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04 Gennaio 2025 - 19:30
È scattato dal primo gennaio il passaggio totale alla ricetta elettronica. Ma resta ancora operativa la ricetta cartacea, in attesa delle indicazioni operative da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze, Sogei, del Ministero della Salute e dell'Aifa. Si apre così una nuova fase transitoria che non chiude la sperimentazione iniziata ai tempi del Covid e che doveva terminare, come indicato dalla legge finanziaria, appunto, a fine anno. D'ora in poi, fatta eccezione per questa fase transitoria, saranno 488mila medici e odontoiatri a prescrivere le ricette in formato elettronico.
"La ricetta elettronica - spiega Marco Cossolo, presidente di Federfarma, l'associazione che riunisce le farmacie private in tutta Italia - è ora un obiettivo certo, da raggiungere però assicurando la piena continuità del servizio. Nelle more della progressiva attuazione della dematerializzazione di tutte le prescrizioni mediche, e fino all'espressa decisione da parte delle amministrazioni competenti, le farmacie potranno continuare ad erogare i farmaci anche in presenza di ricette cartacee, per assicurare la piena continuità del servizio farmaceutico".
Proprio per questo Federfarma ha emanato una circolare ai propri iscritti. Sono molte le situazioni ancora da chiarire per il passaggio e la fase di transizione servirà appunto ad evitare problemi per i cittadini. Dal 2025, infatti, come prevede la legge finanziaria, tutte le ricette prescritte dai medici dovranno essere in formato digitale: non solo le prescrizioni di farmaci e prestazioni del Servizio sanitario nazionale conosciute come ricette rosse, ma anche quelle "bianche" che non passano attraverso il Servizio sanitario nazionale e che i cittadini pagano di tasca propria.
Intanto i medici e cittadini potranno continuare a stampare le ricette, ma dovranno essere sempre generate in formato digitale con l'obiettivo indicato dalla manovra di "potenziare il monitoraggio dell'appropriatezza prescrittiva nonché garantire la completa alimentazione del Fascicolo sanitario elettronico".
Per evitare disagi ai cittadini durante la fase di transizione, anche la Direzione Generale Welfare della Regione Lombardia ha inviato una nota a medici e farmacisti indicando che sarà temporaneamente possibile continuare a emettere prescrizioni cartacee per medicinali e prestazioni ambulatoriali non a carico del Servizio sanitario nazionale(le ricette bianche). Le farmacie, ha spiegato la Regione, saranno autorizzate a erogare medicinali sulla base di ricette cartacee non dematerializzate. Gli enti privati autorizzati potranno continuare a fornire prestazioni ambulatoriali non a carico del SSN sulla base di ricette bianche cartacee.
La dematerializzazione riguarderà le prescrizioni a carico del Servizio sanitario nazionale, le prescrizioni per i servizi territoriali di assistenza sanitaria al personale navigante, marittimo e dell'aviazione civile (Sasn), le prescrizioni a carico dei cittadini, comunemente definite, appunto, 'ricette bianche'.
Nei mesi scorsi alcuni problemi tecnici si erano verificati sulle piattaforme per la gestione delle ricette elettroniche, poi risolti. Resta infine il problema delle fasce più anziane della popolazione e del loro rapporto con la tecnologia: il 30% degli anziani sopra i 65 anni non ha mai utilizzato Internet, secondo i dati Istat, e una percentuale altrettanto significativa non possiede uno smartphone, strumenti fondamentali per accedere al nuovo servizio.
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