AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
27 Dicembre 2024 - 17:05
Case di comunità
Case e Ospedali di Comunità da costruire con i fondi del PNRR: un piano faraonico da 4,5 miliardi di euro, annunciato con fanfare e promesse di rivoluzione sanitaria, che oggi rischia di rimanere un miraggio.
A Settimo Torinese, la Casa di Comunità di via Leinì, inserita con orgoglio nel piano regionale di edilizia sanitaria, è ancora solo sulla carta. Doveva essere un simbolo di progresso e vicinanza ai cittadini, ma per ora resta impantanata nei ritardi e nelle promesse non mantenute. E dire che si tratta di uno dei progetti più ambiziosi mai varati in Piemonte: nuovi ospedali, case di comunità, centrali operative territoriali. Tuttavia, a Settimo, le uniche ruspe sono quelle degli incubi notturni di chi ancora ci crede.
Il tavolo di confronto del 17 dicembre 2024, organizzato con l’ASL Città di Torino e l’ASL Città Metropolitana, si è rivelato una farsa, confermando ciò che ormai tutti sospettano.
“Gli ultimi incontri risalgono ad aprile”, hanno denunciato i rappresentanti della CGIL, evidenziando l’assenza di interlocutori fondamentali come i sindaci dei territori coinvolti e i rappresentanti delle ASL TO3 e TO4. Perché convocare un incontro, se poi mancano i protagonisti necessari a prendere decisioni?
Doveva essere un’occasione per chiarire questioni cruciali, come la destinazione del personale neo assunto per le strutture finanziate dal PNRR, ma si è trasformato nell’ennesima perdita di tempo.
“A che cosa serve discutere, se poi non si passa ai fatti?”, è la domanda amara che si pongono i sindacati.
Le promesse di aprile – con i cantieri pronti a partire entro giugno – sono ormai una barzelletta.
A Crescentino, l’ospedale di comunità è bloccato per un problema di sovrintendenza che nessuno sembra voler risolvere; a Caluso, la casa di comunità è ancora in fase di verifica, come se il tempo fosse infinito.
E a Settimo? I lavori dovrebbero iniziare a gennaio 2025, ma solo nella piccola porzione occupata dalla Croce Rossa. Il resto è silenzio. Intanto, si continua a parlare di progresso con toni trionfalistici, mentre la realtà è ben diversa: immobilismo e incertezze.
“Abbiamo chiesto di alzare di un piano l’edificio di via Leinì, ma non ci sono risposte”, denunciano i sindacalisti della CGIL, sottolineando l’assenza di figure chiave come il direttore di distretto.
L’intera gestione del progetto sembra sospesa nel vuoto, priva di una direzione concreta. E qui si tocca il vero nodo: si parla di miliardi investiti, ma se alle parole non seguono i fatti, il rischio è che i finanziamenti vadano persi. Un incubo per un sistema sanitario già piegato da anni di tagli e inefficienze.
E mentre la CGIL continua a chiedere chiarezza e interventi concreti, l’Amministrazione comunale di Settimo risponde con il solito copione. “Tutto sotto controllo”, assicura la sindaca Elena Piastra, aggiungendo che i lavori saranno completati entro il 2026. Ma chi può ancora credere a rassicurazioni di questo tipo? Ogni promessa sembra sbiadire sotto il peso di ritardi e disorganizzazione, lasciando i cittadini a fare i conti con un sistema sanitario che avrebbe dovuto migliorare, ma che rimane in un limbo.
La Casa di Comunità di via Leinì? Un progetto nato con grandi aspettative, che rischia di trasformarsi in un monumento all’inefficienza. Per i cittadini di Settimo, come sempre, non resta che aspettare. O rassegnarsi. Vedremo...
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.