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25 Dicembre 2024 - 19:25
L'elemosina
C’è chi lo chiama “rilancio”. In realtà, è più un cerotto su una ferita aperta che continua a sanguinare. I negozi chiudono, le vie si svuotano, e l’Amministrazione comunale che fa?
Risponde con un’elemosina mascherata da bando: 30 mila euro per sostenere i commercianti a sopravvivere.
Avete capito bene, 30 mila euro. Non bastano nemmeno per fare il giro delle serrande abbassate in centro, figuriamoci per fermare l’emorragia di attività commerciali.
Più che un piano strategico, questo è quel che si dice "il regalo di Natale" che nessuno voleva.
Un’elemosina peraltro confezionata con criteri degni di una start-up della Silicon Valley: per accedere ai fondi, i commercianti devono dimostrare di essere innovativi, digitalizzati, sostenibili, promotori di cultura locale e accessibilità.
Insomma, devono fare miracoli con due spicci, mentre le grandi gallerie commerciali – ToDream, Settimo Cielo, l’outlet del lusso – continuano a cannibalizzare quel poco che resta del commercio locale. Le casse degli shopping mall suonano a pieno ritmo, mentre il centro storico di Settimo si svuota come un teatro dopo l’ultimo atto.
Eppure, a luglio l’Amministrazione aveva promesso “ascolto”. La sindaca Elena Piastra, affiancata dall’assessore Carmen Vizzari, aveva incontrato i commercianti per discutere di alcuni “temi” che s’era guardata bene dal chiamarli con il loro nome: “problemi”. Dire “Temi”, suonava più soffice, più digeribile.
Tra sorrisi di circostanza e pacche sulle spalle, si erano spese grandi parole su tavoli da organizzare, confronti da avviare, idee da esplorare. Nulla, però, di concreto sui parcheggi – bloccati da una concessione che scade nel 2036 – né sulle tasse o sull’abbattimento dei costi per i dehor.
L’assessore Vizzari, in un monologo di 45 minuti, aveva fatto il pieno di retorica, concludendo con le immancabili promesse vuote: “Ci penseremo”, “ne parleremo”, “vedremo”. E mentre l’autunno scivolava verso l’inverno, ecco il grande risultato partorito dall’Amministrazione: quattro spiccioli, distribuiti a chi è in grado di compilare domande e rispettare criteri che paiono studiati più per escludere che per includere.
Nel frattempo, i commercianti resistono, si arrabattano come possono. C’è chi, come Cristina Conz, titolare di un negozio storico, chiedeva a gran voce iniziative vere, per rendere il centro attrattivo tutto l’anno e non solo sotto Natale.
“Io resisto, ma sono preoccupata per tutto quel che mi sta capitando intorno”, aveva dichiarato con amarezza.
Come ha risposto l’Amministrazione è sotto gli occhi di tutti?
Con quattro soldi e quattro chiacchiere, che poi le “chiacchiere” sono una una Hit della Piastra, più interessata negli ultimi mesi ad affrontare discorsi sul futuro dell'Universo, più utili alla sua scalata in Parlamento.
E così, mentre altre città sperimentano soluzioni coraggiose – dall’azzeramento delle tasse per chi tiene aperto nei festivi alla liberalizzazione delle attività artistiche nei centri storici passando per la liberalizzazioni dei parcheggi – Settimo si perde nei suoi “temi” e aspetta il miracolo. Un miracolo che, a questo ritmo, probabilmente arriverà giusto in tempo per scrivere l’epitaffio del commercio locale.
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