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Evento
30 Dicembre 2024 - 22:59
La città di Venaria Reale ha ospitato, sul finire del mese di novembre, un evento di grande rilievo culturale, incentrato su uno dei temi più dibattuti del nostro tempo: l'intelligenza artificiale.
Protagonista dell'incontro è stato Bruno Geraci, giornalista, saggista e scrittore, che ha presentato il suo ultimo libro "Intelligenza Artificiale. Possibilità infinite. Rischi enormi".
Geraci è stato ospite del Lions Club Venaria Host e, dialogando con il presidente Gabriele Malotti, ha guidato il nutrito pubblico, con la sua consueta lucidità e profondità in un affascinante viaggio attraverso le potenzialità e i pericoli dell'IA.
Partendo dalle conquiste più recenti, come le macchine in grado di apprendere autonomamente o le scoperte mediche che promettono di allungare la vita umana, l'autore ha poi affrontato le questioni più delicate, legate al potere sempre più crescente delle grandi aziende tecnologiche e al rischio di una disumanizzazione della società.
Come sottolineato nella prefazione del volume, scritta da Paolo Benanti, l'IA sta cambiando radicalmente il nostro modo di vivere e di relazionarci con il mondo.
Bruno Geraci in dialogo con Gabriele Malotti
Di fronte a questa rivoluzione, è fondamentale sviluppare un'etica dell'intelligenza artificiale, un insieme di principi e norme che guidino lo sviluppo e l'utilizzo di queste tecnologie.
Geraci, nel suo libro, solleva interrogativi cruciali: fino a che punto possiamo affidarci alle macchine? Quali sono i limiti etici dell'IA? Come possiamo garantire che lo sviluppo di queste tecnologie sia al servizio dell'umanità e non contro di essa?
L'incontro a Venaria è stato l'occasione per riflettere su questi temi complessi e per comprendere le implicazioni profonde dell'IA sulla nostra società. Geraci ha invitato il pubblico a non limitarsi a subire il cambiamento, ma a partecipare attivamente alla costruzione del futuro, ponendo al centro dell'attenzione i valori umani e la dignità della persona.
Durante la presentazione, Geraci ha sottolineato l'importanza di distinguere tra competenza e conoscenza. "La conoscenza è la base della nostra identità - ha affermato - e dobbiamo fare attenzione a non affidare la nostra vita esclusivamente alle macchine".
L'autore ha poi lanciato un appello alla riflessione, invitando i presenti a ritrovare il piacere della solitudine: "Noi viviamo una vita dell’urgenza - ha affermato Geraci - siamo assillati dalla dannatissima voglia di correre senza sapere dove andiamo. Dobbiamo riscoprire il piacere del silenzio che ci mette in quella condizione di solitudine fra noi e noi stessi per ripensare la nostra esistenza. Così forse recupereremo quella che un tempo si chiamava anima, di cui oggi purtroppo nessuno parla più".
In conclusione, Gabriele Malotti, ha ripercorso l'ultimo capitolo del volume di Geraci, in cui è racchiusa una riflessione sull'importanza di recuperare del tempo da dedicare al pensiero, alle esperienze, ai valori umani, per far sì che non sia l'intelligenza artificiale ad indicare all'uomo la via da percorrere.
A questo proposito l'autore ha commentato: "noi siamo parte di un meccanismo che è fuori dalla portata della nostra conoscenza. La nostra conoscenza non è che una piccola pila che illumina qualche metro intorno a noi, il resto è il grande buio ed il mistero che ci circonda”.
Con queste parole, così intense e profonde, la conferenza è volta al termine, regalando al pubblico l'opportunità di proseguire la profonda riflessione oltre che, forse, la voglia di riconnettersi ai valori che caratterizzano l'uomo. Una presa di coscienza che richiede tempo, introspezione ma anche calma e silenzio.
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