Cerca

Attualità

Il palo nel bel mezzo del marciapiede. Un'altra "cagata" di Piastra & C.

Tra normative tirate per i capelli e decisioni surreali, il palo al centro del marciapiede diventa il simbolo dell’assurdità amministrativa a Settimo Torinese

Paolo Marciapiede

Paolo Marciapiede

Un palo è un palo, ma non sempre. Un palo può unire o dividere. Può essere una meta turistica, un’opera di un’archistar, persino un’installazione d’arte contemporanea. E poi c’è il palo in fronte, quello che si prende chi guarda e non vede. C’è il palo dei pali, quello che si distingue. E infine c’è il palo e basta. Quello che si trova a Settimo Torinese, piazzato con fierezza nel bel mezzo di un marciapiede.

Non a lato, non due centimetri più in qua, ma proprio dentro. Qualcuno ci ha pensato. Ci ha ragionato sopra, ha tirato fuori gognometri, compassi e algoritmi. E poi, senza tentennamenti, ha deciso: “Ecco il posto perfetto, mettiamolo qui!”

E così è stato. Il palo è lì, un monumento all’assurdità, difeso con le unghie e con i denti da un’amministrazione comunale che sembra non aver capito il senso della parola “barriere architettoniche”.

il palo

A immortalare il capolavoro ci ha pensato il consigliere comunale Enzo Maiolino, che, con una foto e un commento, ha messo alla berlina il disastro: “Nel 2024, come si fa a progettare un marciapiede così? Alla faccia del Tavolo PEBA e dell'abbattimento delle barriere architettoniche.” Un’osservazione che avrebbe fatto riflettere chiunque.

Ma non Alessandro Raso, assessore al ramo, che ha risposto con il tono compiaciuto di chi si sente inattaccabile: “Il palo è a 120 cm dal bordo, più dei 90 previsti dalla normativa.”

Ah, ecco. Perché rispettare una normativa è garanzia di buon senso. Poco importa che quel palo sia una trappola per pedoni e carrozzine. A Settimo si lavora così: tutto “abbondantemente dentro i parametri”, ma ben lontano dalla logica.

E i cittadini?

Semplicemente non ci stanno. I commenti sui social si sono scatenati come un temporale estivo.

“Che cagata hanno fatto,” sentenzia qualcuno.

“Con 350mila euro si potevano sistemare le strade dissestate,” propone un altro.

E non manca chi suggerisce di candidare la rotonda di corso Piemonte al premio per il progetto più ridicolo dell’anno.

L’assessore Raso non si scompone.  “Spiace per i tecnici messi alla berlina su Facebook,” dichiara, trasformando il palo in una vittima di bullismo social.

E Maiolinio risponde: "Assessore più che il passaggio mi lascia perplessa la strettoia nella quale bisogna passare sul ciglio della strada in coincidenza del dare precedenza oltretutto con il cordolo che genera un pericoloso scalino.  Lei ha ragione sulle normative, per me resta comunque un passaggio molto rischioso per chi necessita di carrozzina. Restano comunque evidenti le altre perplessità espresse in Consiglio: dalla fermata dei mezzi pubblici senza area di fermata alla pericolosità della immissione dalle vie secondarie (soprattutto dalla via interna di corso Piemonte) fino alla vicinanza delle scuole i cui ragazzi sarebbero agevolati nell'attraversamento dal classico semaforo pedonale. Ma tanto abbiamo, lecito, idee diverse sul tema. Per me resta un progetto peggiorativo così come sono scettico sulla futura rotonda di Corso Piemonte angolo Via Leinì...".

Intanto, la sindaca Elena Piastra, sempre pronta a elogiare i successi della “Settimo che cresce”, tace. Forse è troppo impegnata a preparare il messaggio di fine anno, dove probabilmente ci racconterà che quel palo è un’opera innovativa, frutto di studi all’avanguardia.

E mentre la politica cerca di difendere l’indifendibile, i cittadini del quartiere Borgo Nuovo-Corea si destreggiano tra rabbia e ironia. L’opera che doveva fluidificare il traffico si è rivelata una calamità per pedoni, automobilisti e autobus. Il palo, lì al centro, resta a testimoniare un’opera incompiuta che sembra progettata più per generare meme che per risolvere problemi.

E tutto ricomincia da quel famoso giorno di febbraio, quando Raso annunciava con il piglio di un grande risolutore: “Presto inizieranno i lavori per la rotonda di corso Piemonte. Sarà pronta prima dell’inizio dell’anno scolastico.”C’era il sole, c’era forse un po’ di vento, e c’era la certezza che, in vista delle elezioni, bastasse parlare di cantieri per fare bella figura.

E invece… settembre, ottobre, novembre e, infine, dicembre sono arrivati e passati, portando con sé una rotonda incompleta, un marciapiede con ostacoli e un palo che è diventato l’emblema di un’amministrazione in crisi di visione.

Insomma, a Settimo Torinese non c’è bisogno di sculture per raccontare la città. Basta guardare quel palo, saldo e immobile nel bel mezzo del marciapiede, come un monumento all’incapacità di fare le cose con criterio.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori