono ‘momenti di tensione’, ma l’espressione di un preciso odio verso le Istituzioni”.

Mazzetti ha sottolineato come simili episodi non possano essere tollerati e ha espresso solidarietà ai cinque agenti feriti.
“Non c’è indagine che possa giustificare l’aggressività di chi sfrutta il dolore di una famiglia per scatenare violenze pretestuose, ha aggiunto, richiamando alla necessità di un responsabile equilibrio da parte di tutti, soprattutto da chi ricopre ruoli istituzionali.

L’assalto, definito da molti come un atto deliberato di ostilità, è stato caratterizzato da atti premeditati che hanno messo in pericolo la sicurezza pubblica. Gli episodi di violenza hanno suscitato un forte dibattito sulla gestione dell’ordine pubblico in occasione di eventi che, come in questo caso, prendono una piega inaspettata e pericolosa.

In chiusura, Mazzetti ha ribadito l'importanza della discrezione e del rispetto nei confronti delle Forze dell’ordine, che operano in condizioni difficili e delicate. Ha inoltre sottolineato come dichiarazioni o commenti inopportuni da parte di figure istituzionali possano alimentare ulteriormente il clima di violenza e tensione, esortando tutti a un approccio equilibrato per evitare ritorsioni e ulteriori disordini.

La memoria di Ramy Elgaml, un dramma umano che merita la massima considerazione, è stata purtroppo strumentalizzata per atti di violenza che non possono essere giustificati. Quanto accaduto a Torino solleva interrogativi sull’equilibrio tra la libertà di manifestazione e la necessità di garantire la sicurezza pubblica, richiamando alla responsabilità di tutti gli attori coinvolti.

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