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03 Gennaio 2025 - 00:32
La crisi del settore automobilistico si estende ben oltre i confini italiani, lambendo anche mercati considerati più dinamici e persino simboli globali dell'innovazione come Tesla. Nel 2024, per la prima volta nella sua storia, l'azienda californiana ha registrato un calo delle vendite: poco meno di 1.800.000 veicoli consegnati, pari a un -1,1% rispetto al 2023. Un segnale significativo che dimostra come le sfide del mercato automobilistico siano globali e non risparmino nemmeno i colossi delle auto elettriche.
In Europa, il percorso verso un futuro di mobilità a emissioni zero, tanto desiderato dalle istituzioni comunitarie, appare ancora lontano dal concretizzarsi. I dati italiani lo confermano: nel 2024 sono state immatricolate 1.558.704 auto, lo 0,5% in meno rispetto all’anno precedente e un drammatico -18,7% rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019. Il mese di dicembre è stato particolarmente negativo, con appena 105.715 nuove immatricolazioni, in calo del 4,93% rispetto a dicembre 2023.
Stellantis, il gruppo italo-francese tra i più rappresentativi del settore, ha chiuso il 2024 con 452.615 auto immatricolate in Italia, segnando un calo del 9,9% rispetto al 2023. La quota di mercato è scesa al 29%, tre punti percentuali in meno rispetto all'anno precedente. Il mese di dicembre ha evidenziato un calo ancora più marcato: 24.411 immatricolazioni (-18,1% rispetto a dicembre 2023), con una quota di mercato ridotta al 23,1%. Tra i marchi del gruppo, Fiat ha subito un'emorragia di immatricolazioni, con un -41,1% a dicembre rispetto allo stesso mese del 2023. Tuttavia, Fiat resta il leader del mercato italiano, grazie soprattutto alla Panda, che si conferma l’auto più amata dagli italiani con oltre 4.500 unità vendute a dicembre e circa 100.000 nell'intero anno.
Nel segmento dei veicoli commerciali, Fiat Professional ha mantenuto la leadership con oltre 46.000 immatricolazioni e una quota del 23,6%. Il modello Ducato, prodotto nello stabilimento di Atessa, è risultato il veicolo commerciale più venduto, con poco meno di 20.000 unità. Sul fronte dei SUV, Jeep si è distinta con l'Avenger, il modello più venduto nel segmento B-SUV e tra i top 5 delle auto elettriche in Italia. Disegnata a Torino, l’Avenger ha ottenuto una quota di mercato del 9%, confermando il suo successo sia a dicembre che nell’intero 2024.
Per gli altri marchi del gruppo, i numeri sono meno brillanti: Maserati, Lancia, Ds e Alfa Romeo hanno registrato cali superiori al 40% rispetto al 2023. Sul fronte dei costruttori esteri, invece, spiccano le performance di Volkswagen(+0,6%), Renault (+10%) e soprattutto Toyota, che con un incremento del 26% ha sfiorato le 130.000 immatricolazioni. Al contrario, Ford ha subito un calo di quasi il 16%, fermandosi a meno di 69.000 auto immatricolate.
Mentre in Italia il mercato resta al palo, la Spagna mostra segnali di ripresa. Nel 2024, il mercato spagnolo ha superato il milione di veicoli venduti, segnando un aumento del 7,1% rispetto all’anno precedente e avvicinandosi ai livelli pre-pandemia del 2019, quando furono immatricolate 1,25 milioni di unità. In Italia, invece, le vendite del 2024 restano inferiori del 18,7% rispetto al 2019, dimostrando quanto il settore stenti a recuperare terreno.
Le prospettive per il 2025 non sono rosee. Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, "anziché imporre sanzioni miliardarie, l'Unione Europea dovrebbe adottare politiche di sostegno per le case automobilistiche, compensando i danni derivanti da una transizione energetica gestita in modo poco lungimirante".L’Anfia, associazione della filiera italiana, prevede un 2025 complesso, con un lento miglioramento atteso solo nel 2026. Le case automobilistiche estere che operano in Italia, rappresentate dall'Unrae, si mostrano altrettanto pessimiste. "La transizione verso una mobilità a zero emissioni non mostra segni di accelerazione: il 2024 è stato un altro anno sprecato" ha dichiarato il presidente Michele Crisci, puntando il dito contro una politica frammentaria e inefficace, sia a livello europeo che nazionale.
Insomma, la strada verso un mercato automobilistico stabile e sostenibile sembra ancora lunga e piena di ostacoli.
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